Ott
08
2014

SAI BABA PARLA DELLA FUNZIONE DEI TEMPLI

mio dipinto di baba ad olio- il secondo

Ciao ragazzi!
Oggi riporto alcune parole di Sai Baba sulla funzione dei Templi dedicati a Dio. Certamente Egli ci ha più volte ricordato che Ogni corpo umano è il Sacro Tempio di Dio, dove Egli dimora, e che non c’è bisogno di costruire altri Templi di mattoni, considerando che già ce ne sono tanti, anche in stato di abbandono.
Oggi, però, molti snobbano la funzione dei Templi. Ma l’uomo ha sempre costruito Chiese e Templi per adorare Dio, per riunirsi in tanti a pregare, a cantare a lodare e glorificare Dio; e se sempre sono esistiti, significa che sempre sono serviti ad un alto scopo.
La religione è una scuola, con regole e riti. E’ pur vero che lo stesso Sai Baba dice che “è bene nascere in una religione , ma non è bene morirci”. Certamente non tutta la vita dovremmo rimanere a scuola; ad un certo punto dovremmo essere in costante meditazione, in costante preghiera, in costante ricordo di Dio al punto che non servirebbero più riti e preghiere ad orari particolari.
Ma per la gente ordinaria, che non ha ancora raggiunto un alto livello di devozione e di abbandono a Dio, e non ha ancora fissato il proprio pensiero su Dio, le cerimonie ed i riti sono indispensabili, proprio per arrivare a sentirsi un tutt’uno con la Divinità adorata, al punto da non avere più la necessità di aderire ad una scuola, con regole e riti da rispettare.
Vi lascio, ora, alle Sue parole:

Lo scopo del Tempio è quello di risvegliare la Divinità negli esseri umani, di indurre l’uomo a credere che la forma fisica in cui vive è la Casa Stessa di Dio. Perciò tutte le usanze, i riti e le cerimonie che si tengono nel Tempio, mirano a far risaltare l’importanza della conoscenza Divina ed a far riconoscere la verità sulla Jivi (anima individuale) che è, appunto, un’onda del Mare.
Gli Shastra (antiche sacre scritture indiane) insegnano all’uomo che tutte le azioni , tutte le attività, devono alla fine portare al distacco, perché il distacco è il miglior requisito per l’evoluzione della coscienza spirituale. Fra Bhakti, Jnana e Vairagya (devozione, sapienza e distacco dai desideri terreni), Bhakti è la Regina. Le regole ed i riti sono le “damigelle d’onore”; la Regina tratta le sue damigelle con squisita gentilezza, senza dubbio, ma se le cerimonie, che sono soltanto “domestiche” ed “aiutanti”, trascurano la Regina, dovranno essere inesorabilmente licenziate; ogni formalità ed ogni rituale del Tempio deve perciò servire alla glorificazione della Regina, la Bhakti; questa è l’essenza e la sostanza del Dharma (rettitudine, legge eterna) che deve regolare e guidare il culto del Tempio. Allora l’uomo può raggiungere il suo scopo.
La devozione aiuta a conseguire più facilmente la grande gioia dell’unione col Brahman (Dio) perché canalizza verso il Signore le agitazioni mentali, le impressioni sensibili e le spinte emotive dell’uomo. In questo senso devono effettuarsi nel Tempio tutti i dettagli della venerazione del Signore. Le varie manifestazioni del culto, dalla “sveglia al Signore” all’alba, sino al “buon riposo “ a tarda sera, devono essere tutte rivolte ad elevare e stimolare le tendenze devozionali della mente. Ogni avvenimento, a sua volta, aiuta a purificare le appropriate emozioni in un modo particolarmente attraente. Nella sublimità di quella esperienza, le agitazioni emozionali inferiori declinano e spariscono. I normali sentimenti della vita ordinaria si elevano allo stato di venerazione e dedizione all’Onnipotente Presenza.
Il Signore evocherà in ogni persona l’impressione che la stessa persona Gli associa; se è concepito come un mostro o come uno spirito, Egli sarà terrificante come un mostro, se è raffigurato e pensato come il Signore degli elementi, si manifesterà in quello stesso modo…
Oggi è di moda dare consigli; una moda a cui si abbandonano quelli che sanno e quelli che non sanno, senza curarsi di sapere se il loro consiglio viene seguito o no. La gente si lascia in questo atteggiamento di superiorità e dà consigli per sentirsi importante ed ostentare il proprio grado. Tale gente è accecata dalla presunzione e dev’essere compatita più che condannata. Infatti nessuno può dichiarare che è “Così, solo così” quando si fa riferimento a Dio.
Inoltre, sebbene Jnana e Vairagya (sapienza e distacco) possano avere qualche regola limitante, la Bhakti (devozione) ha la sua propria regola. Può assumere molte forme, adeguate alla tendenza religiosa del devoto….
Se voi pensate al Signore come all’Essere più amato, come fecero Jayadeva, Gouranga, Tukaram, Ramdas, Surda, Mira e Sakkubai (santi indiani), Egli sarà per voi l’Essere più vicino e più caro e vi inonderà di gioia sublime…
E’ opportuno che l’uomo abbia un atteggiamento di entusiasmo verso il Signore e verso la Sua dimora, il Tempio. Un comportamento simile crea inoltre anche un gran bene. Mentre è assolutamente naturale e giusto che l’uomo si raffiguri Madhava (Dio) in forma umana, non è bello che egli Lo consideri un individuo comune. La Bhakti si fonda sul principio che Dio venga concepito come una Persona straordinaria, con un’immagine fatta di sublime splendore.
I sentimenti che la preghiera risveglia devono essere soavi, melodiosi, e devono trasformare, impercettibilmente, i futili desideri e le inclinazioni materiali dell’uomo; non devono attivare od eccitare gli istinti animaleschi in essi latenti…
Quando state davanti all’idolo della Divinità che amate, dovete sentirvi persuasi che Brahaman ( Dio) è in voi, nel vostro stesso cuore, che Egli è la base vera dell’esistenza, della conoscenza e della felicità perfetta.
Le funzioni del Tempio e le cerimonie del culto sono state istituite per infondere questi sentimenti…
Il Tempio non dovrebbe essere valutato secondo principi profani; soltanto gli atti di devozione possono elevare ed abbellire i sentimenti che, altrimenti, vi trascinerebbero verso livelli inferiori.
Oggi a causa di nuove allettanti prospettive, i Templi sono diventati oggetto di derisione. Questo è il triste stato delle cose. E’ quindi necessario rivelare pubblicamente qual è il vero obiettivo del culto religioso e riportarlo al nobile stato che gli è dovuto…
Il comportamento, le azioni, le attitudini degli esseri umani, tutto deve contribuire al bisogno assoluto di crescere nella consapevolezza di Dio e della Sua Presenza Vivente. Quindi certi sistemi sono indubbiamente necessari per la corretta esecuzione delle cerimonie rituali del tempio. Altrimenti gli uomini comuni non potranno imparare ad essere costanti, fedeli e disciplinati e non sapranno rafforzare la loro devozione.
La responsabilità dei “custodi” del Tempio, la responsabilità dei “ministri del culto”, che dovrebbero rispettare la legge del tempio e quella delle pubbliche preghiere, è davvero grande. Ciascuno di essi dovrebbe essere conscio dello scopo dei Templi e dell’esigenza di celebrare i riti; questi, più di ogni altra cosa, ispirano fede e devozione.
Quindi le porte del Tempio dovrebbero stare aperte in qualsiasi ora del giorno per permettere l’adorazione e la preghiera ai ferventi aspiranti. Nessuno dovrebbe dimenticare o ignorare che “I Templi sono stati fatti per il progresso ed il bene dell’uomo”.
Tratto da: “Dharma Vahini – la legge Eterna”, cap. 10 – Edizioni: Mother Sai Publications.

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |

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