Mar
15
2016

IL MESSAGGIO DELLA PRIMAVERA

FIORI CILIEGIO
Carissimi, ripropongo queste considerazioni su ciò che ci insegna la primavera.
vi abbraccio tutti!

Mi vengono in mente alcune considerazioni su ciò che ci insegna la primavera.
Sappiamo che tutto è ciclico: i giorni della settimana, i mesi, le stagioni, gli anni, le ere. Dal micro al macro, tutto ritorna, tutto passa, tutto si rinnova.
Dopo il buio e il freddo dell’inverno ritorna l’espansione portata dalla luce e dal caldo del sole. Dopo le nostre crisi di passaggio da un livello all’altro di consapevolezza, ritorna sempre e poi sempre l’illuminazione della coscienza!
Cari amici, voi tutti che state attraversando un momento delicato, difficile, di grande trasformazione;
voi tutti che siete dentro al “bozzolo della crisalide”e vi sentite imprigionati;
voi tutti che siete ancora dentro un uovo e state lottando, con il vostro beccuccio, per aprirvi un varco verso la libertà,
sappiate che questa è solo una situazione transitoria! Presto avrete ali meravigliosamente dipinte di farfalla, presto avrete rotto il guscio, presto sarete su “un altro pianerottolo” della lunga scala della vita!
Siatene sicuri! La parola crisi deriva dal greco e significa: sentenza, decisione. Proprio così! E’ il momento di prendere una decisione sul cambiamento che vogliamo adottare nelle nostre abitudini, nelle nostre priorità, nelle nostre scelte, nelle nostre “sicurezze” , nelle nostre convinzioni.
Quando andiamo per una strada diversa da quella che come anima avevamo programmato per noi, arriva la crisi per fermarci, per riprendere l’orientamento sulla strada da seguire. Se non arrivasse questo “grande dono” (adesso qualcuno mi manda a “quel paese…”), saremmo andati ,dritti dritti, nel burrone, lasciandoci “le penne”. In parole povere avremmo rischiato di abbandonare prima del tempo questo nostro involucro mentale, emotivo e corporeo , per riprenderne un altro capace di seguire maggiormente le indicazioni del comandante (il nostro Sé Divino). In parole povere: se il comandante ha un aereo che non segue i comandi, fa subito un atterraggio , per non schiantarsi per terra.
Pensateci: rimanere a terra è un modo per non cadere a terra, soprattutto se siamo su un aereo
Crisi, come parola, ha assunto un significato negativo, ma in realtà ogni crisi è “un bozzolo della crisalide”, dove noi stiamo rinascendo a nuova vita.
Sappiamo tutti, ormai, che la fisica quantistica ha avvalorato ciò che le antiche sacre scritture e tutti i mistici ci hanno sempre insegnato sul potere del pensiero, delle visualizzazioni, delle intenzioni e delle parole:
Allora, ragazzi! Non facciamo finta di non credere in questo, non pensiamo che sia un concetto astruso, da extraterrestri, da persone che vivono sulle nuvole! Non pensate di voler essere per forza quegli uomini “con i piedi piantati per terra”! Non siamo mica alberi! Possiamo alzarci in volo, come gli uccelli, come le farfalle, siamo continuamente in movimento. Siamo creature del cielo in gita sul Pianeta Terra! …Ricordiamocelo, ogni tanto! Così la smettiamo di immedesimarci così tanto con le nostre commedie e tragedie, e ci riappropriamo del nostro sorriso.
Amici cari, allora che facciamo?
Il più spesso possibile andiamo in un angolino tranquillo. Chiudiamo gli occhi e immaginiamo cosa faremmo se fossimo liberi, se ci mancassero solo sei mesi di vita. Perché in questo modo scopriamo cosa è più importante per noi.
Immaginiamo tutto quello che di bello vorremmo vivere. Visualizziamo le scene , partecipando con tutti i sensi, quasi fosse un film in 3D, anzi più vero. Sentiamo gli odori, percepiamo il tatto, guardiamo i colori. Siamo tutti architetti del nostro futuro. Disegnamolo come più ci piace, con tanta fantasia. Non abbiamo limiti con la fantasia! Ma facendo questo con entusiasmo, gioia e determinazione, la fantasia si trasforma in magia, in splendida realtà.
Molti di voi hanno già letto alcuni libri di Gregg Braden. Egli, nel libro intitolato “L’Effetto Isaia” spiega benissimo il potere di questo modo di pregare di cui ci parlava il Profeta Isaia.
Gregg Braden racconta che gli indiani d’America, quando volevano pregare per la pioggia, si mettevano in un luogo sacro e propizio; chiudevano gli occhi, immaginavano l’odore della terra bagnata, percepivano le gocce sulla pelle nuda, sentivano i piedi nel fango umido: ricreavano nella loro mente l’esperienza della pioggia , percependola quasi a livello fisico. Dopodiché, con grande gioia, ringraziavano per l’ottenimento del loro proposito. Come per magia la pioggia arrivava davvero!
Quando facciamo le nostre immaginazioni ci sentiamo subito meglio perché tutto il corpo risponde, con un cambiamento chimico, a questo innalzamento di energia derivante dai buoni pensieri e dalle buone emozioni.
Ora arriva il bello: ringraziamo con un largo sorriso per tutto questo che abbiamo ottenuto: portiamoci al momento della concretizzazione della nostra visualizzazione. Andiamo avanti per un po’ a dire: “Grazie! Grazie! Grazie! Garzie! Grazie!…con un largo sorriso. Non c’è antidepressivo più potente di questo! Provare per credere! Subito si innalza il livello di energia, che tira su l’umore.
Presto non ci sentiamo più piccole formiche che vedono sassolini come macigni, ma ci sentiamo come aquile che vedono macigni, piccoli come sassolini!
Qualcuno può obiettare: “Grazie per che cosa, che sto così male?!”… Per tutto quello che di meraviglioso hai deciso di attirare con il tuo nuovo modo di pensare e di sentire!
Certamente l’inconscio cerca sempre di “fregarci”, riproponendoci, come un disco inceppato, sempre gli stessi pensieri antivitali; ma continuando per tanti giorni a fare visualizzazioni magnifiche incidiamo un nuovo disco, che va a sostituire quello vecchio. Ci vogliono almeno 40 giorni, dice qualcuno, per incidere un nuovo disco nell’inconscio.
Amici cari, non perdetevi mai d’Animo! Non siamo mai soli! Chiamate a gran voce il Dio che è dentro e fuori di voi! Dategli il nome che volete, risvegliatelo dal Suo letargo!
E’ primavera!!!
Vi abbraccio tutti con tanto Amore!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

1 commento

  • palmerino

    Seguendo i principi dell’Ho’oponopono, la “gratitudine” è uno degli strumenti usati dalla filosofia hawaiana.
    Le tue considerazioni sono le stesse che anch’io sto imparando a percepire nella vita.
    Grazie per ricordarmi ciò. 🙂

    Commento | Marzo 16, 2016

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