Gen
28
2016
1

UN MESSAGGIO DAL CIELO

CUORE FRA LE NUVOLE
Cari amici , oggi mi sono messa al computer chiedendo a Swami di scrivere attraverso di me ciò che volesse. E così ho iniziato a scrivere velocemente e senza sosta ciò che segue.
E’ un messaggio di Sai Baba? Del mio Sé? Della mia mente inconscia?… Non lo so!
Prendete queste parole così, come di getto sono uscite dal mio cuore. Spero solo portino a voi gioia ed autostima, come le hanno portate a me.
Siete tutti nel mio abbraccio!

“Perché pensate sempre di non valere? Cosa vi abbassa l’autostima? Il resoconto delle vostre imprese? Ciò che gli altri si aspettano da voi? Ciò che pensate dovete fare per essere degli di amore?
Ma voi stessi siete Incarnazioni del Divino Amore! Voi stessi siete il Dio di questo universo, che ha voluto sperimentarsi, frammentandosi in mille forme. Volete capire che non c’è nulla di più importante di voi stessi? Siete stati creati a Mia immagine e somiglianza; siete l’argilla di cui sono fatti tutti i vasi (le forme), ma vi identificate solo col vostro involucro materiale, al massimo con quello mentale.
Cari Me Stesso in mille forme, Io vi amo da sempre, perché quando amo voi amo Me Stesso e quando voi amate Me, in qualunque forma a voi sacra, é voi stessi che amate ed adorate, e ancora non l’avete capito!
Amatevi, onoratevi e così amerete ed onorerete tutte le altre forme: forme diverse di voi stessi, forme diverse di Me Stesso.
Ma quanti Avatar devono ancora scendere perché apriate gli occhi alla vostra Magnificenza? La fede in voi stessi, nel vostro Divino Sé, è tutto ciò che vi occorre. Pensatevi immortali, eleganti, splendidi, sopra ogni limite. Pensatevi fatti di Luce Pura, Pura Coscienza, Puro amore, che è ciò che siete in realtà. Solo così vi libererete dei limiti mentali: gabbie messe lì per mantenervi in terza dimensione. Lasciate ogni paura che i poteri forti vogliono che manteniate. Lasciate ogni limite, del conscio e dell’ inconscio. La vostra mente, la vostra intenzione, la vostra volontà saranno l’aereo con il quale spiccare il volo, oltre i vostri miseri sé umani. Volate in alto figli miei! Volate in alto, perché il Cielo splendido e infinito è la vostra Vera Casa, il vostro Vero Rango. Siete nati per ricordarvi il vostro lignaggio; siete nati per sperimentare la Divinità, fra gioie e dolori, fra blocchi e cancelli aperti, fra densità e leggerezza. E’ un test, una prova, un’esperienza; ma voi ricordatevi: siete immortali! Scintille divine immortali ed eterne! Siete tutti meravigliosi e degni del massimo Bene e del massimo Amore… ed Io vi amo tutti, tutti, Tutti!!!”

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Gen
25
2016
-

SAI BABA: IL GRANDE VALORE DEL SERVIZIO

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Cari amici, oggi riporto alcune frasi dell’Avatar della nostra era sul valore del servizio disinteressato.
Le Sue parole sono sempre un tesoro prezioso!
“Se non amate l’uomo
non potete amare Dio”.
Sai Baba
“Il coronamento della vita terrena dell’uomo consiste nel saturarsi d’amore per Dio e nel trasformare questo amore in atti di servizio all’uomo che è l’Incarnazione di Dio. Se l’uomo non ama e non riversa il suo amore su tutti gli esseri è solo un peso morto sulla faccia del pianeta”.
“Il servizio in tutte le sue forme, in tutto il mondo, è principalmente sadhana, disciplina spirituale, ed è purificazione mentale. Il desiderio di servire, senza l’ispirazione della disciplina spirituale, rischia di diminuire e inaridirsi, o snaturarsi nella superbia e nell’ostentazione.”
“Il servizio fatto senza alcun pensiero egoistico è il primissimo passo nel progresso spirituale dell’uomo. Lo addentra a superare tutte le distinzioni imposte dalla geografia e dalla storia, e a capire che la comunità umana è una e indivisibile. Cercate di capirlo e sperimentarlo con l’azione.”
“La perfezione della vita umana consiste nel servizio che l’uomo presta senza alcun pensiero di ricompensa, nell’assoluta assenza di egoismo. Il servizio fatto con tale spirito, illumina il buio interiore dell’uomo, allarga il cuore, purifica gli impulsi e dà gioia.”
“La vita vi è stata data perché avete una missione da compiere: crocifiggere l’io sulla croce della compassione. Ogni opportunità di aiutare il prossimo è un dono divino, ma dovete dare il vostro aiuto con un senso di gratitudine pensando che chi lo riceve è Dio.”
“Aiutare il prossimo è un dovere verso la società che vi ha dato la cultura che vi alimenta, il respiro che vi sostiene, il calore che vi necessita, la sicurezza che cercate.”
“Il servizio è la forma di austerità più remunerativa, più soddisfacente e più piacevole. Nasce dall’amore e prodiga amore profusione. Mette un seme sul sasso e si compiace nel vederlo germogliare. Piantate il seme con amore, e il seme saprà trovare amore nel sasso e nutrirsene.”
“Non avete motivo di sentirvi orgogliosi se potete aiutare gli altri, perché la vostra abilità o la vostra ricchezza, la forza, il coraggio, la posizione di potere, che vi danno l’opportunità di servire, sono doni di Dio, anche se non lo credete. State soltanto offrendo questo dono di Dio a un altro dono di Dio; al povero, all’analfabeta, al debole, al malato, al sofferente, all’infelice che cerca il vostro aiuto.”
(Parole di Sathya Sai Baba tratte dal libro: “ la voce dell’Avatar – Parte seconda – Edizioni milesi – pagg.211/217)
“Il dolore di cui soffre un altro, che voi cercate di lenire, è in realtà il vostro stesso dolore. Quando alleviate la sofferenza di qualcun altro, è la vostra sofferenza che finisce. Il servizio può essere efficace soltanto quando il sentimento di “IO” e “Mio” lascia il posto a quello di “Lui” e “Suo”. E’ quando la vostra attenzione è monopolizzata dal corpo e dai suoi bisogni che l’egoismo cresce in potenza; quando dirigete l’attenzione al Sé Interiore, che è Dio, trovate lo stesso Dio in tutti ed un fiume di venerazione vi inonda e santifica ogni vostra azione.”
(Il pensiero del giorno del 26.5.2006)

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Gen
20
2016
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SAI BABA CI PARLA DEI POTERI DELL’AVATAR

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Cari amici, ecco alcune parole di Sai Baba sui poteri e i motivi della discesa dell’Avatar.
Siete tutti nel mio abbraccio!
“Tra gli Avatar alcuni vengono per uno scopo limitato; come Vamana o Narasimha. Sono manifestazioni venute solo per combattere particolari tipi di male… L’Avatar può manifestare solo la parte di gloria divina indispensabile per svolgere il compito per cui si è incarnato, oppure superare lo scopo limitato per cui è venuto e risplendere nel pieno fulgore. Rama è un buon esempio del primo tipo e Krisna del secondo.”
“ Gli Avatar scelgono il tempo ed il modo per annunciare se stessi e la loro gloria! Perfino l’attuale Avatar (Sai Baba si riferisce a Se Stesso) dovette fare i miracoli quando decise che era giunto il tempo di far conoscere il suo segreto.”
“Anche se tutti i mondi si mettessero contro di me, la mia missione non avrà sosta. Anche se il cielo e la terra si unissero per ostacolarmi, la mia verità non potrà cambiare.”
“Non dubitate che Swami sia un Avatar. Baba risponde a tutte le domande senza aver bisogno di leggere le lettere e dà tutti i particolari senza mai fermarsi, subito.”
“Per amore sono pronto a dare la mia vita, ma dove c’è il male sono disposto a distruggere. Rendetevi conto di questi due aspetti.”
“Tenetelo per certo! Impiegherò il tempo che vorrò per portare avanti il mio progetto nei vostri confronti. Non posso affrettarmi solo perché voi siete impazienti. A volte aspetto finché posso cogliere dieci obbiettivi in un colpo solo, proprio come una locomotiva non viene usata per trascinare una sola carrozza, ma aspetta che sia pronto un convoglio adeguato alle sue capacità. In ogni caso la mia parola non fallirà mai, ma tutto accadrà secondo il mio volere.”
(Parole di Sai Baba tratte dal libro : “Al di là della mente”, di Paola Stefanini – Edizioni Milesi – Pagg. 120/124)
Cari amici, spesso è stato chiesto a Sai Baba come mai non usasse il Suo Potere Infinito per far piovere durante la siccità e creare cibo in momenti di carestia, o intervenire durante cataclismi e sofferenze.
Un giorno rispose ad un giornalista della Blitz Publication di Bombay su questa domanda; Egli disse che Dio si è incarnato sulla Terra proprio per migliorare la situazione e soccorrere l’umanità. Certamente l’Avatar potrebbe agire con una soluzione a breve termine, eliminando istantaneamente il male, ma questo modo di agire va contro la legge naturale di causa ed effetto (karma). Le persone ricevono esattamente ciò che meritano in base alle azioni commesse in questa vita e nelle precedenti. In questo caso l’intervento Divino bloccherebbe l’evoluzione umana, necessaria all’uomo per progredire, per capire e sperimentare, anche attraverso il dolore, dove e perché sta sbagliando. L’umanità ricadrebbe quindi nell’errore e nella sofferenza. La soluzione dell’Avatar a lungo termine è più proficua, in quanto consente di guidare le persone verso un più elevato livello di coscienza. Anche se occorre più tempo, i risultati sono più efficaci e duraturi.
Se l’Avatar intervenisse e interferisse con il libero arbitrio, il dramma cosmico, voluto da Dio stesso, svanirebbe insieme a tutto l’universo. Se invece L’Avatar insegna all’umanità il giusto agire, se insegna l’amore, la pace, la cooperazione e la fratellanza, allora il mondo pian piano migliorerà.
Ecco perché Sai Baba ha scelto di venire in tre corpi successivi: proprio per dare all’umanità il tempo necessario ad un cambio di coscienza duraturo.
Gloria e gratitudine infinita per Colui che , di era in era, si fa carne per Infinito Amore!
JAY BOLO BHAGAVAN SRI SATHYA SAI BABA JI KI! JAY!

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Gen
19
2016
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IL RIPETERSI DELLE PROVE

UOMO DIVINO
Cari amici, in questo momento storico tutto è accelerato, tutto è più frenetico, tutto è in fermento. Perché? Perché l’era dell’oro preme per manifestarsi in pieno in questa dimensione terrestre.
E’ come se, prima di prendere l’aereo per una bella vacanza, ci affrettassimo a preparare tutto l’occorrente: documenti, vestiti adatti, conoscenze e cartine del luogo…insomma, tutto l’equipaggiamento deve essere a posto.
Tutti noi ci stiamo preparando per un grande evento: il cambiamento vibrazionale del Pianeta e di tutti i suoi abitanti. E come ci stimo preparando? Affrontando nuove situazioni che ci permettono di portare a galla vecchie paure, per riuscire a superarle.
Si sa che “La lingua batte dove il dente duole”, proprio per renderci conto che c’è qualcosa che non va, proprio in quel preciso dente.
Cari “me stessa in altre forme”, non dobbiamo spaventarci, disperarci e cadere sotto l’urto delle onde forti! Questo è il momento di esercitare la piena fede nel Disegno divino e nella Divinità in noi, capace di superare ogni ostacolo.
Preghiamo con la sicurezza che ciò che chiediamo sia già arrivato; sentiamo la gioia del risultato ottenuto; visualizziamoci sani, forti e felici; visualizziamoci sicuri di noi, impavidi e vincenti!
Molti stanno soffrendo, ma sono sicura che la forza di superare le prove aumenta sempre e ci permette ogni volta di andare due gradini più su, dopo il gradino giù.
Dai ragazzi! Aiutiamoci l’un l’altro percependo la perfezione anche nell’apparente caos. Manteniamo i nostri pensieri positivi; manteniamo il sorriso e la gratitudine… sempre! Mandiamo tanto amare a noi stessi e a tutte le creature; lanciamo frecce infuocate d’amore, in modo che ovunque si propaghi. Che la fede nell’aiuto Divino sia così stabile e forte da vincere ogni paura ed ogni prova!
Ricordiamoci sempre di essere Scintille Divine, Incarnazioni del Divino Spirito, e che per questo in noi c’è tutta la forza, tutta la capacità, tutto l’Amore per superare tutto.
Siete tutti nel mio abbraccio

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Gen
14
2016
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UNA LETTERA DI SAI BABA AI SUOI STUDENTI: OGNI DANNO CAUSATO ALLA NATURA E’ UN SACRILEGIO

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Cari amici, continuo con un’altra lettera che Sai Baba aveva inviato agli studenti dei Suoi college.
Siete tutti nel mio abbraccio!

“L’Uomo ha la rara buona fortuna di essere in grado di adorare la Natura come corpo di Dio ed offrire grata devozione a Dio; ma egli è conscio che Dio è la sorgente ed il sostenimento? Dà a Dio il primo posto nei propri pensieri, com’è Suo diritto, oppure è occupato dalle attività della vita ed ignora completamente Dio?
E’ un peccato che invece di prestare attenzione a Dio, alla Natura e all’uomo, in questo ordine, oggi gli uomini molto si preoccupino soprattutto di se stessi, un poco della Natura e molto meno di Dio. Dalla nascita alla morte, dall’alba alla notte, l’uomo persegue piaceri fuggevoli, sfruttando, saccheggiando e profanando la natura, ignorando la verità che essa appartiene a Dio e che ogni danno ad essa causato è un sacrilegio che merita una dura punizione.”
Sri Sathya Sai Baba
Tratto da . “Prema Dhaara (Torrente d’Amore) – Edizioni Milesi

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Gen
14
2016
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IL PICCOLO SAI BABA – I MORTI RISORTI

copertina IL PICCOLO SAI BABA
Cari amici, oggi condivido un altro capitolo tratto dal libro che ho scritto: ” Il Piccolo Sai Baba”.
Solo Un’Incarnazione Divina può avere potere sulla vita e sulla morte.
Gloria a Colui che è sceso fra noi , solo per Infinito Amore!

L’Avatar si comporta in modo umano,
perchè gli uomini si sentano a Lui consanguinei,
ma assurge a livelli sovrumani affinché l’umanità
possa aspirare a raggiungerli.
Baba

La notizia dei miracoli di Sai Baba lasciava stupite e sbalordite sempre più persone. Le guarigioni più spettacolari e incredibili avvenivano sotto gli occhi di tutti. Ciechi, paralitici, sordi, malati terminali, uomini ormai ridotti a scheletri umani, riprendevano la salute piena, insieme alla voglia di lavorare per il loro Salvatore.
Sono innumerevoli i casi di persone salvate dal pericolo, sia devoti, sia uomini che non avevano mai sentito parlare di Lui.
Appariva, ed appare ancora oggi, in carne ed ossa in altri continenti; infatti il Suo Corpo Fisico può essere in più posti contemporaneamente.
Spesso dava il Suo darshan nelle varie case del mondo: attraverso un quadro di Gesù, Krishna, o di un’altra Divinità. Queste figure, infatti, si trasformavano in Sai Baba, davanti agli occhi increduli di coloro che avevano pregato rivolgendosi a quelle figure.

Sai Baba ha più volte dimostrato che solo Lui è capace di fermare la furia della natura. Lui che ordina alla pioggia di scendere o di fermarsi, che, trasforma le pietre in fiori e i fiori in caramelle. Lui che trascende il tempo e lo spazio, che conosce il passato il presente ed il futuro di ogni Sua creatura. Lui, che ha nella Sua mano l’universo intero, è anche il Padrone della vita e della morte.
Sono diversi i casi di resurrezione di cadavere operati da Sai Baba. Racconterò i più noti.

Un giorno mentre viaggiavano su un carro, Sai Baba chiese a Subbamma: “Dimmi che cosa vuoi?”.
Ella si guardò in giro per assicurarsi che non ci fosse nessuno: “Non voglio niente, ma al momento della mia morte, vorrei che Tu venissi a versare acqua nella mia bocca, con le Tue stesse mani”.
Swami le promise: “Lo farò sicuramente!”.

Un giorno, dei devoti di Madras si recarono da Baba e Lo pregarono di andare con loro. Swami dovette stare a Madras per dieci giorni. Era tempo di guerra, la città era deserta ed i negozi vuoti. Ad ogni ora suonava la sirena e tutti si nascondevano nei rifugi. A causa di questa situazione, non fu possibile per Sai Baba rientrare a Puttaparthi.
Subbamma intanto si era ammalata; la portarono a Bukkapatnam, dove morì.
Sua madre e i suoi parenti andarono a cercare Sai Baba; erano tutti profondamente addolorati. “Swami aveva promesso che sarebbe venuto a versare acqua nella sua bocca, ma ormai lei è morta. Dove è andato Sai Baba? Che fine ha fatto?”, così si lamentavano.
Dopo tre giorni alcuni famigliari organizzarono i preparativi per la pira funebre al campo crematorio. In quel momento arrivò Sai Baba, facendo finta di non sapere nulla: “Chi devono cremare?”.
“E’ Subbamma del Karnam! Swami, è morta! Subbamma è morta!”.
“Morta? Quando è morta? Non lo sapevo! Quand’è accaduto?”. Faceva la parte di un normale essere umano.
I parenti della defunta risposero: “E’ morta ormai da tre giorni”.
Allora Sai Baba andò a casa sua. La madre e la sorella di Subbamma stavano terminando i preparativi per portare la salma al campo crematorio. Non appena videro Swami scoppiarono in un pianto disperato, urlando: “Baba! Aveva così tanta fede in Te! Ha aspettato, ha aspettato, perché voleva vederTi… vederTi… vederTi! Ma alla fine se ne è andata insoddisfatta!”.
Il Signore disse: “Con Me non ci sarà mai insoddisfazione!”; dopodichè chiese loro di portarGli dell’acqua in un bicchiere.
Aprì il lenzuolo e vide che il corpo era già pieno di formiche, essendo già trascorsi tre giorni dal decesso. Sai Baba, con la Sua dolcissima voce chiamò: “Subbamma!”.
Non appena pronunciò il suo nome, ella aprì gli occhi. Subamma aprì gli occhi! Era resuscitata!
Prese la mano del Suo Adorato Baba e la strinse forte; lacrime di gioia scorrevano sulle sue guance.
Baba le disse: “GurdaMi bene!”. Prese un asciugamano e la pulì; poi prese il bicchiere d’acqua e ne versò un po’ nella sua bocca.
“Ho mantenuto la Mia promessa fino in fondo, ora chiudi gli occhi, in pace”.
E così l’onda si riunì all’Oceano: Subbamma si immerse in Dio.

Nel 1953 il signor Radhakrishna, un onorato cittadino di Kuppan, soffriva di ulcera e di altri disturbi. La sua situazione era piuttosto grave, per questo decise di fare un viaggio a Puttaparthi nella speranza di guarire.
Quando arrivò era in corso la festa di Dasara che aveva richiamato molti pellegrini. Gli venne assegnata una stanza nello stesso edificio dove viveva Sai Baba. L’uomo era accompagnato dalla moglie, dalla figlia e dal genero.
Rimase per tutto il tempo giacente in un letto. A Baba, che andò a trovarlo, disse che preferiva morire piuttosto che continuare a soffrire in quel modo.
Quella volta Baba si limitò a sorridergli, senza promettergli nulla.
Radhakrishna una sera entrò in coma. La moglie, disperata, chiamò Swami, pregandoLo di aiutare il marito. Quando arrivò ai piedi del letto del marito, si limitò a dire: “Non preoccupatevi, andrà tutto bene”.
Il giorno dopo il malato non aveva ancora ripreso conoscenza. Venne chiamato un infermiere che sentenziò che era ormai alla fine.
Dopo circa un’ora il corpo divenne freddo e rigido: la vita se ne era andata.
La moglie e la figlia, spaventate, andarono a riferire a Sai Baba quanto era successo. Egli fece soltanto un sorriso e poi si ritirò nella Sua camera.
Le due donne, sempre più angosciate, tornarono nella stanza del morto e attesero. Sai Baba aveva detto loro che non dovevano preoccuparsi, che tutto sarebbe andato bene, ma come era difficile rimanere serene e tranquille! Che grossa prova di fede!
Dopo un po’ arrivò Baba, diede uno sguardo al corpo e andò via senza dire nulla. Passarono tutta la notte, spiando il corpo del loro caro, aspettando invano un segno di vita.
Sai Baba non poteva abbandonarle così: esse avevano fede in Lui, qualcosa doveva pur succedere!
Il terzo giorno il corpo incominciava a puzzare. Alcuni visitatori suggerirono alla vedova di portar via il cadavere. “No – rispose – finché non sarà Sai Baba a dirlo!”.
La signora salì poi da Baba, per raccontarGli ciò che le era stato suggerito e chiedere il Suo consiglio. Egli; con voce dolce, rispose. “Non prestare ascolto agli altri. Sono qua Io”. Poi aggiunse che sarebbe sceso subito. Ella scese le scale e, insieme alla figlia e al genero, rimase ad aspettare Baba.
I minuti passavano interminabili. Passò un’ora, ma Sai Baba non si vedeva. Quando erano al limite della disperazione ecco spalancarsi la porta e apparire il loro Adorato Maestro con un sorriso accattivante.
Le due donne, singhiozzando, caddero ai Suoi piedi, pensando che fosse arrivato troppo tardi.
Con dolcezza Swami le fece alzare e le pregò di lasciare la stanza, quindi richiuse la porta alle loro spalle. Nessuno seppe mai cosa avvenne in quella stanza tra Sai Baba e I’uomo morto.
Dopo qualche istante spalancò la porta e fece cenno ai parenti di entrare.
Radhakrishna era sul letto e li guardava sorridendo! Baba si avvicinò, diede qualche buffetto al paziente e gli disse: “Dai, parla, non vedi che sono preoccupati?”.
“Preoccupati di che?”, chiese meravigliato I’uomo. “Io sto benissimo: Tu sei qui”.
Swami si rivolse alla signora dicendo: “Ti ho ridato tuo marito, ora preparagli una bevanda calda!”.
Il giorno dopo Radhakrishna era già in grado di fare una passeggiata per recarsi ai bhajan, e di scrivere una lunghissima lettera ad una delle figlie che si trovava in Italia.
L’ulcera gastrica e le relative complicazioni erano completamente sparite.
Quando qualcuno gli chiese cosa si ricordasse di quei tre giorni in cui rimase senza coscienza, egli rispose: “Non ricordo nulla, ma quando ripresi conoscenza mi sembrava che non fosse passato neanche un giorno. Più tardi seppi che ero rimasto in quello stato per tre giorni, che ero morto e che il mio corpo incominciava a puzzare. Ma Sai Baba può fare tutto ciò che vuole: Egli è Dio!”.

Un altro fatto molto noto di resurrezione operata da Sai Baba è quello dell’americano Walter Cowan.
I coniugi Cowan, dopo aver ricercato per tanti anni la via della Verità Suprema ed essere stati delusi da molti capi religiosi, pregarono intensamente Dio di indicare loro il solo Guru oggi esistente che sia al di sopra di tutti gli altri. “Lasciamo a Te, Signore, il compito di condurci da Lui”.
Il giorno dopo, un amico diede loro un libro da leggere: una biografia di Sai Baba. Immediatamente essi sentirono che il Protagonista di quel libro straordinario altri non era che il Maestro che Dio indicava loro. Così decisero di andare a Puttaparthi.
Con il tempo i due coniugi capirono che Sai Baba era, in effetti, lo stesso Dio verso il quale il Guru avrebbe dovuto guidarli.
Il giorno di Natale del 1971, Walter, che era in visita alla città di Madras, morì nel suo hotel. Il corpo fu trasportato in una rinomata clinica della città; qui venne dichiarato morto e coperto con un lenzuolo.
Nel frattempo Baba stava dicendo alle persone a Lui vicine: “Che peccato! Se l’anziana signora perde il marito in India e torna da sola in America, sarà una vera tragedia!”.
La moglie di Walter, accompagnata da un uomo dell’albergo, corse a Puttaparthi per chiedere aiuto e conforto a Sai Baba. Egli le disse: “Andate pure, sarò all’ospedale verso le dieci!
Alle dieci in punto la moglie del morto era di nuovo in clinica, ma che dispiacere quando sentì dire che Baba, arrivato poco prima, se ne era già andato! “Oh Dio, se ne andato così presto…”, disse l’anziana signora; ma quando entrò nella camera mortuaria quasi non credette ai suoi occhi: là dentro non c’era un morto, ma il suo adorato Walter, vivo e vegeto!

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Gen
08
2016
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SAI BABA: COLTIVATE L’AMORE VERSO TUTTI

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Cari amici, riporto alcune parole di Sai Baba, sempre sul tema dell’amore; perché in questa parola è racchiuso tutto il segreto della realizzazione del Sé.
Siete tutti nel mio abbraccio!
“Coltivate soprattutto l’amore verso tutti:l’amore eliminerà l’invidia, l’ira e l’odio. Rama e kama – Dio e il desiderio – non possono convivere nello stesso cuore. Fiducia genera fiducia; amore genera amore. Mentre Io parlo a voi con tanto amore, voi non potete sentire odio contro di Me. L’amore affratella tutti, perché è il massimo strumento di concordia.
Se vi mettete occhiali rossi, ogni cosa apparirà di colore rosso, mettetevi gli occhiali dell’amore, e tutti vi appariranno amabili e buoni. Gli occhi dell’amore vi faranno vedere Dio in tutti, non solo nei poveri, ma anche nei ricchi. Anch’essi meritano la vostra comprensione, dovete compatirli perché hanno così poche occasioni di praticare la rinuncia!
Cercate di vedere in tutti la forma di Dio (Narayana Svarupa); offrite a tutti i fiori dell’amore.”
“Il Signore è la Potenza immanente in tutto; coloro che rifiutano di credere che l’immagine nello specchio sia il loro ritratto, come possono credere in Dio, che si riflette in tutto ciò che li circonda? La luna si riflette nella ciotola, se contiene dell’acqua; il Signore può essere visto chiaramente nel vostro cuore, se in esso c’è l’acqua dell’Amore. Se il Signore non è riflesso nel vostro cuore non potete dire che Egli non c’è; è soltanto il segno che non c’è amore in voi.”
“Non insisto perché una persona abbia fede in Dio. Mi rifiuto di definire “atea” una qualsiasi persona. Gli esseri esistono per Suo Volere, in accordo col Suo Piano; nessuno è escluso dalla Sua Grazia.
D’altronde tutti amano una cosa o l’altra, e tale amore è una scintilla divina. Ognuno deve pur basare la sua vita su qualche verità; e quella verità è Dio. Nessuna vita può essere vissuta in totale oltraggio al vero; bisogna far conto della verità quando si parla con qualcuno, per dare un minimo di senso alla vita. Quel momento è il momento di Dio e nell’istante in cui uno dice il vero, o ama, o serve, o s’inchina, è un credente, uno che crede in Dio.
Le cose essenziali sono l’Amore, la verità, la virtù, il desiderio di progredire, di servire, di espandere il cuore, di abbracciare in un solo amore tutta l’umanità, di vedere in tutti la forma della Coscienza Divina.”
“ Finché l’uomo è capace di amare esisterà il Dharma (rettitudine) siatene certi. Se l’Amore è fisso nel Signore, la vostra struttura mentale subirà un cambiamento lento e costante, ma rivoluzionario; comincerete a condividere le pene e le gioie dei vostri simili e finirete per giungere alla Fonte Stessa di quella Gioia Suprema che è al di là dei temporanei profitti e perdite di questo mondo. L’amore diretto al Signore si chiama devozione, ed è la via più facile per giungere a Dio”.
Tratto da: “La Voce dell’Avatar” – Edizioni Milesi – Pagg.150, 151.
Om Sri Sathya Sai krisnaya Namah!

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Gen
03
2016
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QUANDO UN AMICO A QUATTRO ZAMPE CI LASCIA

CANE E AGNELLINO
Cari amici, sappiamo che la vita dei nostri adorati cani e gatti non è lunga come la nostra, e molto spesso è davvero doloroso lasciarli andare nella loro nuova dimora.
Sai Baba ci ha detto che l’amore è un collante molto potente, che supera le barriere dimensionali. Quando lasceremo il corpo ritroveremo le anime che tanto abbiamo amato e che ci hanno amato, anche quelle dei nostri amici animali, con i quali abbiamo vissuto una storia di puro amore.
Gli animali che vivono con noi si evolvono molto, come ci evolviamo noi a diretto contatto con santi ed Incarnazioni Divine. Spesso, dice Sai Baba, vivono insieme a noi l’ultima loro esperienza in un corpo animale, e sono pronti a rinascere in un corpo umano. Il Maestro ci ha parlato della Sua elefantessa, Gita, che sarebbe rinata come essere umano, dopo la sua dipartita. Era un’anima talmente evoluta, che si inchinava all’Avatar, Gli metteva ghirlande intorno al collo, e Lo accarezzava con la Sua proboscide. Non è mai un caso che un’anima che ha preso un corpo animale incroci la nostra vita; spesso sono proprio incontri karmici.
Vi racconto cosa è avvenuto con il cane che si chiamava Joyi ( luce, in sanscrito) e che ha vissuto con la mia famiglia per 13 anni.
Mentre stava morendo io gli cantavo un mantra dedicato a Sri Rama, a Sathya Sai Rama (Sai Baba è anche la reincarnazione dell’Avatar Rama). L’avevo voluto accompagnare con il sacro Nome Divino.
Il giorno dopo, ascoltai una puntata registrata di Radio Sai. Il Prof. Anil Kumar (che è stato per tanti anni traduttore dei discorsi di Sai Baba dal telegu all’inglese), proprio quando accesi il lettore cd, stava riportando queste parole del Maestro: “Anche un cane , se sente il nome di Rama mentre sta morendo, rinascerà in forma umana”.
Io mi commossi, e un brivido attraversò la mia schiena. Il Maestro aveva trovato il modo di farmi conoscere il futuro di Joty.
Una mia amica, che è un messaggero del Cielo, aveva sognato il mio adorato Joty il giorno prima della sua dipartita. L’aveva visto giovane e felice, insieme a mio padre, anch’esso deceduto tre anni prima. Mio padre era molto affezionato a Joty. Questo sogno confermò le parole del Maestro, sul fatto che l’amore fa ritrovare le anime che si sono incontrate nel piano terrestre, anche quelle dei nostri amici animali.
Ma ebbi altre notizie su di lui quando, in un channeling, Sai Baba mi riconfermò che Joty era un’anima così piena di fedeltà e amore, da rinascere in forma umana, avendo terminato il ciclo evolutivo animale.
Fra i suoi compiti vi era stato quello di proteggere me e mia sorella da alcune energie negative, che si era preso su di sé, e per questo motivo era morto in poco tempo. E aggiunse anche che sarebbe restato al mio fianco, in mia difesa, fino alla sua nuova incarnazione.
Piansi di commozione e gratitudine nel venire a conoscenza di queste notizie, che già sentivo dentro di me, e che furono solo delle conferme. Quanto amore mi aveva dato quest’essere meraviglioso!
Cari amici, i nostri adorati compagni a quattro zampe, spesso prendono su di loro alcune nostre malattie; spesso fanno da parafulmine, come a volte fanno i bambini.
Nello stesso tempo, essi si evolvono stando con noi. Il nostro amore è il loro trampolino di lancio verso una nuova e più evoluta consapevolezza. I veggenti che vedono le aure, spesso notano che cani e gatti, ma anche altri animali evoluti, sviluppano l’aura del pensiero, stando a lungo insieme a noi.
Cari amici, dobbiamo essere grati a Dio per averci dato l’opportunità di prenderci cura di una Sua creatura, di una Sua Forma, permettendo un intenso, dolce e duraturo scambio d’amore. Pensiamo quanto possa essere felice un’anima che lascia un corpo dalle limitazioni animali, per poter finalmente rivestirne un altro con una maggiore consapevolezza di Sé.
Amici cari, che possiamo tutti raggiungere l’amore incondizionato per ogni creatura, per ogni manifestazione di Dio!

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