Apr
03
2014
3

FELICI NONOSTANTE TUTTO

 

entusiasmo

Cari amici, ho già pubblicato un articolo che si intitola: “Dio si raggiunge con la gioia”.

Oggi voglio riprendere questo argomento.

Ormai quasi tutti sappiamo che i nostri pensieri ed i nostri sentimenti producono la nostra realtà. Noi siamo architetti di opere che creiamo comunque, o che ne siamo consapevoli, o no.

C’è arrivata anche la fisica quantistica a ricordarci ciò che tutti i mistici e tutti  i maestri spirituali ci hanno sempre ricordato: “ Noi siamo quello che pensiamo”.

Ragazzi, in questo momento storico ciò che lanciamo come un boomerang nell’etere ci torna indietro subito! Se prima occorrevano anche alcuni anni per raccogliere i frutti dei nostri pensieri e sentimenti, oggi il processo è molto accelerato, perché si è alzato il livello vibrazionale del pianeta; per questo motivo ogni nostro sentimento, ogni nostro pensiero, ogni nostra parola, ogni nostra azione hanno maggiore potenza.

Molti  sono abituati a parlare sempre di ciò che loro accade, a brontolare, ad arrabbiarsi con tutto e con tutti!  Queste persone, abituate al vittimismo ed alla rabbia, vivono in un pantano dal quale non riescono ad uscire, perché più si arrabbiano, e più ricreano le medesime situazioni. Ogni volta che queste persone si lamentano e si arrabbiano, stanno facendo un ordine a quello che io chiamo “il Postalmarket Divino”. Sapete cosa chiedono? “Mandami altre cose spiacevoli , che mi facciano ancor più brontolare, lamentarmi ed arrabbiare!

Chi si lamenta, chi crede di essere vittima di persone o  di un sistema  o semplicemente della sfortuna, solitamente si sente nel giusto, si sente una persona a posto: brava, onesta, ineccepibile. Una persona che non si merita tutte le cose brutte che gli accadono.

Finché non facciamo un’autoanalisi  dei nostri pensieri, delle nostre brutte abitudini di brontolare, di fare la vittima e criticare sempre qualcosa di esterno a noi, resteremo sempre nel pantano che ci siamo costruiti. E non serve che qualche anima nobile passi di là  e con tanto amore cerchi di aiutarci con  un bastone a tirarci fuori da quelle sabbie mobili! Perché quelle sabbie mobili, tutto sommato, sono comode!

Sono comode?…. Direte voi.. ..Si! Rimanere in uno stato di vittimismo ci permette di non prenderci le nostre responsabilità dell’insuccesso della nostra vita! Sotto sotto non vogliamo uscire da quel pantano e, a volte, mandiamo anche via in malo modo chi ci porge il bastone per uscirne, perché così non dobbiamo ammettere di aver sbagliato! Non dobbiamo ammettere di aver torto! Sono gli altri che sbagliano! Non noi che ci lamentiamo sempre  e giustamente per un mondo che con noi è ingiusto!

In più , fare autoanalisi, vuol dire scoprire ciò che di noi non vogliamo ancora vedere, perché dover cambiare abitudini e modi di pensare costa fatica. Meglio una melma maleodorante, ma conosciuta, che un paradiso splendido, ma che per raggiungerlo richiede uno sforzo, a volte anche di passare sull’ego con una “schiacciasassi”.

Amici cari! Invito tutti voi, che ancora soffrite tanto perché il mondo “ ce l’ha con voi”, a fare almeno un primo passo per cercare di passare da uno stato di depressione acuta o cronica, ad una condizione di apprezzamento della vita, che è sempre e comunque un’opportunità meravigliosa di crescita. Il primo passo è decidere di voler cambiare per essere felici.

Dopo il primo passo, la vita vi porterà  strumenti validi che vi aiuteranno sempre più.

Non prendetevela neanche con Dio, perché Dio siete ancora voi! Il vostro Sé è il Dio in voi, il Testimone di tutti i vostri pensieri, parole ed azioni. Egli non vi giudica, né vi punisce: fate tutto voi a voi stessi, prendetene coscienza! Più vi arrabbiate con il vostro Sé, cioè con Dio, più perdete il contatto con Lui e più sprofondate.

In questo caso nessuno è in grado di aiutarvi, perché voi stessi avete scelto la prova di allontanarvi dalla luce proprio per sperimentare il dolore del buio. Quando ne avrete abbastanza, chiederete aiuto a gran voce a Quel Dio che vi ama infinitamente e che è dentro e fuori di voi . Egli vi aiuterà e vi coccolerà, tramite una persona, un libro, un avvenimento, un’intuizione, in mille altri modi. Vi aiuterà perché glielo avrete permesso.

Ma se dopo un ennesimo episodio spiacevole,  tornerete ad imprecare contro di Lui, non sentirete più il Suo abbraccio, perché vi sarete allontanati ancora, al punto da chiedervi se davvero esista o no un Dio.

Quando vi sarete stancati di fare come il pendolo: un po’ vicino e un po’ lontano, un po’ vicino e un po’ lontano da Dio, accetterete voi stessi, la vostra vita ed il mondo intero, allora sarete definitivamente fuori dal pantano , e potrete sorridere anziché brontolare sempre.

Ridete , sorridete  e ringraziate il più possibile!

Ridete, sorridete e ringraziate il più possibile!

Ridete, sorridete e ringraziare il più possibile!

Allora cosa meravigliose arriveranno !

Auguro a tutti  di essere in grado di riscoprire in voi la Fonte di Tutta la Gioia!

 

 

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |
Apr
02
2014
-

LA DEVOZIONE PORTA A SENTIRSI UNO CON DIO

CUORE FRA LE NUVOLE

Ciao amici!

oggi vi riporto un brano tratto dal primo libro che ho scritto, che si intitola: “Il mio risveglio – Una storia vera con Sai Baba” (Edizioni Montedit).

L’ innamorato di Dio che si rivolge ad una particolare Forma Divina, viene spesso preso per matto, o per un fanatico, o per un ingenuo. La pazzia per un Essere Divino è, comunque, sempre meglio della pazzia per il mondo fisico e per l’appagamento dei sensi.

San Francesco, Santa Chiara, Padre Pio, non erano forse grandi fans del Signore Gesù?  Perché, allora, non possiamo essere anche noi grandi fans del l’Avatar della nostra era? Buona lettura!

 

“Bakti Yoga”, cioè lo Yoga della devozione, significa: essere continuamente uniti a Dio.

Perché mai il Signore prenderebbe un corpo umano?

Proprio per permettere al devoto di identificarsi con Lui, di riconoscere di essere Lui, nient’altro che Lui, attraverso quel dolcissimo processo alchemico, chiamato devozione.

Prima di passare alla consapevolezza di essere la Luce, il devoto passa prima dalla fase: “Io sono nella Luce” e poi: “La Luce è in me e permea tutto il mio Essere”, per poter asserire infine: “Io sono la Luce”. Questi tre stadi, corrispondono anche alle affermazioni di Gesù: “Io sono il messaggero di Dio”, “Io sono il figlio di Dio”, “Io sono uno con il Padre”.

Cosa può esserci di più desiderabile, del riconoscersi uno con il proprio Maestro, se questo maestro è … il Signore del Creato in Persona?!

Un giorno un ragazzo mi disse: “Tu hai un problema serio: ti identifichi con il Tuo Maestro!”

Da quelle parole causate dall’incomprensione, nacque in me, dopo un primo momento di disappunto, una grande gioia.

Quello che per gli altri era un problema era, invece, per me il raggiungimento della meta, l’obiettivo della mia vita.

Baba aveva detto: “Vedete in Me Voi stessi… Perché Io vedo Me stesso in Voi Tutti!” (Prema Dhaara – ed. Milesi – pag. 41).

Il fatto che gli altri percepissero in me un sentimento di identificazione con il mio Maestro, era la conferma che viaggiavo sui binari giusti.

Mi rendevo sempre più conto che il rapporto fra adorante e adorato, porta, gradatamente, al senso profondo di unità (adwaita).

Il ragazzo che, con preoccupazione, mi pronunciò quella frase tanto significativa, non conoscendo Sai Baba, aveva temuto che io potessi perdere la mia individualità, per annullarmi in un altro Jivi (anima individualizzata).

Quello che io volevo, in realtà, era proprio questo: perdere la coscienza egoica di essere Italia Rizzo, un Jivi, un’onda dell’Oceano, per identificarmi direttamente con l’Essere Supremo, l’Oceano stesso.

Io non vedevo Dio solo in Sai Baba, ma vedevo Sai Baba in tutto ed in tutti, quindi anche in me stessa, come in ogni atomo della creazione.

Dio è presente nel cosmo intero; è la base, il substrato della Creazione.

Sai Baba ha dato ad alcuni suoi devoti, la visione della Sua Vera Realtà; come fece quando era Krishna, con la madre adottiva Yasoda, che vide, dentro la Sua bocca aperta, tutto l’universo, scintillante di galassie e di stelle.

La preoccupazione del mio interlocutore era nata, come al solito, da una mancanza di conoscenza della Realtà di Baba, il Quale viene spesso scambiato per uno dei tanti precettori spirituali, che abbondano nel mondo.

“Sai-Krishna” nella Bagavad Gita (la Bibbia dell’Induismo. Letteralmente “Canto del Beato Signore”; nome dato ad un capitolo del Mahabharata, che contiene l’eterno messaggio di Krishna al genere umano), aveva svelato ad Arjuna la Sua Natura, nel Canto nono: “Come un gran vento che va dovunque senza mai tuttavia uscire dallo spazio, rifletti, nello stesso modo gli esseri dimorano  in Me. 0 figlio di Kunti (Arjuna), alla fine di un eone, tutti gli esseri vanno a questa mia natura cosmica (Big Krash), poi, all’inizio di un eone Io li emano di nuovo (Big Bang). Padroneggiando la mia natura cosmica Io emetto sempre di nuovo tutto questo insieme di esseri, loro malgrado e grazie al potere della mia natura… E’ attraverso di me, suo sorvegliante, che la natura genera l’universo. Questa è la ragione, figlio di Kunti, per la quale l’universo esiste.

Gli smarriti mi disconoscono, perché ho assunto un corpo umano; essi non riconoscono la mia essenza suprema, né in me il Sovrano Signore degli esseri. Le loro speranze, le loro opere, la loro scienza, sono vane; essi hanno perduto il giudizio, e la natura che assumono è generatrice di errore, sia essa rakshasica o asurica.

Ma, o figlio di Partha (Arjuna), i magnanimi che si attaccano alla mia natura divina, mi adorano senza distrazione, riconoscendo in Me l’immutato principio degli esseri…

Io sono il Padre di questo mondo dei viventi, sua madre, il suo fondatore, il suo avo, l’oggetto della scienza sacra, il purificatore, la sillaba OM, la stanza, la melodia e la formula sacrificale. Io sono il fine, il sostegno, il signore, il testimone, la dimora, il rifugio, l’amico, l’origine, il dissolvimento, la permanenza, il ricettacolo, il germe, l’immutabile…

Le persone che pensando a me e a nessun altro mi servono e mi onorano, io stesso porto, a loro che mi sono perpetuamente devoti, l’acquisizione e la conservazione del benessere.

Quanto ai devoti di altre divinità, che , pieni di fede, le onorano con sacrifici, sono io, o figlio di Kunti, che essi pure onorano con quei sacrifici ….

Ciò che tu fai, mangi, offri in libagione, doni, le austerità che pratichi, o figlio di Kunti, tutto ciò fallo dedicandolo a me, sarai liberato dai legami dell’atto, siano buoni o cattivi i suoi frutti…

Con l’anima unificata dalla disciplina della rinuncia, affrancato tu verrai a me….. Sia tutto per me il tuo pensiero, come la tua devozione; siano per me i tuoi sacrifici; rendimi omaggio. Dopo aver così unificato il Tuo essere e non curandoti d’altro che di me, verrai a me” (Bhagavadgita – Adelphi edizioni).

Molti pensano di essere sminuiti nell’adorare una figura umana, non rendendosi conto di adorare nient’altro che sé stessi: il vero Sé, che, come dice Baba, ha fatto un passo fuori dal nostro cuore perché noi possiamo vederLo. Non adoriamo quindi qualcosa di estraneo a noi, ma noi stessi, la Realtà Immutabile.

Vi abbraccio tutti!

Written by amaeguarisci in: Articoli |
Apr
01
2014
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SAI BABA PARLA DI CIBO E SALUTE

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Cari amici, oggi vi propongo alcune parole del Maestro su alcune abitudini per noi dannose. Ci saranno diverse “puntate”su questo tema, perché è veramente vasto.

La salute è troppo importante , per non curarsene. Per attraversare il fiume della vita ci vuole una barca idonea, che non faccia acqua. La barca non rappresenta per noi solo il corpo fisico, ma anche quello pranico, mentale,  emotivo e spirituale. Con tutti questi involucri il Divino Sé fa esperienza in questa dimensione fisica, in questo spazio-tempo. L’Avatar è venuto anche a ricordarci le istruzioni d’uso di questo meccanismo meraviglioso che noi chiamiamo corpo, perché troppo spesso l’uomo le dimentica, causando così la propria rovina.

Il testo che segue è tratto dal Discorso di Sai Baba del 27.2.2002, pubblicato  da “Mother Sai”, Organizzazione Sri Sathya Sai Baba d’Italia, n.3 del 2003.

Buona lettura e buona salute a tutti voi!

 

A mio avviso il cibo è molto importante. Com’è il cibo così sarà la testa. Come sarà la testa (la mente), così sarà Dio (il rapporto con Dio). La mente e Dio sono correlati.

Per gli americani è difficile smettere di mangiare carne. Baba non vi forzerà a smettere, ma è bene rinunciare a mangiare carne perché questo vi aiuterà a sviluppare tendenze satviche (pure).

I  nostri pensieri dipendono da ciò che mangiamo. Il cibo sbagliato è la causa di tutti i cattivi pensieri.

Dovete esercitare un controllo su queste tre cose: bere alcolici, mangiare carne e fumare, perché vi svuotano di tutti i buoni pensieri.

Dopo aver fumato, se espirare con forza su un pezzo di stoffa bianca, troverete su di essa una macchia giallognola tendente al nero. E’ come un veleno, che voi portate dentro di voi. Esso provoca svariate malattie, quali disturbi cardiaci, asma, eosinofilia e disordini allo stomaco. Tutte queste cose sono dovute al fumo.

Anche mangiar carne fa molto male. Perché volete mangiarla? Pensate di averne bisogno perché contiene vitamine e proteine? Potete avere un notevole apporto proteico  bevendo yogurt e latte e mangiando legumi. Credete di assumere proteine migliori di queste se  mangiate carne?

Vi dirò un segreto: in paesi come Singapore e Malesia…a causa di esplosioni nucleari  dovute a dei test nucleari, l’acqua di mare è inquinata. Ne deriva che le creature marine vengono contaminate dalle scorie nucleari. Quando  mangiate queste creature, anche voi ingerite parte di quel veleno, e questo provoca la formazione di tumori. A causa di questa situazione, persino i bambini, in Singapore e in  Malesia, soffrono di cancro alla testa e in altre parti del corpo.

C’è molto cibo inquinato a questo mondo e questo danneggia gli esseri umani.

I medici moderni dicono che l’incremento del numero di tumori, al giorno d’oggi, è dovuto alle aumentate possibilità diagnostiche, e che semplicemente molti tumori in passato non venivano diagnosticati. Lo dicono per giustificare se stessi.

Prima c’erano alcuni episodi di cancro, ma il loro numero non era così eclatante.

Prima i tumori venivano definiti “una crescita”. Oggi per qualsiasi gonfiore tutti, inclusi i medici, si allarmano, pensando possa trattarsi di un cancro. Vogliono analizzare tutto perché potrebbe essere un tumore.

Se assumete cibo sacro e puro, il cancro non si avvicinerà neppure. I casi di cancro sono in aumento a causa dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del cibo. Una volta che il cancro prende piede, non è più possibile curarlo. Perciò mangiate del cibo puro, per prevenire le malattie e condurre una vita sana e felice.

Incarnazioni dell’Amore!

Conducete un’esistenza felice, sana e pacifica! Possiate avere una lunga  vita! A che cosa vi serve la buona salute se non avete la Pace? Siate sani, felici e condividete con gli altri la vostra felicità!

Om Sri Sathya Sai Babaya namaha!

 

 

 

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