Nov
05
2015

TROVARE LA GIOIA

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La gioia è la natura stessa dell’Anima. Noi pensiamo di trovarla negli oggetti dei sensi, nel mondo fenomenico, nelle cose, nelle persone, negli avvenimenti che riteniamo piacevoli… non è così: questo si può definire un piacere momentaneo, ma non è la Gioia, quella sensazione che ci fa amare la vita, nonostante tutte le prove e le situazioni difficili.
Noi facciamo come quella vecchina che, avendo perso l’ago nella sua casa buia, lo va a cercare in strada sotto al lampione. Ci sembra facile trovarlo lì, anziché al buio della stanza, ma non è lì che l’abbiamo perso!
Abbiamo perso la gioia quando abbiamo perso il contatto col nostro Sé Divino, che è la fonte di tutta la felicità. Siamo tutti angeli caduti dal cielo; ci siamo un po’ sporcati, abbiamo stropicciato le ali, a volte le abbiamo anche rotte.. e , in più, non ci ricordiamo chi siamo. Vaghiamo il più delle volte nel mondo fisico senza sapere da dove veniamo e perché siamo qui; senza sapere dove stiamo andando, senza sapere Chi siamo. Fortunatamente, quando l’umanità è troppo addormentata, ridiscende sul Pianeta terra l’Avatar a risvegliarci, col Suo tocco gentile o col Suo squillo di tromba, se proprio non vogliamo svegliarci!
E’ Lui, è sempre Lui: si chiamava Rama undicimila anni fa; si chiamava Krisna cinquemila anni fa; si chiamava Gesù duemila anni fa, ecc… ai tempi odierni si Chiama Sai Baba…ma è sempre Lui, che, mosso da compassione, scende di era in era ad aiutarci a ricordare Chi siamo: Dio stesso che ha preso miliardi di forme e di nomi per svolgere la Sua Commedia Divina.
Siamo i registri e gli attori della nostra vita; siamo scesi come palombari dentro ad uno scafandro, per resistere alla durezza della terza dimensione. Questo scafandro è rappresentato dall’Ego, che ci fa sentire separati dal Tutto. Che bella prova ha deciso di sperimentare la nostra anima quando ha scelto di scendere sulla terra! Eppure questo meraviglioso pianeta ha un ruolo ben preciso nell’immensità dell’universo: è una palestra di addestramento molto valida.
Una volta che abbiamo imparato a nuotare nel mare della vita, non ci serve più lo scafandro, perché non affondiamo più, restiamo a galla. Quando ci risvegliamo al ricordo di Chi siamo in realtà (Incarnazioni del Divino Spirito), l’ego diventa il nostro intralcio, ciò che ci impedisce sia il nuoto in questo mare terrestre, sia il volo nelle dimensioni più alte.
L’Avatar scende quando le forme di Sé Stesso navigano nell’oblio della propria Natura Divina, al punto da causare gravi danni a Madre Terra e a tutti i suoi abitanti, compresi se stessi.
Torniamo alla Gioia: quando siamo nella Gioia? Quando ricordiamo e sperimentiamo la sensazione di Unione con il Tutto; quando sentiamo che non c’è un “io” ed un “altro” che ci è nemico; quando il nostro cuore ha tolto lo “scafandro” e l’amore è libero di uscire e rientrare, come l’aria nel cielo aperto; quando siamo pronti a vedere le ombre create dal nostro ego, ma ad identificarci con la Luce Infinita, che è ciò che davvero siamo.
Cosa ci aiuta? Tutti gli insegnamenti dei vari Avatar puntano a calmare la mente con vari esercizi spirituali. Quando la mente è calma, è come l’acqua cristallina di un lago di montagna: possiamo vedere il fondo; mentre quando la mente è agitata, come l’acqua salmastra e torbida, non ci permette di vedere il Fondo.
Facciamo un altro esempio: una mente agitata è come una radio che non riesce a sintonizzarsi sulle “frequenze Divine”, quindi non ha il contatto col Comandante, in nostro Sé. Si percepiscono solo dei rumori strani: bzzz..bzzz.., ma le parole della nostra coscienza non ci giungono.
Oltre agli esercizi per tranquillizzare la mente, il servizio disinteressato è un altro validissimo sistema per sperimentare l’unità del tutto. Quanto siamo felici di donare felicità! La gioia degli altri diventa sempre più la nostra gioia, e lo “scafandro” sempre più si assottiglia.
Fare tutto offrendo a Dio il nostro operato, senza aspettative, è un altro modo per ottenere la gioia. Chi ha aspettative, che poi vengono deluse, si arrabbia e così perde energia ed il contatto con la Voce interiore ( le acque del lago diventato più torbide).
Essere sempre presenti nel momento presente è un altro modo per rimanere nella Gioia. Non pensiamo più al passato, né con nostalgia né con tristezza; non pensiamo al futuro con preoccupazione; stiamo sempre qui, nel presente, e viviamolo al meglio!
Pensare il più possibile a Dio, ricordando di essere tutti Scintille Divine è un altro modo per rimanere nella gioia. Questo pensiero ci aiuta a rimanere dell’equanimità e nel distacco di fronte agli alti e bassi della vita; ci permette di rimanere sempre a galla, a vedere l’azzurro del cielo, sopra le nuvole dell’inquietudine.
Quando Dio si fa carne con tutti i poteri Divini (Avatar), abbiamo l’occasione di focalizzare il nostro amore su Questa Forma Divina. Per l’essere incarnato, come spiega bene la Bhagavad Gita, è difficile amare Dio come Immanifesto e Assoluto. Per noi che abbiamo una forma ed un nome, è più facile amare Dio con una forma ed un nome. Non è importante quale forma scegliamo; Sai Baba ci dice di continuare ad amare Dio nella forma a noi più familiare. L’importante è l’alchimia che il rapporto di amore puro per Dio crea: L’amante e l’Amato diventano uno.
Sapete cosa fa un raggio di sole concentrato in una lente di ingrandimento? Sì.. può dar fuoco a delle foglie secche… Ecco: amare Dio in una figura Divina è concentrare il nostro amore in un punto per dargli molta più potenza. E quel punto per noi rappresenta il Tutto…quindi, con la devozione, diamo amore a tutto il Creato. E’ come dare acqua alle radici di un albero: raggiungerà ogni foglia.
Chi pensa sempre al proprio Amato, ridiventa Uno con Lui, che è Dio Stesso, che è il nostro stesso Sé.
Sai Baba ha ben spiegato questo concetto: “Io sono il Tuo Sé che ha fatto un balzo fuori dal tuo cuore perché tu ci possa parlare…”

Ecco ancora le Sue parole, in una poesia per i Suoi studenti, tratte dal libro . “Prema Dhaara” (Torrente d’Amore – Edizioni Milesi):

Venite, venite tutti,
vedete in Me voi stessi…
perché Io vedo Me Stesso in voi tutti.
Voi siete la Mia Vita, il Mio respiro, l’Anima Mia…
Voi tutti siete le Mie forme.
Quando amo voi, Io amo Me Stesso…
Quando amate voi stessi, voi amate Me…
Io ho separato Me Stesso da Me Stesso
Per potere essere Me Stesso.
Ho separato Me Stesso da Me Stesso
E divenni tutto questo
Per poter essere Me Stesso…
Ho voluto essere Me Stesso… vale a dire
Ananda Swaroopa (Incarnazione della Gioia Divina),
Prema Swaroopa (Incarnazione dell’Amore)..
Questo è ciò che Io Sono
Ed ho voluto essere questo…
Come potevo essere Ananda Swaroopa e Prema Swaroopa…
Ricevere Ananda.. e dare Ananda..
Ricevere Prema… e dare prema…
A chi dare Ananda…
A chi dare Prema…
Così questo feci…separai me Stesso da Me Stesso
E divenni tutto questo.
Baba

Cari amici, non c’è un’altra strada per la gioia che non sia la scoperta di noi stessi. Prendiamo il coraggio di voler cambiare: quello che ci attende è molto più grande e bello di ciò che abbiamo ora!
Sradichiamo le cattive abitudini; semplifichiamo e rallentiamo la nostra vita, in modo da trovare un po’ di tempo per noi stessi.
Prendiamo il coraggio di amarci ed amare ogni creatura, prendiamo il coraggio di manifestare il nostro amore! Amiamo nel modo più intenso e gioioso possibile… solo questo ci libera dalle ansie e dalle paure e ci fa vivere nell’Ananda, la Gioia Divina!
Siete tutti nel mio abbraccio!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

1 commento

  • Roberta

    Grazie Italia! Hai sempre la capacità di creare un ponte al MOMENTO GIUSTO, fra me e il Divino, riportandomi alla “presenza” attraverso l’argomento “perfetto” per quel momento particolare della vita e con le parole giuste a farlo comprendere.
    Tanta Gratitudine e Amore!

    Commento | Novembre 9, 2015

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