Mag
10
2014

SERVIZIO ED EVOLUZIONE

 

mio dipinto di baba ad olio- il secondo

 

Cari amici, oggi vi parlo di servizio, del suo valore, del suo potere. M prima di tutto lascio la parola al Divino Maestro. Buona lettura!

Il servizio è la vera essenza della devozione a Dio, il vero respiro del devoto, la sua vera natura. Nasce dall’esperienza reale del devoto, un’esperienza che lo convince che tutti gli esseri sono figli di Dio, che ogni corpo è un altare su cui c’è Dio, che ogni luogo è la sua residenza (Discorsi di Sathya Sai, Vol. V, pagg.5, 237)”.

“Dio non vi chiederà quando e dove avete fatto servizio. Domanderà invece per che motivo lo avete fatto e quale era l’intenzione che vi ha indotto a farlo. Potete pesare il servizio e vantarne la quantità. Ma Dio cerca la qualità, la qualità del cuore, la purezza della mente, la santità della motivazione( Discorsi di Sathya sai, Vol.XI, pag.195)”.

“Il servizio reso all’uomo aiuta a far sbocciare al Divinità, perché rallegra il vostro cuore e vi fa capire che la vostra vita ha un significato. Servire l’uomo significa servire Dio, Poiché il Signore è in ogni uomo e in ogni essere vivente, in ogni pietra e in ogni tronco (Discorsi di Sathya Sai, Vol. IV, pag.178)”

“Se l’individuo si illude di salvare gli altri, guai a lui perché gli altri non esistono. Tutto è Uno; la sofferenza di uno è la sofferenza di tutti. La pecca maggiore è l’ignoranza dell’uomo. Se egli fosse saggio, saprebbe che tutte le persone sono onde dello stesso oceano. (Discorsi di Sathya Sai, Vol.III, pag.68)”.

Tratto da: ” I sentieri di Dio”  di Jonathan Roof, Edizioni Eco.

Amici cari, per capire bene a chi è rivolto il servizio che svolgiamo, soffermiamoci ancora sul  concetto fondamentale del Messaggio di Sai Baba, che è l’identificazione del Sé interiore con Dio.

Il substrato, la Fonte, l’Energia di ogni cosa creata è Dio. Egli è, quindi, immanente in ogni atomo, in tutto ed in tutti.

Sai Baba riassume questo concetto con queste parole:  TUTTO E’ UNO ,TUTTO E’ DIO.

Con questa consapevolezza metafisica, un’altra Sua famosa frase: “Ama tutti e servi tutti!”, e la famosa frase di Gesù: “Ama il prossimo tuo come te stesso!”, acquistano un profondo significato: quando amiamo e serviamo gli altri, serviamo in realtà noi stessi, serviamo Dio Stesso che è in ognuno di noi.

Il servizio altruistico, con questa conoscenza e consapevolezza, acquista un altro valore.

Non c’è un “io” che aiuta un “altro”. Gli altri sono in realtà noi stessi, solo con un altro nome ed un’altra forma.

Tutti noi abbiamo sperimentato che quando aiutiamo un sofferente anche noi siamo felici, perché la gioia altrui è la nostra stessa gioia.

Con questa consapevolezza non può esistere una forma egoica di superbia nell’aiutare gli altri: da un punto di vista metafisico non esiste separazione fra noi e gli altri.

Grazie! Grazie! Grazie alla fisica quantistica!  Finalmente sta unendo scienza e spiritualità! Ciò che da millenni è sempre stato scritto nei Veda (le più antiche sacre scritture della Terra, dalle quali hanno avuto origine tutte le successive) è finalmente materia di studio e sperimentazione degli scienziati. Ciò che la fisica quantistica sta scoprendo oggi, è ciò che tutti gli Avatar , i saggi e gli  illuminati di sempre ci hanno insegnato. Il termine “Entanglement” (in italiano aggrovigliamento), in fisica quantistica sta ad indicare che fra noi non c’è separazione.

Cosa ci insegnano, in sintesi, i Veda?

L’UNO, cioè Dio, si è diviso nei molti (Big Ben) ed ha preso innumerevoli forme; ma poi, tutte queste forme torneranno all’UNO. Ecco perché così si chiama l’Universo: perché tutti stiamo tornando verso l’UNO, o meglio: stiamo tornando alla consapevolezza di essere UNO.

I corpi possono quindi essere differenti, ma l’Energia Divina che li anima è la Stessa come è l’unica energia elettrica ad accendere tutte le lampadine di una casa.

Ovviamente non tutte le lampadine esprimono la stessa potenza luminosa: ci sono lampadine da 25 watt ed altre da 100. Ci sono piccoli lampioni nelle strade e fari che illuminano a giorno gli stadi, ma l’energia elettrica che li accende è la medesima.

Allo stesso modo in ogni cuore di ogni creatura alberga il Sé, la Scintilla Divina.

Anche Gesù, ci aveva ricordato che il regno di Dio è dentro di noi. Finalmente anche la scienza è arrivata a comprendere che nel microcosmo c’è il macrocosmo, e viceversa. Per questo ciò che facciamo agli altri lo facciamo a noi stessi e a Dio.

Facciamo un’altra analogia: paragoniamo Dio all’Oceano e le sue singole gocce alle anime individuali. Le gocce, evaporando, diventano nubi, pioggia, rigagnoli, torrenti, fiumi, ed infine ritornano ad immergersi nell’Oceano, riperdendo la coscienza individuale.

Ogni goccia dell’Oceano è della sostanza di tutto l’Oceano, e ogni uomo è fatto della stessa sostanza del Padre. Ma quando un’anima prende un corpo fisico perde la consapevolezza di essere un tutt’uno con il Tutto.

Se riempiamo d’aria un palloncino, l’aria contenuta nel palloncino è la stessa che c’è ovunque, ma si sente separata dal resto, proprio perché quel sottile strato di gomma che ha preso un nome (palloncino) ed una forma (sfera), la fa sentire separata, rinchiusa e limitata.

Il palloncino rappresenta l’ego: l’illusione che ci fa sentire separati dal tutto.

Possiamo paragonare l’ego, come diceva Sai Baba, al codino del girino: gli serve finché non cresce. Senza il suo codino il girino morirebbe. Ma quando diventa adulto e si trasforma in rana, il codino non gli serve più, anzi, gli è di intralcio e per questo si stacca.

La coscienza egoica serve per far tutta una serie di esperienze e anche salvaguardare la propria incolumità fisica. Ma quando l’anima è evoluta, l’ego diventa il suo peggior nemico, perché gli impedisce la fusione con il Tutto, il ritorno all’UNO.

Quando prendiamo un corpo fisico con un nome ed una forma individuale che ci contraddistingue, dimentichiamo Chi siamo in realtà.

L’argilla è la sostanza di cui sono fatti i vasi di dimensioni e forme diverse. Quando le mani del Grande Artista (Dio) finiscono di plasmare il vaso, quest’ultimo dimentica di essere argilla e si immedesima con la forma che ha appena assunto ( con il corpo fisico) e da qui nascono tutte le difficoltà, i dolori e le miserie umane. Noi tutti dovremmo sempre identificarci con il nostro Sé: la scintilla divina in noi, mai con il corpo che è solo un veicolo, un’automobile per l’anima.

Più un’anima è evoluta, più esprime Amore Divino, più riconquista la consapevolezza dell’Unità con Dio, perché annichilisce il proprio ego. E’ come se una tale anima avesse bucato da tempo “quel palloncino”, di cui parlavamo prima, che fa sentire separati i normali esseri umani.

Un’anima elevata che ama incondizionatamente, che vive costantemente nel pensiero di Dio, nella misericordia, nella compassione e , quindi, nell’empatia con tutti, non ha più barriere che la possano limitare.

Quando una creatura diventa consapevole di ciò che è in realtà, la forma assunta non le impedisce più di immedesimarsi con ciò che è sempre stato e sempre sarà.

Un Avatar è un realizzato in vita, cioè Colui che vive costantemente nello stato di piena consapevolezza della Propria Realtà Divina.

Un Tale Essere è libero dai limiti dello spazio-tempo di questa dimensione terrestre e lo dimostra con le Sue Capacità Divine.

Alla luce di quanto sopra esposto, cosa significa, quindi, evoluzione? Significa ricordarsi sempre più chi siamo.

Tutti viaggiamo da noi stessi verso noi stessi. La strada è solo una metafora per indicare il processo della rimembranza. Gli Avatar, i Maestri Spirituali vengono per ricordarci la Verità su noi stessi.

Non pecca di mancanza di umiltà chi ricorda a se stesso di essere un tutt’uno con Dio, anche perché un tale saggio sa che ogni uomo, ogni creatura è un’Incarnazione di Dio, non certo solamente lui! Per questo  ama,  onora  e  rispetta tutti.

Sappiamo che il pensiero è uno strumento potente. Non riusciamo a manifestare la nostra Divinità se pensiamo di essere separati da Dio, se Lo immaginiamo lontano e irraggiungibile. Per questo Sai Baba ci diceva che il mantra più proficuo era quello di ripeterci: “ Io sono Dio, Io non sono diverso da Dio”.

Poiché siamo tutti Incarnazioni Divine la capacità di manifestare le qualità divine è insita in noi, ma dipende dal grado di consapevolezza (rimembranza) raggiunto.

Il bambino di un anno ha , in potenza, la capacità di andare in bicicletta, di disegnare e fare tutto ciò che fa la madre. Egli seguendo sempre la madre, osservandola ed emulandola, col tempo imparerà a fare ciò che lei fa.

L’Avatar, quando scende sulla Terra, è per noi la Madre venuta ad insegnarci, venuta perché potessimo seguirla ed emularla.

L’Avatar è una Forza spirituale così Potente, è un Amore così travolgente che ci trasforma e ci innalza alle Altezze Divine.

 

 

Written by amaeguarisci in: Articoli |

1 commento

  • Diodoro

    Italia carissim ;che commento potrei fare dopo quello che hai chiarito con tanto Amore e Verità.Farò tutto il possibile di mettere in pratica quanto SWAMIJI ci sugerisce .Umilmente un caro abbraccio NOMASTE. <3

    Commento | Maggio 10, 2014

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