Dic
11
2020
-

IL MATRIMONIO


Carissimi, oggi condivido con voi queste mie riflessioni sul matrimonio.
siete sempre nel mio abbraccio!

“Mamma, ma perché le persone si sposano? Perché hai sposato Papà?”, chiese il bambino.
“Tesoro, ascolta bene, perché sono così tante le ragioni per cui le persone si sposano che ci vorrebbe un libro intero per spiegarlo… ma ascolta bene perché ora ti dirò le più importanti.
Sai che per vivere abbiamo bisogno di respirare, vero? L’aria deve entrare e deve uscire; così l’amore deve entrare ed uscire da noi per poter vivere. Abbiamo, quindi, bisogno di qualcuno da amare ogni giorno, da abbracciare ogni giorno; abbiamo bisogno di essere amati ed essere abbracciati ogni giorno.
Hai visto che alcune volte ci arrabbiamo, che io e Papà litighiamo… beh, sappi che in quel momento stiamo crescendo. Lui mi fa vedere qualcosa di me che da sola non riuscirei a vedere, e la stessa cosa faccio io con lui.
Quando siamo soli ci diamo sempre ragione, nessuno ci fa vedere i nostri difetti, i nostri lati deboli.
Sai Tesoro, in verità chi ci fa arrabbiare è il nostro maestro; in quel momento ci da l’opportunità di capire, di migliorarci.
Qualche volta, è vero, vorremmo scappare, presi dalla rabbia… ma poi sentiamo che la nostra anima è sempre innamorata, e che è solo il nostro ego, il nostro orgoglio ferito a voler scappare… allora torniamo indietro e ci abbracciamo nuovamente… e siamo più felici di prima.
Amore mio, la vita ci riserva tanti momenti belli e tanti momenti di difficoltà. Abbiamo bisogno di condividere risate, balli, scherzi… ed anche pianti e sofferenze. La gioia condivisa raddoppia, il dolore condiviso si dimezza.
Una piccola cordicella se tirata troppo si spezza, ma due cordicelle attorcigliate diventano molto più forti; ecco che insieme si supera tutto. E quando nascono i figli si aggiungono altre cordicelle, insieme diventiamo una fune fortissima che ci permette di resistere ad ogni tempesta, ci riempie di forza e coraggio; questa è la potenza della famiglia unita!
Il mio Maestro diceva che il matrimonio è da paragonarsi a due carte vetrate che sfregano facendo scintille, fino a diventare completamente lisce. Più passano gli anni e più ci si ama. L’amore diventa più profondo. Più un albero cresce con il tempo, più le sue radici diventano profonde.
Ci vuole coraggio, pazienza, tolleranza, forza, dedizione e spirito di sacrificio nel matrimonio, ma è proprio vivendo insieme, anno dopo anno, che queste doti si sviluppano!
Ecco: il matrimonio ci serve per imparare ad amare veramente, con tutto il nostro essere! Ci insegna a saper perdonare, ad andare oltre ogni momento difficile.
L’amore che sviluppiamo, anno dopo anno, è come un tappeto magico che ci fa volare in alto, oltre le nuvole nere, là dove c’è sempre il sole.

“Mamma, allora anch’io da grande mi voglio sposare!”
“Benissimo Amore mio! Chiedi a Dio di trovare la persona giusta per te, e poi amala, sostienila, aiutala e abbracciala per tutta la vita!
Dio saprà che avrai amato Lui attraverso di lei… e da Lui avrete tutte le benedizioni… e avrete anche le benedizioni di Mamma e Papà!”

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Dic
01
2020
-

LA FORZA DELLA FRAGILITA’


Carissimi amici, oggi condivido con voi uno stralcio del nuovo libro che sto scrivendo e che si intitola: “LA FORZA DELLA FRAGILITA'”
Siete sempre nel mio abbraccio!

Diamo troppo per scontato. Quante persone hanno il serio problema di non riuscire a muoversi, di non essere autosufficienti, di non riuscire a mangiare, a digerire, a respirare come tutti gli altri?
In questa mia vita ho provato tutto questo, anche se non in modo continuativo.
Quando la vita ti costringe a fermarti, si ribaltano tutte le priorità.
Tutti gli orpelli ed i luccichii del mondo non hanno più attrattiva, non contano più nulla, come giocattoli rotti di un bimbo ormai cresciuto.
La vita sa quando e come risvegliarci dal lungo sonno di credere di essere solo il corpo e la mente.
Nel momento del “naufragio” noi siamo soli con noi stessi, soprattutto quando nessuno ci può aiutare. Siamo soli con le nostre paure, i nostri sentimenti, il nostro passato; ma è proprio in quel momento che iniziano ad aprirsi le porte dell’Oltre Mente, di Quello che mai ci mente; le porte della Verità su Chi davvero siamo.
Finisce così la visione che avevamo del film della nostra vita e riscopriamo di essere gli autori, i registi stessi del film, senza più immedesimarci nella parte che stiamo svolgendo. Allora, solo allora, un guizzo dal cuore ci ricorda che siamo molto, ma molto di più di ciò che pensiamo: siamo tutta la Forza che ci necessita, Forza che non nasce dalla salute, dalle convinzioni… ma dal Nucleo Centrale in noi, da quella “Batteria” infinita ed eterna che NOI SIAMO, e che mai può spegnersi o diminuire.
Scopriamo che, se anche il corpo non funziona, noi esistiamo e possiamo ancor più amare ed apprezzare la vita, quella misera vita per tanti che ci guardano, ma quella vita preziosissima fatta di riscoperta della bellezza della natura, riscoperta degli affetti, delle persone care, di quanto tutto sia meravigliosamente perfetto, pur nelle nostre imperfezioni fisiche e mentali.
Quando l’anima è stufa di giocare a nascondino, quando prepotentemente vuole tornare alla guida del corpo e della mente, quando siamo frutti ormai maturi, pronti per le ataviche verità su noi stessi, allora la Vita sa come trovare il sistema di scollegarci dal sogno, dall’illusione, per farci rituffare nelle profondità della nostra Divinità.
Questo provano tante persone, che come me, hanno vissuto un black out delle normali funzioni fisiche. In quel momento tanti bruchi sono tornati ad essere farfalle, anche se gli altri ci vogliono ancora bruchi, immersi nella falsità del mondo fenomenico. Chi ha fatto la propria metamorfosi mai vorrebbe tornare indietro, seppur riacquistando capacità fisiche.
E’ molto doloroso arrivare così al risveglio, ma il risveglio diventa qualcosa di troppo prezioso per desiderare di non averlo ottenuto.
Si può avere un corpo sano, essere ricchi, avere tutto, ma essere profondamente tristi ed insoddisfatti. Si può essere in difficoltà, anche gravi, al livello fisico ed altro, ma sentir scaturire da dentro un gioia nuova, ma sempre antica; una gioia che avevamo scordato, immersi nelle storie del personaggio teatrale che stavamo impersonificando.
La riscoperta del nostro Vero Essere ci porta a superare ogni prova, anche la più dura, sempre con gratitudine ed amore nel cuore.
E non c’è gioia più grande del saper esprimere la nostra vera natura che è Puro Amore!

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Nov
02
2020
-

MESSAGGIO: LE FORZE DELLA LUCE STANNO VINCENDO… IL PIANETA TERRA TORNERÀ ALLA SUA BELLEZZA


Miei cari amici, condivido con voi il messaggio che ho ricevuto oggi dal Divino Sè.
Siete sempre nel mio abbraccio!

Miei Cari Figli, quando le onde sono una dietro l’altra è perché siete vicino alla riva.
La situazione mondiale è critica perché si sta per attuare un nuovo equilibrio, un nuovo assetto mondiale e sarà una cosa molto più bella di ciò che immaginate ora.
Le Forze della Luce stanno vincendo. Il Pianeta Terra tornerà alla sua bellezza e tutti i suoi abitanti potranno vivere sempre meglio. Questi sono i tempi delle rovine, le rovine di un’organizzazione che ha imposto un sistema finanziario che serve solo al suo scopo e che non mira al benessere di tutti. Ma ora tutto verrà capovolto. Nuova economia, nuova finanza, nuove regole sociali.
Certamente ciò con accadrà in un mese o in un anno.
Quando si mette ordine in una stanza, prima si spostano tutti i mobili, si svuota, e poi si rimette tutto in un nuovo ordine; si ridipingono le pareti, magari si metteranno mobili nuovi.
Il rinnovo è sempre preceduto da un periodo di caos e disordine, il disordine che porterà al nuovo ordine.
Avete la possibilità di credere in questo e ringraziare anticipatamente per il risultato che sarà, o lamentarvi continuamente, prevedendo catastrofi e danni a non finire.
Ecco perché le profezie non sono mai esattissime: voi, col vostro modo di pensare e fare, col vostro modo di reagire agli eventi siete in grado di ribaltare qualsiasi karma, qualsiasi destino.
Allora, Miei Adorati, vi esorto a ricordare che il pensiero collettivo, unito ai sentimenti, può fare miracoli…e li fa ogni giorno con quelle anime che hanno compreso alcune leggi universali e le seguono con Gioia ed Amore.
Avete ora due opzioni: accelerare il processo di restaurazione del Dharma nel Pianeta Terra, o posticiparlo con le vostre paure, il vostro pessimismo, la vostra rabbia.
E questo è ciò in cui spera quella parte di ombra che manovra l’umanità e la condiziona.
Ma ora molti di voi si sono risvegliati alla consapevolezza di non essere un corpo con una mente, ma di essere Pura Luce rinchiusa in un corpo, di essere un’Anima Immortale e Divina che ha deciso di scendere nel piano terrestre proprio in questo momento storico, a versi terribile, a versi meraviglioso… e questo per poter contribuire ed assistere alla restaurazione del mondo di Luce ed Amore che sempre più è vicino.
Ci sono anime che, pur essendo in questo pianeta, vivono in dimensioni spirituali più alte, anime che mai si identificano con il corpo e che, per questo, vivono in uno stato di Amore continuo, di Luce e Verità che permette loro di oltrepassare ogni ostacolo, di galleggiare sempre, anche quando le rapide si fanno più forti.
Ognuno di voi ha l’occasione di imparare a vivere così, oltre le nuvole nere formate dai cattivi sentimenti della massa della gente. Avete tutti l’opportunità, messi alle strette, di imparare a volare lassù, dove splende sempre il Sole.
Il dolore generalizzato, le difficoltà in genere fungono spesso da “trampolino di lancio” verso le alte sfere della Consapevolezza.
Se tutto fila liscio, molti non si chiedono il perché di questa vita, non fanno introspezione, vivono solo pensando ai beni materiali; ma, quando anche questi rischiano di scarseggiare, allora, per non annegare, molti ritornano ad attaccarsi alla Fonte, alla Divinità per poter affrontare le situazioni critiche.
Così, quello che per esseri che vivono nell’ombra doveva essere una vittoria, diventa in realtà una loro sconfitta perché l’uomo incatenato impara spesso a volare in alto, ad aprire il cuore, ad aprire quello Scrigno Segreto dove ci sono registrate le autentiche “istruzioni d’uso” di questa bellissima macchina chiamata “corpo- mente”.
Così, ciò che doveva affossarvi, come un trampolino di lancio vi porterà più su.
Abbiate solo pazienza, la fede e la fiducia nel completamento del Piano Divino che voi stessi avete architettato.
Voi siete gli artefici, i registi, gli architetti di tutti i disegni divini che mettete in scena.
Siate felici nel ricordarvi che siete molto, ma molto di più di ciò che immaginate! Siate felici di sapere che siete tutti immensamente amati perché tutti voi siete parti del Meraviglioso Tutto che chiamate Dio.
Ogni goccia è della stessa sostanza del mare…e voi siete il Mare.
Siete benedetti, siete amati, siete grandi!

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Ott
26
2018
-

SIAMO CONSAPEVOLI DI QUANTO E’ IMPORTANTE STARE IN MEZZO ALLA NATURA?

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Carissimi amici, purtroppo la maggior parte della gente non è consapevole del grande valore della natura, ne’ del rapporto vitale che ad essa ci lega.
Come un bimbo viene nutrito, accudito e protetto dalla madre, così ogni creatura che nasce e cresce sulla Terra, da questa viene nutrita, ossigenata, protetta e rinvigorita.
Più l’uomo si allontana dalla bellezza della natura e più si indebolisce. Vivere in città, dove solo il cemento impera, è come perdere il collegamento con quel “cordone ombelicale” che nutre ogni terrestre, per tutta la vita.
Ogni albero, ci dona, oltre che l’ossigeno, la sua energia vitale. Chiunque può appoggiare la propria mano sul tronco e sentire scorrere la linfa, può sentire la mano riscaldarsi in pochi istanti.
Appena possiamo sediamoci o sdraiamoci sotto ad un albero, non c’è ansiolitico più salutare ed efficace di questo! Il neonato si calma quando sente il battito della madre; allo stesso modo ognuno di noi trova ristoro e pace nel contatto con Madre Terra.
Da sempre i popoli indigeni si curano a contatto diretto con gli elementi della natura; anch’io ho avuto la Grazia di portare a termine un lungo e faticoso processo di guarigione stando, ogni giorno, per anni, a contatto diretto con gli alberi e con la terra. E’ meraviglioso vedere i fili di luce che legano un albero all’altro. E’ meraviglioso percepire come il nostro corpo ed il nostro spirito, si rigenerano, si rinvigoriscono, si risvegliano stando accoccolati in seno a Madre Terra!
Anche per chi ha poco tempo da dedicare al contatto con la natura, il solo guardare la bellezza che ci offre ed il colore verde che ci calma, è un dono inestimabile. Tutto ciò che percepiamo con i sensi fisici entra in noi e di questo ci nutriamo, sia fisicamente, che mentalmente ed emotivamente.
Per questo, e per molto altro che non posso spiegare in poche righe, è nostro dovere far di tutto per preservare la bellezza e l’indicibile ricchezza che il nostro territorio ci offre.
Dobbiamo accostarci a Madre Natura con tutta la venerazione, con tutto l’amore ed il rispetto che offriamo alla cosa per noi più sacra e preziosa. Come possiamo amare Dio se non amiamo la Sua Creazione?
Vi abbraccio tutti!

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Lug
04
2018
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CONDIVIDO CON VOI ALCUNE RIFLESSIONI SULL’INVIDIA

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Carissimi amici, voglio oggi parlare dell’invidia, un bruttissimo sentimento di cui molti sono vittime, magari anche inconsapevoli.
Ogni volta che ci sentiamo inferiori, meno capaci, meno meritevoli di amore ed attenzioni, scatta l’invidia verso coloro che secondo noi hanno tutte queste cose, magari ingiustamente (sempre secondo il nostro giudizio).
Quanto fa male l’invidia, sia all’invidiato sia a colui che la lancia nell’etere!
Non essere felici della felicità altrui ci porta, inesorabilmente, sempre più tristezza, e questo perché è il nostro sentimento, la nostra visualizzazione ripetuta a creare la nostra realtà.
Se, consapevoli dell’unità di tutto il Creato, siamo felici nel vedere il benessere e la felicità degli altri, allora questa felicità viene da noi sempre più creata. Felicità, pensata, vissuta e sentita, crea altra felicità per noi e per gli altri.
L’invidioso, invece, non sopporta che qualcuno stia meglio di lui, poi non importa se quel benessere che vede negli altri sia solo apparente, lui pensa sempre che gli altri stiano meglio, abbiano più fortuna e per questo si sente vittima ingiustificata del fato avverso. Quanta ignoranza metafisica in questo atteggiamento!
Ci sono persone che sorridono sempre, anche quando hanno problemi di salute e di altro tipo, e questo perché il sorriso è la loro natura; poi ci sono persone che si lamentano sempre, che sono sempre insoddisfatte, e questo deriva da un’abitudine mentale deleteria: quella di voler vedere sempre il male, quella dell’ingratitudine verso la vita.
Il sentimento, la sensazione di mancanza, o di non valore verso se stessi, crea un circolo vizioso perché ricrea una realtà per la quale lamentarsi sempre più.
Il paradosso dell’invidioso è che, pensa di meritare molto di più di quello che ha ( ed è vero) non sapendo che è proprio lui a screditare se stesso, a sminuirsi, a pretendere da se stesso sempre di più, a non amarsi ed accettarsi per ciò che è, con pregi e difetti come tutti hanno. Questa rigidezza, questa autocritica (magari inconscia) verso se stesso, lo porta a criticare tutti gli altri, definendoli non meritevoli delle fortune che attribuisce loro. Il suo pensiero ricorrente è : “Perché lui ha questo ed io no?… Perché succedono tutte a me?..”
L’ignoranza su come creiamo la nostra realtà, sulla legge universale del karma e della reincarnazione porta l’uomo ad assumere un atteggiamento vittimistico che è il più deleterio che possa avere.
Chi non crede nella reincarnazione non può credere in una perfezione, in una Giustizia Divina quando vede un bimbo sano e bello nato da genitori ricchi, ed un altro malato nato da genitori indigenti. E per questo, per molti, la qualità della vita dipende solo dalla fortuna o dalla sfortuna, e costoro mai mettono in discussione se stessi, come creatori della propria realtà. La nostra cultura occidentale, purtroppo, ha creato tanti infelici, nascondendoci le più elementari verità metafisiche.
C’è un altro fattore da analizzare: i reconditi sensi di colpa, che ben nascondiamo nell’inconscio. Se ci sentiamo colpevoli di qualcosa, creiamo una realtà atta a punirci, e quindi ci precludiamo gioia ed abbondanza…ma, nello stesso tempo, una parte profonda di noi sa di meritare tutto il bene del mondo.
Come è complicata la psiche umana!
Ma c’è una possibilità di scavalcare tutti questi trucchetti della mente; c’è una possibilità di andare oltre le nuvole nere e rimanere lì, dove risplende sempre il sole: ed è il pensiero costante di Dio, è il vederlo, sentirlo, percepirlo in ogni persona, in ogni creatura, in ogni alito di vento, in ogni scroscio di pioggia, in ogni cosa che succede. Il pensiero costante di Dio ci aiuta a dissipare i sentimenti negativi, sia verso noi stessi, sia verso gli altri; e questo perché, in verità, quelli che chiamiamo altri sono parti di noi. Nulla nella creazione è separato.
Possiamo pensare di fare tanto bene alle altre creature, ma se detestiamo noi stessi, se siamo molto rigidi ed ipercritici verso di noi, è sempre violenza che lanciamo dell’Akasha. La non violenza deve essere verso tutti e tutto e non può escludere la nostra forma fisica e mentale.
Quando siamo consapevoli del nostro valore, che non è relativo a quanto produciamo in beni materiali, ma è intrinseco in noi per il solo fatto che esistiamo in questa nostra forma fisica, allora anche l’invidia perde forza, si dissolve al sole dell’amore che tutto pervade e che ci fa desiderare di vedere tutti felici e contenti, nella consapevolezza che la gioia degli altri è la nostra stessa gioia, come pure la sofferenza.
Già diventare consapevoli di provare invidia, è l’avvio della guarigione.
Chiediamo aiuto al nostro Divino Sé di guidarci nella strada dell’amore che tutto accoglie, che desidera il bene di tutti! Saremo sempre più felici dell’abbondanza, del benessere, della felicità di tutto il mondo.
Siete, come sempre nel mio abbraccio!

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Giu
18
2018
-

CONDIVIDO CON VOI ALCUNE RIFLESSIONI SULLA PAURA DELLA MORTE

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Carissimi amici, oggi voglio condividere con voi alcune riflessioni sulla paura della morte.
Tanti anni fa, quando stavo molto male e mi sentivo vicino alla morte, chiesi al mio amico Angelo Franchina, meraviglioso medico olistico: “E se sento che sto morendo, cosa faccio?”
Egli mi rispose: “ Niente, muori!”
In un attimo mi si schiuse un mondo interiore, un mondo che forse era collegato al ricordo di innumerevoli morti nel piano fisico e che mi tranquillizzavano, in quanto mi ricordavano che io non ero mai morta, e mai morirò. Avrei cambiato un’altra volta l’abito fisico, questo “scafandro” che abbiamo in equipaggio per scendere in terza dimensione, ma io avrei sempre vissuto, come da sempre succedeva.
La morte, di cui tutti parlano con paura, di cui moltissimi non vogliono nemmeno parlare, non mi faceva più paura. Ma qual’era la vera paura che poteva rimanere? Quella forse di non riuscire a concludere ciò che, come anima, mi ero prefissata di concludere? Il fatto di lasciare qualcosa a metà, in sospeso? A livello mentale credo di sì, mi rimaneva questa paura; ma poi, nell’andare ancora più in profondità, oltre la logica, percepivo che nulla sarebbe avvenuto, se non nella perfezione di un Piano Divino che io stessa, il mio Divino Sé, aveva scelto.
Se fossi andata in altre dimensioni in un momento che la mente avesse ritenuto inopportuno, sicuramente quello, invece, sarebbe stato il momento giusto per un Piano Divino che contempla il bene maggiore.
Forse le persone intorno a me avrebbero avuto il bisogno di vivere un distacco dal mio corpo fisico per riscoprire l’interezza della loro forza, per riscoprire che non hanno più bisogno di alcuna stampella a cui appoggiarsi?
Forse sarei tornata in questo piano terrestre in un momento più propizio per concludere l’opera che mi ero prefissata di svolgere?
O forse, semplicemente, ciò che dovevo fare in questa vita, l’avevo già fatto, e mi aspettavano nuovi scenari.
Inutile cercare risposte con la mente ordinaria. Io so che, quando Angelo, con una voce tranquillissima ed un caldo sorriso, alla mia domanda : “E se sento che sto morendo, cosa faccio?”, rispose con le semplici parole:“Niente,muori…”, mi si schiuse un mondo meraviglioso, dove non poteva più esistere alcuna paura.
Quando una cosa è ineluttabile, quando non c’è possibilità di scelta mentale in quel momento, ci viene chiesta soltanto la santa accettazione dell’evento; accettazione che non è triste rassegnazione, ma consapevolezza che tutto è perfetto, che non si muova foglia che Dio non voglia, e che qualunque cosa succeda, è per il mio maggior bene, che equivale al maggior bene comune, al bene del Tutto.
Il risveglio delle memorie antiche, il risveglio della consapevolezza Divina in noi, è la forza più grande, è l’assicurazione contro lo scoramento, la delusione, la disperazione.
Ma ci sono momenti in cui, il bisogno istintivo di salvaguardare la vita fisica, ci mette in allarme, ci fa fuggire da un pericolo, ci fa reagire. In quei momenti l’adrenalina ci viene in aiuto… ed è perfetto anche questo. La nostra anima sa quando è il momento di difendersi, di scappare, di reagire, e quando tutto è compiuto ed è il momento di restare nel quieto mare dell’accettazione, della pace, dell’amore e della piena fiducia nel Piano Divino.
Questo vale anche per la malattia; quando abbiamo già fatto il possibile, ma ancora non stiamo bene, allora accettare la situazione con amore e fiducia nel Piano Divino ci dona così tanta pace e forza, che spesso, queste, sono proprio le medicine che ci fanno superare il momento di crisi.
Quando ricordiamo che la vita, Dio, sperimenta Se Stesso nelle miriadi Sue forme, nelle miriadi rappresentazioni teatrali, e che tutto questo è il Suo gioco che non può mai scalfire la Sua potenza, la Sua interezza, la Sua Grandezza; quando consapevolmente sappiamo, sentiamo, in verità, che noi siamo quella particella di Dio che sta facendo il Suo Gioco Divino, la Sua rappresentazione teatrale, allora più nulla potrà essere così terribile, insuperabile, ingestibile, indicibile e irraccontabile.
Tutto passa nello schermo del cinema; ogni film inizia e finisce, ma non intacca il bianco immacolato dello schermo.
Carissimi, grazie per aver letto fin qui queste mie riflessioni, so che più passa il tempo e più riusciamo a sperimentare, ad apprezzare la vita, ad avere nuove e più importanti priorità e che tutto il resto non è poi così importante, come credevamo in passato.
Non c’è niente di più grande ed appagante del riscoprire la nostra Grandezza!
Siete, come sempre, nel mio abbraccio!

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Nov
10
2017
1

SPIRITUALITA = GIOIOSITA’

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Carissimi amici, oggi voglio condividere alcune mie riflessioni sulla “serietà” che a volte si impongono gli aspiranti spirituali.

Nella nostra società ci è stato trasmesso che una persona seria, sia una persona rispettabile. Il problema è aver, a volte, travisato questo termine, e “serietà” va a braccetto con “tristezza”.

Una persona seria, cioè che non inganna, che non mente, una persona della quale potersi fidare, è quella persona che è in coerenza fra pensieri parole ed azioni; può essere la persona che si fa più risate di tutte le altre, che sa sdrammatizzare, gioire e giocare come un bambino.

Poiché ci hanno trasmesso che “Il riso abbonda nella bocca degli stolti”, alcuni , appena intraprendono un sentiero religioso, smettono di divertirsi e di ridere. E’ il ridere degli altri, è il farsi beffe degli altri che è tipico degli stolti; non il ridere e scherzare con gli altri, quando questo scherzo è puro e fa solo bene a tutti!

Molte persone si mettono la maschera, a volte triste, della persona religiosa, pensando che sia più consona al proprio momento attuale, ma poi è naturale, proseguendo nel sentiero, andando in profondità nel proprio Essere, riprendere la vera allegria e spensieratezza di coloro che chiamiamo “beati”.

Alcune persone che prima si dedicavano ad una vita edonista, che si divertivano in tanti modi diversi, si ritrovano, all’improvviso, a non ridere più, a non divertirsi più dopo aver iniziato a frequentare una religione, un movimento spirituale. Vi è, in alcune persone, quasi una sorta di autopunizione che li spinge a diventare più tristi di prima.

Si sa che la nostra religione ha spesso esaltato il dolore come mezzo per elevarsi… e qui sta l’inganno! Perché così, molti preferiscono restare nel dolore, ricreandolo con i propri schemi mentali.
In verità Dio si raggiunge con la gioia, non con un animo depresso! La tristezza abbassa le nostre vibrazioni, è una zavorra che non ci fa innalzare nelle alte Frequenze Divine.

La gioia deriva proprio dal riuscire a superare i dolori che si presentano nella nostra vita, con la mente rivolta a Dio, sapendo accettare tutto come un’occasione di elevazione della nostra forza interiore; sapendo che c’è un motivo per ogni cosa che attiriamo a noi, ed ogni cosa che viviamo è per il nostro massimo bene.
Tutti i maestri spirituali, tutti gli Avatar ridono, scherzano, ed hanno uno spiccato senso dell’humor. Il sorriso non manca mai nel volto dei maestri e dei saggi, proprio perché i saggi sono riusciti a trascendere il dolore, a trasformarlo in amore.

Miei cari amici, il mio è un invito alla gioia, a ridere e scherzare, a cantare e ballare! Così possiamo superare paure e depressioni; così possiamo superare ogni duro colpo!
Sdrammatizziamo, alleggeriamo, semplifichiamo la nostra vita!
Torniamo ad essere fanciulli gioiosi! I bambini, non serbano rancore, riprendono a giocare anche dopo un bisticcio; sanno essere concentrati nel momento presente e godersi ogni cosa che fanno.
Questo non significa voler diventare indifferenti ai problemi sociali, alla infelicità degli altri, anzi: significa portare a chi è triste la nostra carica positiva; significa portare un po’ di energia, entusiasmo, brio, a chi ha perso queste cose.

Non possiamo trasmettere ciò che non siamo, ciò che non ci appartiene. Come possiamo aiutare una persona triste e depressa se il nostro viso, e tutto il nostro essere è più triste del loro?
Carissimi, possiamo affrontare tutte le battaglie sociali, senza nascondere i problemi; possiamo svolgere qualunque compito, ma con entusiasmo, ottimismo e sicurezza nel buon esito delle nostre azioni; senza rabbia e senza abbacchiarci.

Contagiamo il mondo con il nostro ottimismo ed il nostro sorriso! Il nostro Amore, la nostra pace mentale, la nostra equanimità ed il nostro distacco emotivo saranno le nostre armi: armi che proteggono non solo noi, ma tutto il mondo!
Vi abbraccio tutti!

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Set
01
2017
-

SAI BABA ERA STATO PROFETIZZATO

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Carissimi amici, pubblico nuovamente questo mio articolo che raggruppa diverse profezie che erano state fatte sull’Avvento di Sai Baba, e che coincidono perfettamente su ciò che é stata la Sua Meravigliosa Persona.
Siete sempre nel mio abbraccio!

Per proteggere i virtuosi,
e per ristabilire su ferme basi la morale e la virtù,
Io mi incarno di era in era.
I santi e i saggi hanno atteso con impazienza l’arrivo del Signore:
hanno pregato con fervore ed Io sono venuto.
Durante il regno di questo Avatar , i malvagi non saranno distrutti:
essi saranno corretti, riformati, educati
e riportati al sentiero da cui si sono allontanati.
Bhagawan Sri Sathya Sai Baba

Tutte le incarnazioni Divine della Storia sono state precedute da diverse profezie.
Gesù era atteso, eppure i sacerdoti ed i politici del Suo tempo non Lo riconobbero e Lo crocifissero. Solo i puri di cuore e coloro che Gesù stesso chiamò a Sé riconobbero in Lui il Messia profetizzato.

Affinché gli uomini di oggi avessero l’opportunità di riconoscere l’Incarnazione Divina della nostra era, i profeti di migliaia di anni fa e di diverse religioni parlarono dell’Avvento di Bhagawan Sri Sathya Sai Baba .
Le profezie riguardano, in realtà, tutte e tre le incarnazioni di Sai Baba: alcune parlano di Sai Baba di Shirdi, morto nel 1918, molte parlano di Sathya Sai Baba che ha lasciato il corpo mortale il 24.4.2011, altre riguardano Prema Sai Baba.

Le profezie più antiche che annunciano la discesa del Maestro del Mondo, risalgono al Vishnu Purana, il commento più antico alle sacre scritture indiane: i Veda. I Purana sono antichissimi, risalgono ai tempi in cui i maestri trasferivano le informazioni direttamente ai discepoli che dovevano imparare a memoria l’umana sapienza.
Nel Vishnu Purana si parla del periodo storico che abbiamo appena vissuto nel secolo scorso e annuncia che proprio in quel periodo il Condottiero Immortale, il Cristo Cosmico, nascerà nell’India del Sud, in una località che si chiamerà “Villaggio dei Coni”, presso una famiglia che avrà scelto come forma divina da onorare proprio Vishnu, la seconda Persona della Trinità indiana che corrisponde al Figlio Unigenito della Trinità cristiana. Dice inoltre che vivrà fino a 96 anni (questo secondo il calendario vedico lunare).
Sathya Sai Baba è nato nell’Andra Pradesh, nell’India del Sud, a Puttaparthi che letteralmente significa: “Villaggio dei coni” , perché un tempo era invaso dai termitai che sono a forma di cono.
La Sua famiglia onorava Vishnu.
Ha lasciato il corpo fisico a 96 anni, sempre secondo il calendario vedico lunare (secondo il calendario romano aveva 85 anni).

Nel libro Jaimini Mahabharat, scritto cinquemila anni fa da Jaimini, il discepolo del saggio Vyasa, parla specificatamente della venuta dell’Avatar Sai.
Esso dichiara che l’Avatar avrà il nome di Sathya Narayena (il Verace il Fedele) e descrive esattamente il Suo lignaggio (la stirpe della sua famiglia). Qui il Sai Avatar viene descritto come l’Incarnazione del Signore Shiva (terza persona della Trinità indù), e dichiara che Egli proclamerà l’arrivo del Sathya Yuga (l’Era della Verità).
Il libro descrive molti miracoli che sono poi stati fatti da Sai Baba molti secoli dopo.
(“Jaimini Mahabharat” – citato da Kristine Gale- Kumar: “The Scriptures are Fulfilled”, p.184- 1991)

I grandi Naadi Granthas dell’India, compilati dai saggi Shuka , Bhrigu e Agasthya, sono delle analisi astrologiche scritte più di 3600 anni fa. Questi testi ci forniscono addirittura l’albero genealogico della famiglia presso la quale si incarnerà il Verbo e descrivono, in numerose pagine, le diverse fasi della Sua missione. Tutto coincide con la famiglia di Sai Baba e con le tappe della Sua vita, nei minimi particolari!
Ecco alcune parole dello Shuka nadi: “La Sua missione è quella di risvegliare la rettitudine. Il villaggio in cui comparirà nella Sua veste terrena diventerà luogo sacro.
Potrà assumere qualunque forma, potrà eliminare qualsiasi pericolo e qualsiasi ostacolo.
Creerà istituti di educazione e dimostrerà la Sua onniscienza in mille modi.
Se il devoto si arrenderà al Maestro avrà l’opportunità di riscattare i suoi peccati e ottenere la liberazione.
Egli sarà la Personificazione dell’Amore e della Beatitudine, ma soltanto le menti illuminate potranno capirne l’Essenza.
Il Suo Cuore sarà perennemente pieno di compassione. Non ferirà mai nessuno, né mostrerà disappunto per gli errori commessi per ignoranza.
Ogni Suo gesto ed ogni Sua parola avranno un significato. I devoti che seguiranno la retta via, avranno la Sua totale protezione.
Insegnerà che questa nostra realtà è illusoria. Le cose terrene perderanno significato e il devoto scoprirà che soltanto la conoscenza di se stesso potrà portarlo alla liberazione finale” (Tratto da: “Ti racconto una storia” film realizzato da Luigi Ferrante).

I Naadi Granthas dichiarano, inoltre, che Sri Sathya Sai Baba è un Avatar di Brahma, Vishnu e Shiva (la Trinità indù). Egli sarà Satchidananda Swarupa, ossia l’Incarnazione dell’Essere, Coscienza e Beatitudine (Dio). Egli farà illimitati miracoli. Fonderà molte istituzioni (Sai Baba Ha fondato numerose scuole, università ed ospedali, nonché numerose istituzioni a favore degli orfani, delle vedove e dei più poveri e bisognosi) ed introdurrà l’era della Verità. Egli unirà tutta l’umanità e stabilirà, sulla Terra la paternità di Dio e la fratellanza dell’uomo. Egli sarà l’Avatar fra gli Avatar.
I Naadi Granthas parlano di Sri Sathya Sai Baba come reincarnazione di Shirdi Sai Baba.
Anche le Upanishad, antichissimi testi vedici, parlano della triplice venuta dei Sai Avatar, che tutti e tre insieme copriranno un arco di tempo di circa 300 anni.

Maometto aveva fatto una stupenda descrizione del Maestro del Mondo, “El Madhi Maoud”, che sarebbe giunto alla fine del XIV secolo dell’Hegira, praticamente verso il 2000. Che cosa annuncia Maometto? Nel “Libro della Luce” il Profeta riferisce che soltanto coloro che avranno capito cosa sia il Sé Interiore, riconosceranno in Lui il Grande Condottiero Immortale che egli chiama con nomi diversi: Maestro del tempo, Reggente Divino, Padre dei ricercatori di Dio. Per molto tempo i mussulmani ignoreranno del tutto il Maestro perché non saranno spiritualmente preparati a riceverlo.

Maometto fornisce alcuni dati che sono molto preziosi per il ricercatore. Egli annuncia che il Grande Maestro non vivrà alla Mecca, ma il suo regno inizierà da Oriente.
Il Suo Emblema farà il giro del mondo e sarà accompagnato non soltanto dagli uomini, ma anche dagli angeli che discenderanno con Lui per aiutarlo a trasformare il mondo intero ( il SarvaDharma, il simbolo di Sai Baba che unisce i simboli delle maggiori religioni del Pianeta, è in ogni centro Sai Baba del mondo, in ogni nazione, in quasi tutte le città del mondo).
Nessun profeta potrà mai avere i poteri con cui discenderà il Maestro del Mondo. Nessun potere del mondo potrà conquistarlo, nessuna potenza potrà ucciderlo.
La Sua sapienza supererà quella di tutti i profeti. Non verrà per fondare una nuova religione, ma tutte le religioni del mondo saranno nel Suo cuore e germoglieranno come fiori in un giardino.
Sarà amico e guida e porterà la pace sul Pianeta insegnando a tutti la retta via.
Sarà paterno e pieno d’amore con tutti come se li conoscesse da sempre. I Suoi devoti verranno protetti a tutti i livelli.
Egli sarà il rifugio dei deboli e dei diseredati. Comparirà due volte al giorno per elargire la Sua spiritualità (Sai Baba ogni mattina ed ogni pomeriggio donava alla folla il suo Darshan , cioè la Sua Visione, la Sua Presenza Fisica).
Molti sentiranno parlare di Lui, ma penseranno che si tratti del solito ciarlatano, per questo Maometto fornisce un vero identikit del Maestro del Mondo, per distinguerlo dai falsi profeti:

“La Sua chioma sarà folta,sarà come una corona. I capelli saranno neri e giungeranno alle spalle (La chioma folta e riccia di Sai Baba era proprio come una corona, come un’aureola intorno al viso, ed arrivava alle spalle). Le sopracciglia si uniranno al centro della fronte (tutte le fotografie di Sai Baba da giovane evidenziano questo ultimo particolare). La fronte apparirà ampia. Il naso sarà dritto e avrà un infossamento alla glabella (La radice del naso era molto infossata). Avrà un neo sulla guancia ed i denti centrali saranno allontanati fra di loro (Sai Baba aveva un vistoso neo sulla guancia sinistra ed i denti centrali distanziati). I Suoi occhi saranno neri, la statura media se paragonata a quella degli ebrei (Sarà quindi basso).
Il corpo sarà minuto e le Sue gambe saranno come quelle di una adolescente ( Il corpo di Sai Baba era minuto come quello di un ragazzino di 13 o 14 anni).
Indosserà due abiti color della fiamma, uno sopra l’altro (Sai Baba aveva sempre una veste ed una sottoveste dello stesso colore) .
Il colore bronzino del viso varierà di volta in volta e sarà così brillante da non poterne descrivere il colore reale (Questo particolare può essere confermato anche direttamente da chi scrive. Spesso la Luce che irradiava il Suo volto era così intensa da non permettere una perfetta visione dei lineamenti e della carnagione).
Non porterà mai la barba (Non è mai apparso in pubblico con la barba). Il dorso sarà curvo (Quando era in età matura così era il dorso di Sai Baba).
Coloro che Lo vedranno saranno felici e le stesse anime disincarnate godranno della Sua visione.
I Suoi devoti si riuniranno a pregare sotto un grande albero (Quando era giovane, a Whitefield, si riunivano tutti sotto un enorme albero di ficus benjanmino, e a Puttaparthi i devoti , ancora oggi, si ritrovano a meditare sotto L’Albero della meditazione, un altro enorme ficus benjanmino).
Egli benedirà i devoti toccandoli con la mano e avrà nella Sua mente tutta la sapienza del mondo fin dalla nascita (Nel libro: “Il Piccolo Sai Baba”, edito da Mother Sai Publications , ho narrato dei miracoli e dell’infinita sapienza che aveva già da piccolissimo).
Materializzerà piccoli oggetti con la mano e con la bocca (Nel giorno di Shivaratri Sai Baba materializzava dalla bocca il “Lingam”, simbolo dell’Universo creato che esce dalla bocca di Dio (Chi scrive ha avuto il privilegio di vedere personalmente questo impressionante miracolo il giorno 12.3.2002.
Ogni giorno della Sua vita il Maestro materializzava oggetti, dolci od altri cibi, con la Sua mano. Ma la sua materializzazione più frequente è stata quella della vibhuti, la cenere sacra, che donava come medicina e come mezzo di elevazione spirituale).
I Suoi talismani verranno donati ai devoti che allungheranno il collo per vederlo.
Il Re del mondo, l’Incarnazione di Dio sarà l’unico che fornirà all’umanità un insegnamento di Verità.
Egli vivrà fino a 95-96 anni (Sai Baba ha lasciato il corpo fisico a 96 anni, secondo il calendario vedico lunare).
Maometto conclude con un monito ai fedeli mussulmani: “Voi, mussulmani, sappiate che Colui la Cui nascita vi verrà tenuta nascosta, sarà il Maestro del Mondo: Egli è il Mahdi”.

Sono pochissimi i mussulmani che conoscono l’opera citata . Soltanto i Sufi, alcuni mistici mussulmani, conoscono la profezia di Maometto, che è stata riportata sul bolletino ufficiale dell’Organizzazione Sai Baba, Sanathana Sarathi, nel novembre del 1990.
La descrizione fotografica di Maometto coincide in ogni minimo particolare con il corpo che aveva assunto Bhagawan Sri Sathya Sai Baba.

Gli antichi eschimesi avevano previsto le calamità che sarebbero accadute nel ventesimo secolo ed avevano parlato di un Profeta di Dio che in questo periodo sarebbe venuto dall’Oriente per “purificare le anime, illuminare i cuori e guidare tutti i popoli ad amarsi l’un l’altro” ( Brown, Vinson e Willoya, William: “Warriors of the Rainbow” p.71).

Nel Libro dell’Apocalisse di Giovanni si legge: “ Poi vidi il cielo aprirsi ed ecco un cavallo bianco e Colui che lo cavalcava si chiamava il Fedele e il Verace ed Egli giudica e regna con la giustizia…Era vestito con una veste color del sangue ed il Suo nome è la Parola di Dio. Gli eserciti che lo seguivano sopra cavalli bianchi erano vestiti di lino bianco e puro e sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: “Re dei re, Signore dei Signori…
Egli afferrò il dragone del male e lo legò per mille anni. Dopodichè avrà da essere sciolto per un po’ di tempo”.
Giovanni annuncia che il nome del Cristo cosmico sarà: Il Fedele e il Verace. Sai Baba viene registrato all’anagrafe con il nome di “Sathya Narayena”, che in sanscrito significa proprio, “Verace Fedele”. Sathya significa “Verità” ed anche “Verace” e Narayena “Colui che rimane fedele nel cuore degli uomini”. Il nome Narayena fa riferimento allo spirito di Dio.
Giovanni ci dice che indosserà una tunica color del sangue: Sai Baba era quasi sempre vestito di una tunica rosso vermiglio o arancione scuro.
Giovanni riferisce che guiderà truppe vestite di lino bianco: Tutti gli studenti delle Sue scuole, tutti gli uomini Suoi discepoli erano e sono ancora oggi vestiti di bianco immacolato.
Giovanni annuncia che porterà i segni cutanei della Divinità, quando dice che porta scritto sulla veste e sulla coscia “Re dei Re”. Secondo I Veda, le più antiche sacre scritture della terra, i segni cutanei del Divino sono rappresentati da un neo e da una pigmentazione della pelle a forma di aquila (Garuda). L’aquila fa parte di un’antica simbologia. Essa accompagna sempre il Figlio Unigenito (Vishnu, la seconda persona della Trinità indù). Il simbolo dell’aquila era presente anche nelle leggende babilonesi e bibliche. L’aquila trasporta simbolicamente il Figlio Unigenito o lo Spirito Santo all’interno della realtà materiale. Nel Vecchio e nel Nuovo Testamento l’aquila diventa colomba.
Secondo i Veda l’aquila è il marchio di riconoscimento dell’Incarnazione Divina, del “Re dei Re”.
Il corpo fisico di un Purnavatar (l’Avatar con tutti i pieni poteri divini) nasce sempre con segni cutanei sul lato sinistro del corpo.
Sai Baba aveva fin dalla nascita un neo sulla guancia sinistra, una macchia più scura a forma di aquila sul petto e un altro simbolo, sul piede sinistro. Egli ha affermato che anche Krisna aveva gli stessi segni cutanei, come Sai Baba di Shirdi (la Sua precedente Incarnazione).

Sempre nell’Apocalisse si parla di un periodo di cataclismi e carestie che se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe, ma a causa dei giusti quei giorni saranno abbreviati. In quel periodo ecco comparire il Grande Condottiero accompagnato da coloro che erano rimasti addormentati per tanti secoli in attesa di potersi risvegliare alla discesa del Cristo (qui si parla della reincarnazione di santi che il Signore ha chiamato ancora nel piano terrestre per aiutarlo nella Sua missione. Sai Baba stesso ha detto che è sceso con tutto il Suo esercito di santi proprio per evitare la distruzione del Pianeta).
Sempre nell’Apocalisse Giovanni dice: Vidi poi un altro angelo che saliva dall’Oriente e aveva il Sigillo del Dio Vivente (i segni cutanei di cui abbiamo parlato prima). E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: “Non devastate né la terra, né il mare , né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei Suoi servi”…
Dopo ciò apparve una moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua (durante il compleanno di Sai Baba arrivavano anche un milione di persone da tutto il mondo).
Tutti stavano davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide…(l’Agnello è il simbolo di Colui che si sacrifica per gli altri, del Redentore che ci libera dal male).
Nel 1999 Sai Baba ruppe la spina dorsale e perse molto sangue. Un palco eretto per una rappresentazione che dovevano fare gli studenti Gli cadde addosso.
Allora Swami ( termine in cui i devoti chiamano un uomo Santo o il proprio Maestro) ci disse che quell’episodio era successo per diversi motivi: uno per il fatto che non avevano dato ascolto alle Sue parole, che li aveva ammoniti sulla pericolosità dell’impalcatura; un secondo motivo era che sarebbero morti diversi studenti se non si fosse preso il male su di Sé; poi aggiunse la frase più importante: “Quello che doveva succedere quest’anno è già successo!”.
Nell’astrologia Vedica l’anno 1999 era chiamato l’anno Pramadi, l’anno dei pericoli. Tutte le profezie si davano appuntamento per quella data per cataclismi impressionanti.
Più volte, nella Sua vita, Swami prese su di Sé i mali dell’umanità. Prima di abbandonare il corpo fisico per anni ha sopportato i nostri mali. Chiunque non sarebbe resistito alle prove a cui ha sottoposto il Suo corpo fisico.
Solo Lui, l’Incarnazione del Puro Amore, sa cosa ha tolto all’umanità intera! Solo Lui sa quale destino atroce ci ha risparmiato!

Il Signore Gesù parlò della venuta del signore dall’Oriente. Egli disse: “Come il lampo viene dall’Oriente e brilla fino all’Occidente, così sarà l’arrivo del Figlio dell’Uomo” (Matt: “24-27).
Perché si chiama Figlio dell’Uomo? E’ l’inconscio collettivo di tutta l’umanità che chiama l’intervento di Dio in terra. E’ quando la situazione è molto critica che inconsciamente (I santi ed i saggi lo fanno consapevolmente) chiamiamo la Coscienza Divina, il nostro stesso Sé, ad incarnarsi per il bene di tutto il mondo.

In altri punti del Vangelo di Giovanni Gesù dice: “Avrei ancora molte cose da dirvi, ma ora voi non siete in condizioni di capirle. Quando però sarà venuto Lui, lo Spirito di Verità (Sathya, nome anagrafico di sai Baba, significa Verità),vi introdurrà in tutta la Verità; infatti Egli non parlerà da Se stesso, ma quanto ode udirà, e vi annunzierà le cose che dovranno avvenire. Egli mi darà gloria, perché prenderà del mio e lo comunicherà a voi. Tutto quello che ha il Padre è mio perciò ho detto che del mio prenderà e lo comunicherà a voi. (Giovanni 16,12-15).
Per quanto riguarda la frase: “Vi annunzierà le cose che dovranno avvenire”, possiamo affermare che tutte le profezie che Sai Baba aveva fatto da quando era bambino e che riguardano i tempi che abbiamo già vissuto, si sono puntualmente avverate. Era ancora Piccino quando aveva profetizzato La pazzia di Hitler, l’occupazione del Tibet da parte dei cinesi, la ritirata dei cinesi che stavano per invadere anche l’India (dicendo, alludendo a Se Stesso, che una Forza più grande di loro li aveva presi per il colletto a li aveva fatti retrocedere, senza nemmeno rendersi conto del perché) e tanti altri fatti storici, sia della seconda guerra mondiale, sia dei tempi più moderni.

Sempre nel Vangelo di Giovanni, Gesù dice: “Non parlerò ancora molto con voi, perché il Principe del mondo sta per venire (Giovanni 14,30).
Nel giorno di Natale del 1972 Sai Baba riportò un’affermazione di Gesù: “Colui che mi ha mandato ritornerà. Il Suo nome sarà Verità. Indosserà una veste rossa, sarà piccolo di statura ed avrà una corona di capelli”.
Sai Baba affermò allora che Gesù si riferiva a Lui, anche se queste parole sono state cancellate, purtroppo, dalla Bibbia; sono rimaste nei vangeli gnostici. ( Tratto da: “L’Incarnazione dell’Amore” di Peggy Mason e Ron Laing, pag.191 -192 – Ed. Milesi).

Il giorno di Natale del 1996 Swami materializzò un piccolo libro, dicendo che quella era la versione autentica della Bibbia, prima che venisse manipolata e mutilata.
Il Dott. Ron Laing, autore insieme a Peggy Mason del libro sopramenzionato, racconta che un giorno chiese a Sai Baba, durante un colloquio privato, se, con l’affermazione che Egli aveva fatto nel Natale del 1972, intendesse anche dire che era stato Proprio Lui, Sai Baba, a mandare Gesù di Nazareth nel mondo. A questa domanda, Sai Baba rispose : “Si!”.
Ron e sua moglie Peggy rimasero senza fiato, e Ron aggiunse: “In questo caso, sei Tu Colui che i cristiani occidentali chiamano il Cristo Cosmico?”
“Si!”, rispose ancora Sai Baba. Ron racconta: “Mi guardava dritto negli occhi, che non distavano più di trenta centimetri dai Suoi e disse solamente ‘Si!’
Io so solo che fu impossibile non crederGli”.

Nostradamus , il famoso dottore francese che previde le guerre mondiali, l’ascesa di Napoleone ed Hitler, i disastri di Hiroshima e Nagasaki, predisse che un Grande Essere sarebbe apparso in Oriente, in un paese circondato da tre mari (la penisola indiana) e intorno al 2002 sarebbe stato il Re della rettitudine ed il Signore del Mondo e che il Suo giorno sacro sarebbe stato il giovedì.
Proprio dal 2002 in tutto il mondo, i circa 100 milioni di Suoi devoti, poterono ascoltare via radio (Radio Sai) i discorsi che Sai Baba faceva alla folla.
Quando, a tredici anni annunciò Sé stesso come Avatar, disse che i Suoi devoti dovevano dedicare a Lui il culto dell’adorazione del Guru che cade di giovedì. Da allora in tutti i centri Sai Baba nel mondo (presenti in quasi tutte le città del Pianeta) ogni giovedì i devoti si riuniscono per cantare , pregare e studiare i Suoi insegnamenti. (Ceetam, Erika: “The Prophesies of Nostradamus” p.417).
Nostradamus aggiunse che Egli non apparterrà al clero, sarà quindi un laico e che sarà l’Incarnazione di tutti i poteri che esistono in cielo e in terra e che nessun uomo è mai nato e mai nascerà simile a Lui. Solleverà gli umili e abbatterà i malvagi.
Tutti i tesori del mondo saranno ai suoi piedi, la Legge morale verrà ristabilita sul pianeta e la gente accorrerà per ascoltare il suo insegnamento (Tratto da: “Sai Baba, Il Cristo è tornato” di Giancarlo Rosati).

Gli anziani degli indiani Hopi (pellerossa) ebbero visioni di un Essere in una lunga veste rossa che sarebbe venuto dall’Oriente ed avrebbe portato la pace al mondo agitato. (Kristine Gale-Kumar: “The Scripture are Fullfilled” 1991 .15-20).

Una petrografia Hopi, che aveva preannunciato l’arrivo del Messia dopo un periodo di grandi calamità in tutto il mondo, specifica che questo Essere sarebbe stato l’Incarnazione dell’equilibrio fra gli aspetti maschili e femminili dell’Universo ( Sai significa: Madre Divina, Baba significa: Padre Divino. Egli Stesso aveva affermato di essere l’Incarnazione di Shiva: l’aspetto maschile, e di Shakti: l’aspetto femminile).

Nel 1983 i Lama tibetani che avevano visitato gli USA, incontrarono i saggi Hopi; fu un meeting per confrontare le profezie fatte dai loro rispettivi profeti, per risvegliare il mondo ed indurlo a seguire il sentiero della rettitudine, per pregare per il benessere di Madre Terra e di tutti gli esseri viventi. Con grande stupore essi scoprirono che, non solo le profezie degli Hopi e dei buddisti erano condivise, ma che perfino la loro lingua era così simile da non dover usare l’interprete!
In quell’occasione esaminarono la petrografia Hopi e discussero il preannunciato perfetto equilibrio mondiale che ci sarebbe stato grazie al Grande Essere. Essi cercarono di trovare dei segni nella natura, ma allora non trovarono niente.
Poi, nel 1990 la CNN comunicò che un pilota, mentre sorvolava un deserto negli USA, vide sotto di sé un disegno geometrico impresso nel suolo (CNN Tv – 1990).
Le fotografie dei disegni hanno lasciati perplessi i geologi, gli scienziati e i matematici; si trattava di un cerchio che conteneva numerosi triangoli perfetti ed un puntino.
Finalmente essi scoprirono che era esattamente ciò che in India è conosciuto come lo “Sri Chakra Yantra”. Lo Yantra si riferisce alla rappresentazione visuale del Divino, mentre il Mantra è il suo complemento sonoro. Lo Sri Chakra Yantra è una rappresentazione geometrica, un sacro diagramma mistico della Divina Madre.
Dopo questa scoperta Buddisti e saggi Hopi considerarono questo segno naturale come la conferma che la Divina Madre era scesa sulla terra. (Padma Sambava’s Red Cloak Buddhist Sect and Hopi Meet, USA 82-83 – come citato da Gale-Kumar: “The scriptures are Fulfilled” pag.19).

Una tribù indiana d’America, gli Iroquois, fu avvertita dell’arrivo dell’uomo bianco, della conquista spagnola dovuta anche all’avidità dell’oro, della distruzione della loro civiltà, dell’oppressione che avrebbero subito, ecc. Tutte queste predizioni si rivelarono puntualmente. Furono anche informati che, dopo il peggio, sarebbe sorta “una Luce molto più luminosa del sole che avrebbe rappresentato la Gloria di Dio; e la Luce della Verità (Sathya significa Verità, Verace) avrebbe portato la pace a tutti i popoli; ed i popoli indigeni avrebbero riacquistato un’altra volta la loro posizione e la gloria del passato” (Kristine Gale-Kumar: “The Scriptures are Fulfilled” p.22-24 e 47).

Più recentemente un indiano d’America chiamato Black Elk, sant’uomo molto venerato, ebbe visioni di questo Essere che veniva dall’Oriente vestito di rosso. Egli poté vedere realmente come questo “Grande Maestro” che voleva unire il mondo, iniziasse a divulgare il concetto di fratellanza universale dell’uomo. Spesso egli “vide” il Santo rivolgersi al gran numero di persone che andavano da Lui ed osservò che il “Santo uomo cantava” alcuni versi prima di iniziare i Suoi discorsi (esattamente quello che faceva Bhagawan Sri Sathya Sai Baba!).
Black Elk aveva visto che i seguaci del grande essere “Avevano una stella sulla fronte” (I devoti di Sai Baba usano mettere la vibhuti, la cenere sacra, o il bindi in mezzo alle sopracciglia, all’altezza del terzo occhio spirituale.

Edgar Cayce, il veggente mistico americano, parlò dell’arrivo di un Messia dall’Oriente, la cui parola avrebbe raggiunto l’occidente intorno al 1958 e che avrebbe portato l’era della Rettitudine e della Pace. Cayce aveva predetto con esattezza la guerra del Golfo ed aveva parlato delle grandi calamità che sarebbero accadute verso la fine del millennio. Ma disse anche che dalle ceneri dei conflitti sorgerà la Fenice della Pace e che il Messia sarà il messaggero della stessa. (Readings of Edgar Cayce, The Sleeping Prophet, on Jesus Christ: The Second Coming”).

Daniel, il Profeta Ebreo , che previde la venuta di Gesù Cristo, aveva annunziato che verrà un Messia durante questi nostri tempi bui.
Daniel parlò della venuta di un Dio che avrebbe istituito, dopo il Cristo, il Regno di Dio sulla Terra. In una visione Egli parlò del Signore vestito di bianco immacolato e dai capelli come pura lana (I capelli di Sathya Sai Baba sembravano più i capelli di un africano) seduto su di un trono (Il giorno del Suo compleanno Sai Baba era sempre vestito di bianco, come ogni Natale) ed una grande moltitudine di persone era di fronte a Lui (come tutti i gironi accadeva).
(Black Elk Speaks p.208 – Kristine Gale-Kumar: “The scriptures are Fulfilled” p.142-147 e p.156-167).

Zoroastro che visse intorno al 1000 avanti Cristo, aveva previsto la nascita di Gesù e le sue parole profetiche guidarono i Magi a Betlemme, aveva anche preannunciato la venuta di un Messia dall’Oriente intorno all’anno 2000.

PAPA GIOVANNI XXIII, il “Papa Buono”, prima di diventare Papa era stato Nunzio Apostolico in Turchia. Lì aveva fatto alcune profezie. Ecco cosa disse:
“I fratelli d’Oriente ed Occidente si uccideranno e nell’assalto uccideranno i loro figli.
Allora scenderà dal monte il Santo Scalzo e scuoterà il regno. Ascoltate le Sue parole, nella terra di Bhraman (l’India viene chiamata Terra di Brahman, cioè Terra di Dio) una voce disarmata è la Coscienza del mondo che non morirà mai.
Da Lui verrà un nuovo ordine di cose. Il messaggio di Dio non verrà abbandonato. Sarà il Santo Scalzo a tenerlo vivo, anche quando la violenza, l’odio e il sangue soffocheranno ogni barlume di spiritualità.
Sarà il Santo dei santi, Colui che cammina a piedi scalzi, che ristabilirà nel mondo la giustizia, la pace e l’amore.”
(Sai Baba ha sempre camminato scalzo).

Sri Aurobindo, uno dei più eminenti filosofi e mistici dei nostri tempi, la cui prima aspirazione nella vita era di portare la coscienza di Dio sulla Terra, il 24.11.1926, giorno dopo la nascita di Sai Baba, disse: “Il Divino è sceso sulla Terra. Dio si è incarnato portando con Sé tutti i poteri della Divinità: l’Onnipotenza, l’Onniscienza, l’Onnipresenza. E’ sceso sotto vesti umane. Un potere infallibile guiderà le menti e nel cuore della gente arderà la fiamma immortale. Le moltitudini ascolteranno la Sua voce”.
Da quel giorno Sri Aurobindo si chiuse nel silenzio e nell’isolamento.

Il Signore Budda aveva dichiarato che Egli non sarebbe stato l’unico Budda, che in un tempo futuro sarebbe arrivato un altro Budda (Illuminato), da Lui chiamato “Maitreya”.
“Egli rivelerà, ancora una volta, l’Eterna Verità e stabilirà la Sua Legge con immensa Gloria. I Suoi discepoli saranno centinaia di migliaia, mentre i Miei sono solo qualche centinaia” , così annunciò il signore Gautama Budda.
Le scritture buddiste, in cui Sathya Sai Baba viene descritto come Maitreya Budda, parlano di Lui come il Budda che ritorna, intendendo che avrà tre incarnazioni successive. (Caras, Paul: “The Gospel Of Budda”, p.245 . Roerich, Nicholas – come citatory da Brown e willoya nel: “Warriors of the Rainbow”, pp.40-41 e Gale Kumar: “The Scriptures are Fulfilled” p.145).

Il Profeta Wowoka, Indiano d’America, nel lontano 1889 dichiarò che il Signore era già sulla Terra in Oriente. Egli parlava della prima Incarnazione: Shirdi Sai Baba.

Anche i saggi eschimesi “videro” la prima Incarnazione di Sai Baba. Essi videro la forma del Signore e descrissero che era un uomo alto il cui viso era pieno d’Amore, vestito di bianco, con capelli e barba bianca. Aveva sulla testa un tipo di copricapo particolare, un telo avvolto intorno alla testa.
Questa è una descrizione perfetta di Shirdi Baba, fino al segno caratteristico del suo turbante e del suo kafni (vestito tipico dell’epoca).
Sia gli Hopi, sia gli eschimesi, sia le altre tribù indiane d’America parlarono dei Tre Esseri Divini che sarebbero venuti in serie: “I tre dimostreranno ai popoli della terra un grande progetto per una nuova vita che condurrà alla vita eterna”, dichiararono.
Anche Bhagawan Sri Sathya Sai Baba ha dichiarato proprio la stessa cosa: “La prima forma di Sai si manifesta per rivelare la Divinità; la seconda forma Sai per risvegliare la Divinità negli esseri umani; e la terza forma Sai è per rendere gli esseri umani capaci di realizzare l propria Divinità e vivere nella Stessa”.
Gli Hopi considerano quest’ultimo passo un grandissimo evento di evoluzione e preannunciano che ciò accadrà dopo il Grande Giorno di Purificazione. Gli Hopi predicono che due dei Grandi Esseri verranno prima del Grande Giorno ed il terzo (Prema Sai Baba), verrà dopo.
E’ interessante notare che i saggi Hopi fecero queste dichiarazioni nel 1940, l’anno in cui Sathya Sai Baba, non ancora quattordicenne, annunciò al mondo la Sua Avatarità.

Re Djodjobojo dell’Isola di Giava, in Indonesia, nel lontano dodicesimo secolo preannunciò che, verso la fine del ventesimo secolo, un grande Re spirituale avrebbe unito nell’Occidente (l’India è in occidente rispetto all’Indonesia) tutte le religioni, tutte le razze ed i gruppi sociali (caste) e avrebbe portato mille anni di pace (I mille anni profetizzati da San Giovanni, durante i quali il “dragone”, il male, sarebbe stato rinchiuso)
Re Djodjobojo aveva preannunciato l’arrivo dell’uomo bianco, il dominio coloniale, l’invasione giapponese, ecc. sempre con esattezza.

Nota: Questo capitolo è stato redatto consultando i seguenti testi ed opere:
“ Il Cristo è tornato” del Dott. Giancarlo Rosati – Ed. Milesi;
“ Dio è tra noi” della Dottoressa Hirmalini Seshandri – Ed Milesi;
L’apocalisse di Giovanni e il Vangelo di Giovanni.
“L’Incarnazione dell’Amore” di Peggy Mason e Ron Laing – Ed. Milesi
Film prodotto da Luigi Ferrante: “Ti racconto una storia” – Surya Entertainment & Communications.

La scoperta di queste profezie per coloro che, come me, hanno avuto la Grazia di poter conoscere personalmente Sai Baba, è stata soltanto la conferma di ciò che i nostri cuori avevano già percepito, senza ombra di dubbio, sulla Realtà Del Corpo Divino che era accanto a noi.

Gloria e Onore a Colui che ci ama dall’inizio dei tempi e che sempre ci amerà!
Jay Bolo Bhagawan Sri sathya Sai Baba

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Lug
21
2017
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CONDIVIDO CON VOI ALCUNE MIE RIFLESSIONI SUL MOMENTO ATTUALE CHE STIAMO VIVENDO QUI, SULLA TERRA.

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Carissimi Amici,
questo è un momento incredibile per il Pianeta Terra, il momento in cui tutto lo sporco, tutto ciò che è contrario alla legge Dharmica, alla legge di natura, alla legge Divina, si sta evidenziando.

Come in una cantina vediamo tutte le cianfrusaglie e tutta l’immondizia che c’è solo quando accendiamo la luce, ecco: ora stiamo vedendo tutto ciò che prima abilmente si nascondeva ai nostri occhi, ma questo soltanto perché più luce di consapevolezza è in noi.
Il passaggio da un’era di schiavitù ad una di Divino Amore è stato profetizzato da tutte le antiche culture, da tanti testi sacri provenienti da tutte le parti del globo. Ho già scritto un articolo sull’Era dell’Oro che si sta per manifestare, potete leggerlo accedendo a questo link: http://amaeguarisci.altervista.org/lera-delloro/.

Viviamo un passaggio davvero speciale. Siamo scesi in questo periodo per poter partecipare ad una trasformazione globale del Pianeta Terra. Non molliamo proprio ora che i giochi si stanno dispiegando!
Non pensiamo che oggi sia peggio di ieri: semplicemente ieri “la luce della cantina era spenta” e non riuscivamo a renderci conto di quanta immondizia dovevamo liberarci.

Carissimi fratelli, stiamo dando tutti il nostro contributo in tanti modi diversi: Il primo è quello di alzare le vibrazioni del Pianeta con il nostro Amore, con il nostro ottimismo sul risvolto delle situazioni, con il nostro contributo in pensieri parole ed opere dettate solo dal Puro Amore;
poi, ognuno di noi si sta dedicando ad un tema particolare per cercare di portare verità, luce e chiarezza anche in quegli “angolini” che rischiano di restare al buio.
Fin qui, tutto bene… ma c’è un problema: dobbiamo prestare attenzione a come agire. E’ bene conoscere alcune leggi dell’Universo per capire cosa attireremo con le nostre parole ed i nostri atteggiamenti.
La nostra non sia una lotta, ma una manifestazione della Verità e dell’Amore. Non dobbiamo agire “contro” qualcosa di negativo; non dobbiamo dire, e scrivere in striscioni: “Lottiamo contro la guerra, contro la schiavitù, ecc.”. Parliamo e scriviamo in positivo: “Manifestiamo a favore della pace, a favore della giustizia, della libertà!”, ecc.

Sappiamo tutti, ormai, come le parole abbiano un peso importante. Quando diciamo e scriviamo: “Non voglio la guerra, non voglio la schiavitù”, l’Universo non registra il “non”, registra solo: “ Voglio la guerra”, o “Voglio la schiavitù”. Nell’Akasha (etere) rimangono questi pensieri e queste parole negative, che vanno ad accrescere le relative egregore di pensiero. E’ come se ad un “Postalmarket Divino” chiedessimo: “Mandaci ancora guerre! Mandaci ancora schiavitù e povertà!”.
Stiamo, quindi, molto attenti! Scriviamo striscioni, parliamo solo in maniera positiva! Che l’ordine al “Postalmarket Divino” sia: “La pace è qui! Il benessere è qui! L’amore è qui!”

Tutti i mistici ci hanno messo in guardia a non dare energia a ciò che è negativo, quindi portiamo avanti le nostre battaglie, se così vogliamo chiamarle… ma meglio ancora sarebbe dire: “Manifestiamo per ciò che vogliamo e decidiamo sia, per ciò che è la vera natura umana: pace, giustizia, cooperazione, empatia e puro disinteressato Amore!” Carissimi amici, questa è una sottigliezza per chi non conosce le leggi esoteriche, ma è ciò che fa la differenza.

Manifestiamo ed agiamo , quindi, per la libertà vaccinale, per un mondo libero e pulito che rispetti le leggi di natura, per il benessere di tutti i popoli! Facciamo ciò che il cuore ci suggerisce, ma avendo sempre in mente il disegno della vittoria della Luce, del buon esito di ogni cosa!
Arrabbiarsi e scagliarsi gli uni contro gli altri, come offendere e dire parolacce a chi riteniamo nemici, vuol dire fare il gioco di chi ci vuole mantenere inconsapevoli della nostra vera Natura Divina, di chi ha fatto di tutto per dividerci e mantenerci nell’ignoranza per meglio poterci manipolare e sfruttare.
Se manifestiamo odio e rabbia, facciamo il gioco di coloro che vogliono continuare a mantenere il “buio in cantina”, perché i “germi”, si sa, non sopportano la pulizia e la Luce che li ucciderebbe.
Quindi, amati fratelli, ognuno dia il proprio contributo, ma cerchi di togliere dal cuore sentimenti antivitali come l’odio e la rabbia.

Visualizziamo più che possiamo il mondo ritornato alla sua primitiva purezza e bellezza; visualizziamo i popoli uniti dall’amore! Emaniamo pensieri, sentimenti e parole che promuovano tutto ciò! Che il sorriso sia sempre in noi, nonostante tutto, come anche la gratitudine!
C’è una perfezione che a noi sfugge, ma i personaggi politici che stanno facendo cose che a noi sembrano ingiuste, stanno, in realtà , portando avanti un “Copione Divino” affinché la gente si svegli, affinché ci sia un risveglio delle nostre capacità dormienti.
E così che va: finché qualcosa di forte non ci fa sobbalzare, solitamente continuiamo a dormire…ecco, nel Piano Divino ci sono anime incarnate per darci un colpo, uno strattone, proprio affinché possiamo risvegliare il nostro potere, la nostra consapevolezza.
Anche queste persone, che per molti sono ostili e non degne d’amore, sono Manifestazioni Divine per portare avanti la “commedia”, o la “tragedia”. Dipende dal nostro modo di reagire se la rappresentazione finirà in “tragedia” o “commedia”; siamo noi a dargli la connotazione.

Ecco, questo è ciò che volevo condividere con tutti voi.
Non tiriamoci indietro; manifestiamo per tutto il bello ed il buono che c’è e che sempre più ci sarà! Vedremo così scomparire, pian piano, tutto quello che ora ci indigna e ci pungola. Vedremo un cambiamento epocale così grandioso da benedire per tutto quello che c’è stato finora e che ci ha ricondotti lì.
Come sempre, siete tutti nel mio abbraccio!

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Mar
26
2017
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POSSIAMO DAVVERO GUARIRE

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Carissimi amici, riprendo oggi un tema a me caro: quello della guarigione.

Siamo in un mondo malato, dove tutti, chi più chi meno, hanno malattie. La malattia non è mai solo fisica, o solo emotiva, o solo mentale. Il nostro corpo è formato da tante componenti, da tanti strati (Kosha, in sanscrito) dal più sottile al più denso, che rivestono l’anima; ma questi strati sono in verità un tutt’uno. Non possiamo dire che il ghiaccio sia una cosa diversa dall’acqua o dal vapore, solo perché più denso. Il corpo fisico è la parte più densa del nostro Essere, ma è un tutt’uno con le parti più sottili di noi.
Questo per dire che se stiamo male a livello mentale, stiamo male anche a livello emotivo e fisico; e se stiamo male fisicamente, anche il mentale e l’emotivo ne risentono. Per questo la guarigione si ha quando interveniamo su tutti i livelli.

Per guarire non bastano le cure mediche e la giusta dieta . Occorre “mettere a dieta” anche i brutti pensieri ed i brutti sentimenti, che sono stati quelli che, all’origine, hanno innescato un meccanismo di disordine in noi, che hanno abbassato le difese immunitarie ed hanno permesso a certe malattie di manifestarsi. Con le medicine possiamo nascondere alcuni sintomi fisici, ma se non cambiamo dentro, questi si ripresenteranno.

I disturbi fisici sono i “campanelli d’allarme”, “le sirene” che ci indicano che c’è qualche errore nel “sistema interno”. Non serve far cessare il rumore della sirena per risolvere il problema: occorre andare a “riparare il guasto” interiore. Ecco perché la guarigione non può mai essere disgiunta dal percorso spirituale, che ci porta all’autoconoscenza ed alla nostra Vera Essenza.

Per ripristinare un equilibrio rotto, occorre mettere pulizia nella “soffitta” della nostra mente; occorre riuscire a buttare fuori tutta l’immondizia emotiva; occorre decidere di voler guarire dall’orgoglio, dall’egoismo, dall’invidia, dal rancore, dall’ingordigia, dall’avidità, dalla paura, dalla rabbia…da tutti i vari sentimenti antivitali che abbiamo mantenuto, magari inconsciamente, in noi, anche verso noi stessi.
Ma per riuscire a perdonare e perdonarsi, per riuscire a lasciar andare il passato, occorre “digerirlo” alla luce della Conoscenza, che tutti custodiamo in noi come il più Prezioso Tesoro; ma, troppo spesso, Questo Tesoro è chiuso a chiave e non riusciamo ad accedervi.

Ogni vero Maestro Spirituale, ogni Avatar ci ha fornito tante “chiavi” per aprire la porta del “ Tesoro Interiore”.
Sono molti gli esercizi spirituali che ci aiutano a purificare la mente ed il cuore, affinché possiamo attingere alla Fonte di tutto il Potere, di tutta la Conoscenza e di tutta la Gioia; affinché possiamo ricordarci Chi Siamo.
E qual è il fine ultimo di tutto questo percorso di rimembranza di noi? Cos’è che ci guarirà da ogni male?
L’espressione libera, e non più soffocata e bloccata, del nostro Amore Incondizionato, verso noi stessi e verso tutti, è il nostro fine ultimo ed è ciò che ci guarirà da ogni male.

Il corpo fisico ci mette più tempo, sia ad ammalarsi, sia a guarire, ma seguirà sempre le ingiunzioni del corpo emotivo, mentale e spirituale. Se le parti più profonde di noi sono già guarite, prima o poi guarirà anche il corpo fisico.
Tutte queste parole nascono dalla mia esperienza diretta di guarigione.

Occorre tener presente che quando si inizia un percorso di autoconoscenza, a volte, sembra di peggiorare anziché migliorare. Questo proprio perché siamo nella fase dello “sgombero della soffitta”. Tutto ciò che tenevamo al buio, nascosto, ora può liberarsi ed emergere. Come il vomito fa parte della guarigione fisica, anche l’esternazione delle emozioni tossiche in noi è sintomo di guarigione. Cerchiamo però di non buttare addosso agli altri la nostra immondizia. Abbiamo molti modi per liberarci: cantare, urlare, correre, prendere a pugni un cuscino… ognuno trovi il proprio sistema.

Quando l’ira ci invade, diceva Sai Baba, possiamo fare una doccia, o camminare, o sdraiarci in un luogo tranquillo, questo perché l’ira è un’energia che si può sviluppare solo in verticale.

Gli ammalati vengono chiamati “pazienti” perché hanno la grande opportunità di sviluppare la pazienza. Ci vuole tempo , pazienza e tanto amore per guarire!
Sai Baba si rivolgeva a noi chiamandoci: “Premaswarupalara”, che in sanscrito significa : “Incarnazioni dell’Amore”.
L’amore è la nostra vera natura, è ciò che ci dà forza e ci tiene in vita. Quando l’Amore in noi si blocca, è come se si bloccasse il respiro. L’aria deve entrare ed uscire dal nostro corpo perché questo rimanga in vita; allo stesso modo, l’amore deve entrare ed uscire da noi, in un flusso continuo, verso noi stessi e tutte le creature, che sono anch’esse parti di noi.

Ogni persona che vive vicino a noi, che incontriamo, ha un ruolo verso di noi. Abbiamo l’opportunità, attraverso coloro che chiamiamo “altri”, di conoscere meglio noi stessi.
Le persone che più ci fanno da maestro sono proprio quelle con i quali condividiamo gli spazi ed il tempo; quelle con le quali abbiamo più a che fare e che sempre ci danno la possibilità di vedere in noi parti malate. Si dice: “La lingua batte dove il dente duole”; la vita, attraverso le altre persone, ci permette di vedere “i denti malati” in noi, ci permette di prendere coscienza delle nostra paure e debolezze, proprio per superarle.
Tutti abbiamo paura di qualcosa. E’ coraggioso non chi non ha paure, ma chi ha il coraggio di voler vedere le proprie paure, per accettarle e poi superarle.

Carissimi amici, ho chiamato questo sito internet “Ama e guarisci”, perché la mia esperienza di vita mi ha insegnato solo questo: con l’amore liberato ritroviamo tutto il nostro potere e la nostra innata gioia. Liberiamolo, allora, questo Amore!

Ringrazio infinitamente Sai Baba, il mio Amato Maestro, che con il Suo esempio, le Sue parole e tutta la Sua vita, mi ha aiutata a liberarmi dalle catene.
Buona guarigione a tutti!
Siete sempre nel mio abbraccio!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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