Feb
27
2014

UMILTA’ : COSA INTENDIAMO PER UMILTA’?

CASCATELLE

Ciao amici!

Voglio parlarvi di umiltà, delle sue varie sfaccettature. Ma cosa si intende per umiltà? In che modo vogliamo essere umili?

Partiamo dal vocabolario.

Umiltà: l’essere umile, contegno sottomesso, riverente. Altri sinonimi ed analogie: modestia, soggezione, sottomissione, ossequio, rispetto, semplicità, venerazione.

Umile: dal latino humilis, basso; che a sua volta deriva da humus, terra. Significa poco elevato da terra, modesto, dimesso, senza fasto. Specie di persona che si considera da meno di quello che è e non si insuperbisce per i suoi meriti. Persona che si ritiene inferiore, di basse origini. Sinonimi ed analogie: avvilito, basso, contrito, depresso, dimesso, mansueto, meschino, modesto, mortificato, mogio, ossequioso, povero, pusillo, quatto, remissivo, servile,. Sommesso, terra terra, umiliato. Contrario di superbo.

Umiliare: abbassare, chinare verso terra, deprimere, far deporre ogni sentimento di superbia, far sentire l’altrui nullità. Altri sinonimi ed analogie: abbassare, annichilire, annientare, avvilire, confondere,deprimere, rimandare con la coda tra le gambe, sgonfiare, sottomettere.

Mamma mia! !!

 A parte modestia, rispetto, semplicità e venerazione, che sono  veri attributi dell’umiltà, tutti gli altri significati attribuiti all’essere umile sono le caratteristiche di Fantozzi!

Il vocabolario descriverebbe un essere meschino, pauroso, pusillanime, vigliacco, servile, capace di vendere se stesso,  ed anche depresso.

Le caratteristiche psicologiche di un tale essere lo porterebbero a diventare, in potenza, un grande delinquente, e sarebbe veramente un peso per la società. Essere vicino ad un tale essere, così come descritto, ci porterebbe ad abbassare le nostre vibrazioni.

L’dea che essere sottomessi e servili sia una virtù, certamente ha aiutato molti poteri forti e oscuri a mantenere il dominio sulle masse.

Ma cosa ci diceva Sai Baba? “Sentitevi polvere, e polvere sarete. Sentitevi puri ed agirete con purezza. Fiducia in se stessi è fiducia in Dio. Ogni uomo è un’Incarnazione del Divino Atma. Voi tutti siete i principi eredi al trono. IO sono Dio, ma anche tu lo sei. La differenza fra me e te è che Io sono completamente consapevole di esserlo, tu ancora no. In voi c’è tutta la forza, in voi c’è tutta la potenza, in voi c’è tutta la conoscenza. II più grande peccato è dichiararvi peccatori: voi tutti siete Incarnazioni dell’Amore. Identificatevi con il vostro Sé Divino. Voi non siete il corpo, ne’ le emozioni, ne’ la mente: voi siete Dio. Ama tutti e servi  tutti perché Tutto è Uno, tutto è Dio. Quando ami gli altri, ami te stesso ed ami Me…”

Questo non significa che il Maestro ci abbia insegnato ad essere arroganti e superbi; al contrario! Ci ha sempre esortato  a coltivare la vera umiltà; quella che non svilisce l’uomo, ma lo rende Divino.

Cari ragazzi, in verità solo chi  sa di essere un tutt’uno col Tutto può veramente servire con gioia, spontaneità ed  entusiasmo; senza aspettative e secondi fini. Una tale persona vede in ogni creatura solo il riflesso di se stesso. Ama se stesso e serve se stesso, quando ama e serve gli altri. Le viene spontaneo farlo: è la sua stessa natura quella di amare e servire e di non sentirsi superiore agli altri! Servire e rispettare gli altri è il suo modo di amare, servire , onorare ed adorare Dio!

Ecco alcune parole di Swami per esortarci alla vera umiltà e rispetto:

“Quand’anche aveste ottenuto una buona conoscenza, dovreste essere tanto umili da continuare a coltivarla, come se non sapeste niente. Più volte in passato ho spiegato che la differenza fra il Divino e l’umano è in questo aforisma: “ Nonostante la Sua Onniscienza, Si comporta come se non sapesse assolutamente niente (sta parlando di Dio che prende una forma umana: l’Avatar.)  Al contrario gli esseri umani, che non sanno proprio niente, si comportano come se sapessero tutto. Dio ha sotto il proprio potere tutto, ma si comporta come se non avesse niente. L’uomo, invece, anche se privo di tutto, si comporta come se avesse ogni cosa. A causa di questa spettacolare esibizione l’umanità si deteriora… Non prestatevi a questa commedia!..(Discorsi 88789 VOL.II, pag 108).

Quante volte l’abbiamo sentito fare domande alle persone, come se Egli non sapesse nulla?! E poi, dopo che ti aveva lasciato parlare, ti raccontava anche quello  che avevi sognato, o che avevi detto a tuo marito in camera da letto!

Sai Baba così parlava agli studenti che spesso pensano di saperne più dei genitori, più degli anziani:

“Oggi voi vi dichiarate studenti: ma di che utilità sareste se non foste di aiuto agli altri? Dobbiamo fare ogni sforzo per imparare ad essere umili ed obbedienti. Umiltà ed obbedienza (ai genitori, agli insegnanti, ai precettori, ecc) sono virtù che, messe in pratica, completano l’educazione(Corso Estivo 1978, pag 216). Quantunque sembrino essere virtù riduttive e non inclini a dare un gran potere, l’umiltà e l’obbedienza col passare del tempo vi arricchiscono, conferendovi sempre più piacere e felicità. I giovani debbono imparare ad essere obbedienti verso gli adulti. Imparare anche a credere in ciò che è buono; imparate l’umiltà. Vorrei che tutti voi acquisiate queste tre virtù: obbedienza, fede ed umiltà (Corso Estivo 78 pag.54).”

 

Care sorelle, cari fratelli, allora cosa intendiamo per essere umili?

Queste alcune mie considerazioni:

Una persona consapevole del proprio valore e della propria Divinità ,sarà spontaneamente umile, perché non deve dimostrare niente a nessuno, non deve elemosinare stima e rispetto  ed approvazione.

Una tale persona non ha bisogno di “abbassare” gli altri  con la propria superbia per apparire più alto alla faccia del mondo. Anzi: cercherà in ogni modo di risvegliare negli altri la stima di sé, il valore di sé, la fiducia in sé. Non è quello che fanno gli insegnanti con i bambini? La maestra non fa, certamente, come i protagonisti di quella pubblicità che dice: “Ti piace vincere facile?”. La maestra di scuola materna non va a dire ai bimbi: “Vedete come sono brava? Vedete come sono forte?”; va a dire loro: “Vedete come siete bravi? Vedete come siete forti? Bravi, andate avanti così!” Incoraggerà in ogni modo i bambini a riscoprire la propria forza,  ma sarà pronta a correggere coloro che, troppo pieni di sé, vorrebbero imporre agli altri il proprio potere,  sminuendo le altrui capacità.

Umile è colui che sente sempre il desiderio di aiutare e servire, perché  è nella sua stessa natura il servizio spontaneo e disinteressato. Una persona che pensa di non valere nulla non riesce nemmeno a servire , ad essere di aiuto agli altri. Non credendo in se stessa pensa di non aver nulla di valido da dare.

Una persona umile dona agli altri le proprie capacità, la propria conoscenza, i propri talenti; ma lo fa con discrezione, con delicatezza, senza mai imporsi.  Lo fa con gioia e spontaneità, in modo che l’altro non si possa mai sentire sminuito o in uno stato di inferiorità.

Lo stesso Purnavatar giocava con i bambini facendosi uno di loro, affinché si fossero sentiti assolutamente a proprio agio.

Una persona umile sa che ognuno ha i propri tempi ed i propri progetti di vita, non ha la presunzione di sapere cosa è meglio per l’altra persona. C’è chi ha bisogno di vivere ancora pienamente nell’ego, nel “mio” e nell’”io”. Un bambino piccolo ha bisogno di sviluppare il senso dell’individualità e del possesso. Ha bisogno di sapere che quel giocattolo è suo. Da adulto supererà questa condizione. Tanti adulti sono anime bambine che hanno bisogno di vivere pienamente nell’identificazione con il corpo e con i propri averi. E’ inutile pensare di fare  i salvatori o i maestri con queste persone! Il loro percorso di vita è perfetto per il loro livello evolutivo.

L’umile sa accettare le decisioni dei capi,  senza mai, per questo, sentirsi sminuito. Ma userà sempre la propria discriminazione. Se l’agire di colui che è al comando andrà contro la propria coscienza, prenderà il coraggio di non seguirlo. L’umiltà non è mai ubbidienza cieca. Diventeremmo corresponsabili di comportamenti adharmici, se non usassimo la discriminazione.

 

Umiltà è anche mostrarci agli altri così come siamo, con i nostri pregi ed i nostri difetti, senza maschere. E’, in verità, forte ed umile chi sa mostrare la propria debolezza. L’umile non si mette in mostra, non è appariscente per attirare le attenzioni, ma nemmeno si nasconde, perché accetta ciò che è.

La persona veramente umile è anche la più coraggiosa, perché non teme mai che qualcuno possa metterlo in ombra, o togliergli qualcosa. Anche il biasimo non gli toglie nulla perché è conscio della propria Divinità e della Divinità dell’altro. Non per questo, però, starà sempre zitta e subirà,  o lascerà subire ad altri , violenze e soprusi senza intervenire.  Se crede che sia arrivato il momento di far rispettare il dharma (rettitudine), può anche far la parte dell’arrabbiato, ma subito dopo, la calma, l’amore e la compassione continueranno a fluire dal suo cuore verso tutto e tutti.

Quando l’umile ha bisogno di aiuto, lo chiede apertamente e senza indugio, ovviamente dopo aver provato con i propri mezzi a risolvere i propri problemi.

Il modo di fare di una persona umile cercherà di non far risvegliare l’invidia negli altri, proprio perché li farà sentire sempre rispettati ed amati.

Solo chi sa amare veramente se stesso e gli altri è spontaneamente umile. La mancanza di autostima e di sicurezza in se stessi, spesso impedisce l’esercizio dell’umiltà, proprio perché, come detto prima, la persona va a cercare approvazione e lode dagli altri.

Innocenza, spontaneità e semplicità sono tutti attributi dell’umiltà. Possiamo veder che sono caratteristiche proprie dei bambini. Effettivamente dobbiamo tornare ad essere bambini che vivono sempre il momento presente, che vivono in gioia , in entusiasmo ed in amore con la vita.

Cosa posso aggiungere, concludendo?

LA VERA UMILTA’ NASCE SOLTANTO DAL SENTIRSI UNO CON IL TUTTO!

Vi abbraccio tutti!

 

 

 

 

 

 

 

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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