Mar
25
2015

SAI BABA: L’AVATAR, UN TESORO INESTIMABILE

il mio dipinto di baba ad olio - il primo

Carissimi, per conoscere meglio chi é Sai Baba, è giusto spiegare bene il concetto di Avatar. Solo conoscendolo meglio possiamo apprezzarne sempre più l’insegnamento.
Ripropongo questo articolo, già pubblicato a febbraio del 2014.

Abbracci a tutti!

L’AVATAR: UN TESORO INESTIMABILE

Dio assume una forma umana

Per trasformare l’uomo in Dio.

Sathya Sai Baba

Ogni giorno ci affanniamo per cercare la felicità e la pace. Facciamo progetti, inseguiamo sogni. Lottiamo per affrontare le difficoltà della vita; sperimentiamo perdite, dolori, malattie e fallimenti. A volte riusciamo a rimanere a galla in questo mare tempestoso che è la nostra esperienza terrena, ma a volte le onde alte della vita ci travolgono e rimaniamo in balia della burrasca.

Spesso solo in quel momento, quando sembra che tutto sia perduto, che non ci sia più nulla da fare, gridiamo con tutto il fiato che abbiamo: “Aiuto! Aiuto! Aiuto!”, nella consapevolezza che umanamente più di così non sappiamo fare. Solo allora non ci dibattiamo più, perché sentiamo che annegheremmo più in fretta. Solo allora, una volta lanciato il nostro S.O.S., restiamo calmi ad aspettare. E spesso… succede il miracolo che ci tira fuori dai guai!

Purtroppo solitamente è proprio solo quando non ce la facciamo più che ci ricordiamo che c’è Qualcosa o Qualcuno che ascolta il nostro S.O.S. e che può aiutarci. Sappiamo che c’è una Fonte Inesauribile di Forza, di Saggezza e d’Amore dalla quale possiamo attingere.

Molti non credono che un tale Tesoro possa essere alla nostra portata; eppure è più vicino a noi di quanto possiamo immaginare ed è anche più grande, molto più grande di ciò che la nostra mente possa afferrare. Il nostro Grande Tesoro è dentro di noi: è il nostro Sé, è la Scintilla Divina in noi. E’ Quello che dice: “io”, è Quello che dice: “il mio corpo, la mia mente”.

Il nostro Sé è il Comandante di questa splendida nave chiamata corpo; è Lui il Pilota di questo nostro sofisticato aereo, e solo da Lui dobbiamo farci guidare per non precipitare.

Egli non è il corpo, né la mente, né le emozioni: Egli è semplicemente il Testimone di tutto; è l’Energia Divina che permea e muove l’intero Universo. E’ Pura Coscienza, è Puro Amore, Pura Beatitudine. E’ l’Uno, è il Tutto. Possiamo dargli tanti nomi, o semplicemente chiamarlo Dio.

L’uomo soffre e non ha pace finché non ritrova il contatto con il proprio Sé, il proprio Tesoro.

Nella nostra attuale era ( il Kali Yuga) l’uomo ha perso sempre più questo contatto, per questo è preda di calamità, malattie, guerre e sofferenze di ogni tipo.

Come per vedere il fondo del mare, le acque devono essere limpide e calme, così, per avere il contatto con il nostro Sé, la nostra mente deve essere calma e pura.

Una mente impura ed agitata è come una radio che non riesce a sintonizzarsi con le frequenze più alte: quelle divine. Quando siamo disturbati, fuori sintonia, non abbiamo più il contatto con il nostro “ Comandante”, e non sappiamo più cosa fare.

Quando questa situazione è talmente generalizzata da mettere a repentaglio la stessa vita del Pianeta, il nostro Sé, per poter comunicare con noi, prende una forma umana.

Dio si fa carne di era in era quando l’umanità ha urgente bisogno di Lui, perché ha perso il contatto con Lui: questo è il concetto di Avatar.

In occidente siamo abituati al termine Cristo. Questa parola deriva dal greco Crhistòs che significa unto cioè “unto da Dio”, termine che indica il Messia ; così viene chiamato nell’Antico Testamento Colui che è oggetto dell’unzione divina. Nel Nuovo Testamento il termine Messia indica specificamente “l’unto del Signore”, il Salvatore annunciato dai Profeti, e perciò viene applicato a Gesù.

Grazie alla compassione di Dio, il Cristo non è sceso fra noi soltanto nel corpo che noi in Occidente più conosciamo: quello di Gesù; Egli è sempre venuto in nostro aiuto nei momenti di maggior bisogno, con nomi e corpi diversi, ma con la medesima Essenza Divina.

Nella Trinità indù Dio viene descritto come Brahman (il Creatore), Visnu (il Conservatore) e Siva (il Distruttore). Scientificamente possiamo parlare di Big Ben, evoluzione sviluppo e conservazione del creato, e Big Krash.

Il Cristo, ovvero l’Avatar, rappresenta la seconda Persona della Trinità indù: cioè Visnu, il Conservatore, Colui che viene fra noi per proteggere la Creazione dalla distruzione prima del tempo stabilito.

Nella tradizione vedica, per indicare la discesa di Dio in un corpo umano, viene usato il termine sanscrito “Avatar” che letteralmente significa “discesa”.

Bagawan Sri Sathya Sai Baba ha ben spiegato il concetto di Avatar :

“Avatarana, la discesa dell’Avatar, significa che il Divino scende al livello dell’umano. In questa discesa nessuna macchia può intaccare il Divino, né può contaminarlo. Il suo valore e le sue qualità non subiscono mai perdite e permangono immutate. La sua potenza non viene mai meno…

E’ come un sontuoso banchetto imbandito sulla strada, davanti a uno che digiuna da dieci giorni. E’ come un uragano che ha rovesciato una gran quantità d’acqua, riempiendo i pozzi da tempo prosciugati. E’ come un figlio virtuoso che nasce ad un genitore ansioso di avere figli. Quando la rettitudine è in declino ed il mondo si trova a fronteggiare una crisi, Dio scende sulla Terra come un Avatar per salvare i buoni, i virtuosi…

Mosso dalla compassione e dall’amore, il Signore scende tra gli uomini, si mette al livello degli esseri umani. Oltre ad incarnarsi con la coscienza divina, si incarna anche con una coscienza umana. Io sono Colui che ha consacrato insieme questi due tipi di coscienza: divina ed umana…

La gente non sopporterebbe di vedere Dio in forma sovrumana, ma lo può avvicinare, può imparare ad amarlo e a conoscerlo un pochino, solo se il Signore viene con un corpo umano. Non commettete dunque l’errore di credere che Dio sia soltanto questo che vedete…

Dio può assumere forma umana? Sappiate che l’uomo non può ricevere gioia se non attraverso la forma umana del Signore, e che non può ottenere né istruzione, né ispirazione se non attraverso la comunicazione ed il linguaggio proprio degli uomini…

Quando c’è un disordine di lieve entità è sufficiente che sul posto intervenga un poliziotto: quando il disordine tende ad allargarsi notevolmente, si manda un maresciallo: e se la cosa degenera in un tumulto deve intervenire il comandante per reprimerlo. Ma se, come in questo momento, su tutto il genere umano incombe la minaccia della rovina morale, interviene il Generale in Persona, il Signore con il suo esercito di santi che sono i suoi discepoli…

Anche se c’è abbondanza di guru (maestri spirituali) di tipo comune, l’uomo ha sempre a sua disposizione un Guru di gran lunga superiore e più compassionevole di tutti gli altri. E’ l’Avatar del Signore che potrebbe, solo con l’espressione del Suo Volere, conferire all’uomo il massimo patrimonio della vita spirituale…Egli è il Guru di tutti i guru; è la Massima Incarnazione di Dio come uomo. Il fiume della spiritualità indiana ha ripetuto più e più volte che il sommo dovere dell’uomo è adorare Dio in forma umana, ma l’uomo non potrebbe mai sperare di vederLo e di udire la Sua voce se Dio non si incarnasse come uomo…”

Ci sono diversi tipi di Avatar, in base allo scopo per cui scendono. Sai Baba dice: “Tra gli Avatar alcuni vengono per uno scopo limitato, come Vamana e Narashimha. Sono manifestazioni venute solo per combattere particolari tipi di male… L’Avatar può manifestare solo la parte di gloria divina indispensabile per svolgere il compito per cui si è incarnato, oppure superare lo scopo limitato per cui è venuto e risplendere nel pieno fulgore. Rama è un buon esempio del primo tipo e Krisna del secondo”.

Sai Baba è un Purnavatar (purna in sanscrito significa pieno), cioè la Coscienza Divina scesa fra noi con tutti i Suoi Pieni Poteri Divini. Proprio come già riportato prima, poiché su tutto il genere umano incombeva la minaccia della rovina morale, nonché della distruzione termonucleare del Pianeta, è dovuto intervenire il “ Generale in Persona”.

Abbiamo dimostrazione che solo i Purnavatar, come ad esempio Krisna e Sai Baba hanno parlato di Loro Stessi, in tutta la Loro Autorità e Maestà, riferendosi come a Dio Stesso. Anche se molto spesso Sai Baba ci ha ricordato: “Io sono Dio. Anche tu sei Dio; la differenza fra me e te, è che io ne sono completamente consapevole, tu ancora no.”

Secondo la filosofia Adwaita insegnata dai Veda, esiste solo l’Uno che ha preso forme diverse. Sai Baba, infatti, dice anche: “Io sono voi, voi siete me. Fra noi non c’è separazione. Io sono il vostro Sé che ha fatto un salto fuori dal vostro cuore , perché voi possiate parlarci”.

(Non è certamente un caso che io, nel 1994, come già raccontato nel capitolo precedente, avessi dipinto un Essere di luce che mi veniva incontro a braccia aperte, con una testa enorme colma di riccioli, sapendo che stavo dipingendo me stessa, il mio stesso Sé!

Allora non conoscevo ancora Sai Baba, tantomeno la Sua forma fisica, eppure dipinsi la Sua immagine, esattamente come era, sapendo che stavo dipingendo me stessa: era il mio autoritratto, anche se allora non capivo perché l’avessi fatto in quella strana forma. Come già detto, sei mesi più tardi conobbi l’Avatar della nostra era e scoprii che il soggetto del dipinto era proprio Lui. Me ne diede conferma quel giorno che il quadro mi cadde sul petto, dopo che, in preghiera, Gli chiesi di abbracciarmi).

Torniamo, ora, al concetto di Purnavatar.

Quando un Jivi (un’anima individuale) ha finito il proprio ciclo, quando la goccia d’acqua che era evaporata dall’Oceano (Dio) si rituffa nell’Oceano stesso, ritorna alla condizione primigenia del’Uno, prima della divisione nei molti.

Quando un’anima con la piena Consapevolezza Divina ritorna in una forma umana per risollevare le sorti dell’umanità, dimostra fin dalla nascita tutti i pieni poteri divini , così come descritti dalle scritture vediche. Questo è il concetto di Purnavatar che fin dalla nascita è completamente consapevole della Propria Divinità e per questo non ha bisogno di una disciplina spirituale per raggiungere Ciò che è già.

Solo chi è tornato alla consapevolezza di essere l’Oceano è l’Oceano; Chi è tornato alla consapevolezza dell’Uno è l’Uno dal quale ogni cosa è stata generata. Solo Colui che scende fra noi in tale condizione è onnipresente, onnisciente ed onnipotente e lo dimostra fin dalla prima infanzia

Come spiega bene la Bhagavad Gita , uno dei testi sacri più famosi dell’Induismo, adorare l’Incarnazione Divina, ci porta ad essere Uno con Lui, a rituffarci nell’Oceano. Quando il Signore prende forma umana, può traghettarci nella dimensione dove Lui è, e farci sperimentare ciò che Lui è. Per questo Egli è sia il Mezzo, sia la Meta: Egli è il Salvatore che di era in era scende con le Sue “scialuppe di salvataggio” quando stiamo annegando.

Anche Gesù , in qualità di Avatar diceva: “Io sono la Via, la Verità, la Vita”. Infatti solo il Cristo ,cioè l’Avatar è il Salvatore. Solo Chi è già nell’Eternità può farci fare il balzo verso di Essa.

Gesù, durante la Sua vita, raggiunse la totale consapevolezza della Propria Divinità. Egli in un primo momento disse: “Io sono il servo di Dio”, poi disse: “Io sono il figlio di Dio”, ed infine affermò: “ Io ed il Padre siamo Uno”.

I Purnavatar, come già detto, si distinguono dagli altri Avatar perché hanno consapevolezza della propria Divinità fin dalla nascita. Non pregano il Padre, non esercitano discipline spirituali, perché sanno fin da bambini che pregherebbero Se Stessi.

Ma Sai Baba ci mette in guardia dal fare distinzioni fra le varie forme avatariche: tutte sono completamente Divine, tutte sono Manifestazioni di Dio, infatti, tutte nascono senza concepimento umano.

Ascoltiamo, ora, direttamente le parole del Purnavatar.

Nella Bhagavad Gita Krisna afferma:

“ Né le schiere degli dèi, né i grandi veggenti conoscono la mia origine poiché sono io ad essere sotto tutti gli aspetti, l’origine degli dèi e dei grandi veggenti. Colui che mi conosce come non nato e non avente principio, come il grande Signore dell’Universo, quegli, fra tutti i mortali, libero da ogni smarrimento, è sbarazzato da tutti i suoi errori (canto X 2,3).

Io sono il principio di tutte le cose; è da me che tutto procede. Coloro che con tale convinzione mi adorano sono saggi e dotati di un pensiero profondo.

Io sono il Sé che risiede nel cuore di tutti gli esseri; Io sono l’inizio, la metà e la fine degli esseri.

E quale sia la forma di qualunque essere, lui Io sono. O Arjuna, non vi è essere, mobile od immobile, che esista al di fuori di Me (canto X 8, 20, 39).

Alla fine di ogni eone (era cosmica) tutti gli esseri vanno a questa mia natura cosmica, poi, all’inizio di un eone, io li emano di nuovo.

Gli smarriti mi disconoscono, perché ho assunto un corpo umano; essi non riconoscono la mia essenza suprema, né in Me il Sovrano Signore degli esseri. Io sono il Padre di questo mondo dei viventi, sua Madre, il suo Fondatore, il suo Avo.

Io sono il fine, il sostegno, il Signore, il testimone, la dimora, il rifugio, l’amico, l’origine, il dissolvimento, il ricettacolo, il germe, l’immutabile. Sono io che riscaldo, che trattengo o libero la pioggia; Io sono l’immortalità e la morte, sono Io, o Arjuna, che sono l’Essere e il Non-Essere.

Le persone che pensando a Me e a nessun altro, mi servono e mi onorano, io stesso porto, a loro che mi sono perpetuamente devoti, l’acquisizione e la conservazione del benessere. Quanto ai devoti di altre Divinità che pieni di fede le onorano con sacrifici, sono Io che essi pure onorano con quei sacrifici benché ciò sia non secondo la regola. Perché Io sono il beneficiario di tutti i sacrifici e loro Sovrano Signore; ma essi non mi conoscono nella mia realtà e, di conseguenza, ricadono nell’esistenza (canto IX 7, 9, 11, 17, 19, 22, 23, 24).

Coloro che unificati, assorbendo la mente in Me, mi adorano costantemente, e che possiedono una fede estrema, costoro ai miei occhi sono gli yoghin più perfetti.

Ma coloro che onorano l’imperituro indefinibile e non manifesto, onnipresente, inconcepibile, inalterabile, immobile e saldo, reprimendo da ogni parte la schiera delle loro funzioni sensibili e mantenendo il pensiero uguale in ogni punto, costoro, nella loro passione per il bene di tutti gli esseri, accedono a me. Ma di coloro il cui cuore siattacca al non manifesto assai maggiore è la pena, perché la via del non manifestato e di doloroso ed arduo accesso per gli esseri legati ad un corpo.

Ma coloro che in Me depongono tutti i loro atti, che non hanno altra gioia che Me e mi adorano raccogliendo in me il loro pensiero con una disciplina esclusiva, per costoro Io sono colui che li ritrae prontamente dall’oceano della trasmigrazione e della morte ( il Salvatore che li conduce fuori dal ciclo nascita-morte) essi che in Me inseriscono il loro cuore (canto XII 2-7).

Dopo più di cinquemila anni il Purnavatar della nostra era, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, sempre dalla Sua condizione di completa consapevolezza della Propria Divinità, afferma:

“Tenete presente che voi non potete comprendere Me ed il mio segreto, se prima non avrete conosciuto voi stessi. Se siete così deboli da non afferrare la vostra realtà, non potete certo sperare di penetrare la realtà molto grande del Mio Avvento.

Per comprendere il mio significato dovete fare a pezzi i dubbi e le teorie che possedete e coltivare amore, perché l’Incarnazione dell’Amore può essere compresa solo attraverso l’Amore ( Discorsi Vol. I Libreria Internazionale Sathya Sai pag.124).

Il mio potere è incommensurabile, la mia verità è inesplicabile e insondabile. Io sono aldilà dell’indagine più intensa e della misurazione più meticolosa. Non esiste nulla che Io non veda, nessun caso di cui non conosca la via, nessun problema che Io non possa risolvere. Il mio potere è incondizionato. Io sono la Totalità, il Tutto…

Io non sono Sathya Sai Baba, quello non è che un nome col quale mi designate oggi. Io sono quell’unico Dio che risponde alle preghiere che scaturiscono dal cuore umano, in ogni lingua, da tutte le terre, qualunque sia la forma della Divinità invocata.

Io appartengo a tutti coloro che hanno bisogno di Me. Io sono Rama, Io sono Krisna e i miei fedeli sono in diverse parti del mondo. I popoli mi pregano in diverse lingue. Io sono venuto per tutti: santi e peccatori, ricchi e poveri, ignoranti e saggi.

Lo stesso Principio Divino che i ricercatori si sforzano di visualizzare in anni ed anni di ascetismo e di rinuncia è davanti a voi, qui ed ora. Rendetevi conto della buona sorte che avete avuto.

Io sono vostro che vi piaccia o no, voi siete miei, anche se mi odiate e rifuggite da Me.

Ricordate che non vi è nome che non sia Mio e forma che Io non assuma.

Non sono venuto in questo mondo senza essere stato invitato: i giusti,i i santi, gli uomini buoni di tutte le fedi e religioni Mi hanno invocato e supplicato, perciò Io sono venuto. (Discordi e scritti di Sathya Sai Baba raccolti nel libro “ Al di là della mente” di Paola Stefanini Ed. Milesi e nel libro “Il mio messaggio è Amore” – Ed. Mediterranee).

Per la protezione del virtuoso, per la distruzione delle forze del male, il Signore si incarna sotto umane spoglie per ristabilire il Dharma (la rettitudine) , per ottenere la pace e ricondurre la comunità del genere umano sui sentieri del bene. Per ristabilire un’incrollabile giustizia Mi incarno di era in era (Discorso del 23.11.1968).

Sai è l’Amore. Egli è Amore e Compassione. Incessantemente Egli risiede in tutti i vostri cuori. Affidarsi a Lui significa essere liberi da paure, ansie e dubbi. Egli è Tutto nel Tutto.

Quando dipendete dal Signore dell’Universo perché dovreste temere? (Il mio messaggio è Amore pag.27).

Questa è un forma umana nella quale ogni Entità Divina, ogni Principio Divino, vale a dire tutti i nomi e le forme attribuite dall’uomo a Dio, sono manifeste. Non permettete che il dubbio vi porti fuori strada. Se solo voi installaste nel vostro cuore una ferma fede nella Mia Realtà come Forma di tutte le Divinità, voi potreste avere presto una visione della Mia Realtà… (Sathya Sai Baba – La rivelazione continua… pag.40).

Con una bellissima poesia Sathya Sai Baba spiegò un concetto molto profondo con semplici parole: quello del “gioco di Dio”, del motivo della creazione, perché l’Uno divenne i molti:

Venite,venite tutti.

Vedete in Me voi stessi…

Perché Io vedo Me stesso in Voi tutti.

Voi siete la Mia Vita, il Mio Respiro, l’Anima Mia…

Voi tutti siete le Mie Forme.

Quando amo Voi, Io amo Me stesso…

Quando amate Voi stessi, Voi amate Me…

Io ho separato Me Stesso da Me Stesso

Per poter essere Me Stesso.

Ho separato me Stesso da Me Stesso

e divenni tutto questo

per poter essere Me Stesso.

Ho voluto essere Me Stesso… vale a dire

L’Incarnazione della Beatitudine, l’Incarnazione dell’Amore.

Questo è ciò che Io sono

ed ho voluto essere questo…

Come potevo essere l’Incarnazione della Beatitudine e l’Incarnazione dell’Amore…

ricevere Beatitudine e dare Beatitudine…

ricevere Amore e dare Amore…

a chi dare Beatitudine…

a chi dare Amore…

Così, questo feci…Separai Me Stesso da Me Stesso

e divenni tutto questo.

Quante volte ci sarà capitato di pensare: “Come sarebbe bello avere una lampada di Aladino con un Genio nostro amico, o un super eroe che tutto sa, che tutto può!”

In realtà abbiamo sempre posseduto la lampada di Aladino senza saperlo. L’Avatar è il nostro più grande amico; è nostro Padre, nostra Madre, nostro fratello. Egli è Tutto. Il Suo Amore per noi, come dice Sai Baba, è quello di mille madri ed è sempre pronto ad aiutarci, a tirarci fuori dai guai.

Quando l’Avatar scende sulla terra con un corpo umano, abbiamo una grandissima opportunità. Il nostro rapporto con Dio può essere totale, a tutti i livelli: atmico, telepatico, ma anche fisico! Possiamo parlare con Lui, stringerGli la mano, lasciare che i nostri occhi si sciolgano nei Suoi occhi, colmi d’Amore Infinito.

Possiamo vivere l’emozione della gioia più intensa che si possa immaginare, solo standoGli accanto!

Milioni di devoti in tutto il mondo hanno avuto, come me, questa Grazia, quando Sathya Sai Baba era ancora nel Suo Splendente Corpo fisico; come l’hanno avuta molti discepoli ai tempi di Gesù.

Sai Baba diceva: “E’ un segno d’ignoranza considerare una religione superiore o inferiore ad altre e creare delle differenze sulla base di questa convinzione. Gli insegnamenti di tutte le religioni sono sacri. Le dottrine fondamentali affondano le proprie radici nella Verità. La Verità dello Spirito è l’essenza di tutte le religioni, è contenuta nel messaggio di tutte le Scritture e sta alla base di tutta la metafisica.

E’ dovere primario dell’essere umano rendersi conto che le vie indicate dalle diverse religioni possono essere varie, ma hanno la stessa meta” (Discorso Divino del 25.12.91).

Egli ci diceva di continuare ad amare Dio nella forma a noi più familiare. Ciò che ci chiedeva non era di essere necessariamente devoti alla Sua Forma attuale, ma al Suo Insegnamento, poiché è proprio questo l’Immenso Dono che è venuto a darci. E’ lo stesso insegnamento di tutti gli Avatar di tutti i tempi, ma è integrale, non ancora manipolato dagli uomini, o mal tradotto dopo migliaia di anni, con un linguaggio contemporaneo e adatto all’evoluzione spirituale dell’uomo d’oggi.

Perdere l’occasione di cogliere l’Insegnamento del Dio Vivente, o rifiutarlo, è una grande responsabilità, che si può tradurre in ostacoli , in questa o in altre vite future, al raggiungimento della Verità.

Come Gesù ci ha insegnato, non esiste peccato più grande di quello contro lo Spirito Santo.

Gesù rimproverò ai Farisei il loro rifiuto a credere alla Sua messianicità e alla Sua Divinità. Quando Lo avevano accusato di scacciare i demoni con lo stesso Potere di Belzebù, principe dei demoni, Gesù disse: “Qualunque peccato e bestemmia saranno perdonati agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro” (Mt 12,31).

Gesù, con queste parole, ammonisce i farisei che Lo paragonavano ad un demone, a non disconoscere ciò che è opera dello Spirito Santo. I peccati contro la forma fisica di Gesù sarebbero stati perdonati, ma non quelli compiuti contro ciò che Gesù rappresentava: la Divinità Vivente, lo Spirito Santo che agiva attraverso il corpo fisico di Gesù.

Per coloro che non avessero mai visto i miracoli ed i prodigi operati da Gesù, per coloro che l’avessero oltraggiato in qualsiasi modo, pensando che fosse un uomo come un altro, sarebbero stati perdonati i peccati. Gesù diceva : “Signore perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Ma per chi, dopo aver assistito a miracoli ed atti di Grazia che possono venire solo da Dio, continua a oltraggiare la Divinità Vivente e quindi lo Spirito Santo che opera in Lui, il peccato non sarà perdonato per tanto e tanto tempo, perché costui si carica di un karma davvero molto pesante che gli intralcerà per diverse vite la strada verso Dio.

Quando Dio si fa carne, la Sua Parola è Oro Puro; è come l’acqua di un fiume in piena e chiunque può venire a dissetarsi. Ma questo Fiume di Verità disturba sempre qualche istituzione umana che teme di perdere, con le parole rivoluzionarie dell’Avatar, qualche pecora del proprio gregge, qualche potere o qualche privilegio; o semplicemente teme di perdere “il terreno sotto i piedi”, quando si trova a dover mettere in discussione alcune convinzioni, che sono le fondamenta su cui si basa il proprio potere. Per molti è meglio non sapere, che cambiare abitudini, che dover ammettere di aver sbagliato qualcosa. Per molti, la Verità portata dalle Incarnazioni Cristiche, fa veramente paura!

Per questo, purtroppo, la storia si ripete. I sacerdoti del Tempio di Gerusalemme dicevano di Gesù cose scandalose per le nostre orecchie e dolorosissime per i nostri cuori. Hanno permesso che Lo torturassero e Lo ammazzassero. Anche i Suoi discepoli, furono perseguitati ed uccisi.

Krisna fu osteggiato in molti modi per attentare alla Sua vita, e anche Sai Baba, la cui Divinità era sotto gli occhi di chiunque avesse voluto verificare, fu oggetto di diversi attentati alla Propria Vita, che Egli aveva già deciso doveva concludersi a 96 anni (secondo il calendario Vedico lunare).

Poiché non sono riusciti ad ucciderLo, hanno cercato di uccidere la Sua Immagine, infangando il Suo Santo Nome, inventando storie false e calunniose su di Lui.

Alcuni “Giuda”, dietro pagamento di importanti somme, hanno scritto cose inenarrabili che feriscono il cuore di milioni di devoti che dal Maestro hanno ottenuto ogni Grazia.

Ma Il Maestro ci ha sempre invitati ad amare e perdonare anche coloro che trovano diletto nel raccontare calunnie. Tutti sono Suoi figli e non ama di meno i calunniatori e i Suoi detrattori di quanto ami i Suoi discepoli. Egli sa che un giorno tutti i fiori si schiuderanno, tutti i cuori matureranno e, come i fiori, elargiranno il proprio profumo.

Ma c’è una bella notizia per tutti coloro che non hanno fatto in tempo a sperimentare la vicinanza al Corpo Divino del Purnavatar: per la prima volta nella storia dell’umanità Egli ha deciso di venire in una triplice incarnazione!

La prima Incarnazione di Sai Baba avvenne nel 1835 nel villaggio di Patri e lasciò il corpo il 15 ottobre 1918. Visse a lungo a Shirdi, un paese dell’India del Nord, per questo è conosciuto come Sai Baba di Shirdi. Allora pochi conoscevano la Sua vera Realtà di Purnavatar. Era considerato uno dei santi più famosi dell’India moderna. Ma già allora aveva affermato e manifestato la Sua Natura Divina.

Prima di lasciare il corpo, aveva già annunciato ai Suoi discepoli che si sarebbe reincarnato nel 1926 nel villaggio di Puttaparthi nello Stato dell’Andhra Pradesh, e così avvenne come aveva annunciato.

Anche Sathya Sai Baba, prima di lasciare il corpo fisico , e da quando era bambino, aveva annunciato che sarebbe tornato entro otto anni. Si chiamerà Prema Sai Baba e nascerà nel distretto di Mandhya, nello Stato del Karnataka.

Sai Baba ha materializzato delle immagini del Suo prossimo corpo: avrà la barba ed i capelli lisci e un po’ lunghi. Assomiglierà a Gesù.

Sai significa Madre Divina; Baba significa Padre Divino. Egli è infatti Padre e Madre di ogni essere.

Sathya Sai Baba ha affermato che quando era a Shirdi era come la madre che prepara la minestra

Nel Corpo di Sathya (in sanscrito Sathya significa Verità) ha servito ai Suoi figli il cibo preparato per loro; ha detto di chiamarsi Sathya proprio perché è venuto a ricordarci tutta la Verità che è sempre stata scritta nei Veda, ma che avevamo , in buona parte, dimenticato.

Quando ritornerà si chiamerà Prema, che in sanscrito significa Amore, perché

durante il Suo soggiorno, come Egli ha detto, in questo Pianeta ci sarà solo Amore, Amore, Amore!

Questo Egli ci ha assicurato. Tornerà, infatti, l’Era dell’Oro annunciata da tutte le sacre scritture e da Sathya Sai Baba Stesso.

Auguro a tutti voi di essere pronti ad accogliere il Divino Bambino!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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