Mar
31
2014

SAI BABA: il mondo lo attendeva

 

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Ciao Ragazzi!

Oggi riporto alcune pagine del primo capitolo del libro: “Il Piccoo Sai Baba”.

L’Avvento di un Avatar è un avvenimento festeggiato da tutte le schiere celesti. Buona lettura!

I giusti, i santi e i saggi,

gli uomini buoni di tutte le fedi e religioni

Mi hanno invocato e supplicato,

perciò Io sono venuto.

Baba

 Tutto iniziò tanti tanti anni fa.

“Signore! Scendi ancora in mezzo a noi! Il mondo è impazzito: troppe guerre, troppa crudeltà. Chi ci salverà dalla distruzione? Solo Tu puoi aiutarci!

Vieni, per favore, Vieni Signore dell’universo!”

Così pregarono i santi e i saggi della Terra, inorriditi dalla brutalità e dal dolore che dilagavano nel nostro pianeta.

Egli, pieno di compassione e d’amore, ascoltò le preghiere che gli uomini buoni di tutto il mondo fecero con insistenza e decise così, dall’alto dei cieli, il villaggio dove avrebbe preso forma umana, la donna dalla quale sarebbe nato, il giorno e l’ora esatta del Suo avvento.

Il Signore deve venire in forma umana per essere capito dagli uomini e parlare il loro stesso linguaggio; proprio come una persona che desiderando salvare un uomo che sta annegando, deve necessariamente saltare nello stesso pozzo.

E così le profezie di migliaia di anni fa si avverarono.

Gli antichi testi indù e diversi profeti di altre religioni avevano, infatti, già annunciato il ritorno dell’Avatar in questa nostra era per vincere le forze del male che dilagano nel mondo. Avatar è un termine sanscrito che indica la discesa di Dio in un corpo umano. Quando un Avatar decide di incarnarsi, tutti i dettagli della Sua storia umana vengono organizzati prima, come fa uno scrittore, che prima di portare un dramma sulla scena ne scrive la storia.

Tutto era già stato scritto: il nome del villaggio dove si sarebbe incarnato, l’albero genealogico della famiglia che avrebbe scelto, le tappe della Sua Missione Divina, il Suo identikit per distinguerlo fra mille falsi maestri, i segni cutanei che avrebbe avuto e tutti i Poteri Divini che avrebbe manifestato.

Il luogo scelto era un piccolissimo e povero villaggio dell’India del sud, di nome Puttaparthi.

Ai tempi della nascita di Sai Baba era ancora un villaggio sconosciuto, tanto da non essere citato in nessuna carta geografica. Era raggiungibile soltanto a piedi o con carri trainati da buoi, che trasportavano le persone attraverso le sabbie del fiume Citravati (Citravati significa infatti fiume di sabbia).

Ancor prima della nascita, quando il Suo Corpicino cresceva nel corpo materno, iniziò a dare segni della Sua Divinità.

Durante la notte una musica soave svegliava di soprassalto i genitori. Gli strumenti musicali che si trovavano in casa suonavano da soli, senza che mani umane li muovessero! Chi mai poteva suonare quegli strumenti? Il mistero si ripeté per diversi giorni, finché venne interpellato un astrologo saggio, il quale, avendo saputo che in casa vi era una donna in attesa di un figlio, disse che si trattava di un lieto e fausto evento. Angeli ed altri esseri di luce suonavano felici, per compiacere il Bambino Divino che si trovava ancora nel grembo della madre. Erano scesi dalle sfere celesti per suonare una serenata d’amore per il loro Signore!

Il 23 novembre del 1926, al mattino presto, il Re dei re nacque. La Luce destinata ad illuminare tutto il mondo si era manifestata.

Un fatto insolito fu il primo segno dell’Incarnazione Divina.

Il Bambino, appena nato, fu adagiato su una stuoia ed una coperta, nell’angolo della stanza. Improvvisamente si vide la coperta sollevarsi e ricadere più volte. La nonna del Bimbo, che era presente al parto, strinse a sé il Nipotino e si accorse che un cobra era rotolato sotto le coperte!

Uno dei modi in cui viene descritto il Signore nella tradizione Indù è: “Colui che giace in pace assoluta sul serpente”. Ciò sta a significare che il male (il serpente velenoso) non può nulla nei confronti del Massimo Bene: il Signore in Persona!

 

 

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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