Set
01
2017

SAI BABA ERA STATO PROFETIZZATO

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Carissimi amici, pubblico nuovamente questo mio articolo che raggruppa diverse profezie che erano state fatte sull’Avvento di Sai Baba, e che coincidono perfettamente su ciò che é stata la Sua Meravigliosa Persona.
Siete sempre nel mio abbraccio!

Per proteggere i virtuosi,
e per ristabilire su ferme basi la morale e la virtù,
Io mi incarno di era in era.
I santi e i saggi hanno atteso con impazienza l’arrivo del Signore:
hanno pregato con fervore ed Io sono venuto.
Durante il regno di questo Avatar , i malvagi non saranno distrutti:
essi saranno corretti, riformati, educati
e riportati al sentiero da cui si sono allontanati.
Bhagawan Sri Sathya Sai Baba

Tutte le incarnazioni Divine della Storia sono state precedute da diverse profezie.
Gesù era atteso, eppure i sacerdoti ed i politici del Suo tempo non Lo riconobbero e Lo crocifissero. Solo i puri di cuore e coloro che Gesù stesso chiamò a Sé riconobbero in Lui il Messia profetizzato.

Affinché gli uomini di oggi avessero l’opportunità di riconoscere l’Incarnazione Divina della nostra era, i profeti di migliaia di anni fa e di diverse religioni parlarono dell’Avvento di Bhagawan Sri Sathya Sai Baba .
Le profezie riguardano, in realtà, tutte e tre le incarnazioni di Sai Baba: alcune parlano di Sai Baba di Shirdi, morto nel 1918, molte parlano di Sathya Sai Baba che ha lasciato il corpo mortale il 24.4.2011, altre riguardano Prema Sai Baba.

Le profezie più antiche che annunciano la discesa del Maestro del Mondo, risalgono al Vishnu Purana, il commento più antico alle sacre scritture indiane: i Veda. I Purana sono antichissimi, risalgono ai tempi in cui i maestri trasferivano le informazioni direttamente ai discepoli che dovevano imparare a memoria l’umana sapienza.
Nel Vishnu Purana si parla del periodo storico che abbiamo appena vissuto nel secolo scorso e annuncia che proprio in quel periodo il Condottiero Immortale, il Cristo Cosmico, nascerà nell’India del Sud, in una località che si chiamerà “Villaggio dei Coni”, presso una famiglia che avrà scelto come forma divina da onorare proprio Vishnu, la seconda Persona della Trinità indiana che corrisponde al Figlio Unigenito della Trinità cristiana. Dice inoltre che vivrà fino a 96 anni (questo secondo il calendario vedico lunare).
Sathya Sai Baba è nato nell’Andra Pradesh, nell’India del Sud, a Puttaparthi che letteralmente significa: “Villaggio dei coni” , perché un tempo era invaso dai termitai che sono a forma di cono.
La Sua famiglia onorava Vishnu.
Ha lasciato il corpo fisico a 96 anni, sempre secondo il calendario vedico lunare (secondo il calendario romano aveva 85 anni).

Nel libro Jaimini Mahabharat, scritto cinquemila anni fa da Jaimini, il discepolo del saggio Vyasa, parla specificatamente della venuta dell’Avatar Sai.
Esso dichiara che l’Avatar avrà il nome di Sathya Narayena (il Verace il Fedele) e descrive esattamente il Suo lignaggio (la stirpe della sua famiglia). Qui il Sai Avatar viene descritto come l’Incarnazione del Signore Shiva (terza persona della Trinità indù), e dichiara che Egli proclamerà l’arrivo del Sathya Yuga (l’Era della Verità).
Il libro descrive molti miracoli che sono poi stati fatti da Sai Baba molti secoli dopo.
(“Jaimini Mahabharat” – citato da Kristine Gale- Kumar: “The Scriptures are Fulfilled”, p.184- 1991)

I grandi Naadi Granthas dell’India, compilati dai saggi Shuka , Bhrigu e Agasthya, sono delle analisi astrologiche scritte più di 3600 anni fa. Questi testi ci forniscono addirittura l’albero genealogico della famiglia presso la quale si incarnerà il Verbo e descrivono, in numerose pagine, le diverse fasi della Sua missione. Tutto coincide con la famiglia di Sai Baba e con le tappe della Sua vita, nei minimi particolari!
Ecco alcune parole dello Shuka nadi: “La Sua missione è quella di risvegliare la rettitudine. Il villaggio in cui comparirà nella Sua veste terrena diventerà luogo sacro.
Potrà assumere qualunque forma, potrà eliminare qualsiasi pericolo e qualsiasi ostacolo.
Creerà istituti di educazione e dimostrerà la Sua onniscienza in mille modi.
Se il devoto si arrenderà al Maestro avrà l’opportunità di riscattare i suoi peccati e ottenere la liberazione.
Egli sarà la Personificazione dell’Amore e della Beatitudine, ma soltanto le menti illuminate potranno capirne l’Essenza.
Il Suo Cuore sarà perennemente pieno di compassione. Non ferirà mai nessuno, né mostrerà disappunto per gli errori commessi per ignoranza.
Ogni Suo gesto ed ogni Sua parola avranno un significato. I devoti che seguiranno la retta via, avranno la Sua totale protezione.
Insegnerà che questa nostra realtà è illusoria. Le cose terrene perderanno significato e il devoto scoprirà che soltanto la conoscenza di se stesso potrà portarlo alla liberazione finale” (Tratto da: “Ti racconto una storia” film realizzato da Luigi Ferrante).

I Naadi Granthas dichiarano, inoltre, che Sri Sathya Sai Baba è un Avatar di Brahma, Vishnu e Shiva (la Trinità indù). Egli sarà Satchidananda Swarupa, ossia l’Incarnazione dell’Essere, Coscienza e Beatitudine (Dio). Egli farà illimitati miracoli. Fonderà molte istituzioni (Sai Baba Ha fondato numerose scuole, università ed ospedali, nonché numerose istituzioni a favore degli orfani, delle vedove e dei più poveri e bisognosi) ed introdurrà l’era della Verità. Egli unirà tutta l’umanità e stabilirà, sulla Terra la paternità di Dio e la fratellanza dell’uomo. Egli sarà l’Avatar fra gli Avatar.
I Naadi Granthas parlano di Sri Sathya Sai Baba come reincarnazione di Shirdi Sai Baba.
Anche le Upanishad, antichissimi testi vedici, parlano della triplice venuta dei Sai Avatar, che tutti e tre insieme copriranno un arco di tempo di circa 300 anni.

Maometto aveva fatto una stupenda descrizione del Maestro del Mondo, “El Madhi Maoud”, che sarebbe giunto alla fine del XIV secolo dell’Hegira, praticamente verso il 2000. Che cosa annuncia Maometto? Nel “Libro della Luce” il Profeta riferisce che soltanto coloro che avranno capito cosa sia il Sé Interiore, riconosceranno in Lui il Grande Condottiero Immortale che egli chiama con nomi diversi: Maestro del tempo, Reggente Divino, Padre dei ricercatori di Dio. Per molto tempo i mussulmani ignoreranno del tutto il Maestro perché non saranno spiritualmente preparati a riceverlo.

Maometto fornisce alcuni dati che sono molto preziosi per il ricercatore. Egli annuncia che il Grande Maestro non vivrà alla Mecca, ma il suo regno inizierà da Oriente.
Il Suo Emblema farà il giro del mondo e sarà accompagnato non soltanto dagli uomini, ma anche dagli angeli che discenderanno con Lui per aiutarlo a trasformare il mondo intero ( il SarvaDharma, il simbolo di Sai Baba che unisce i simboli delle maggiori religioni del Pianeta, è in ogni centro Sai Baba del mondo, in ogni nazione, in quasi tutte le città del mondo).
Nessun profeta potrà mai avere i poteri con cui discenderà il Maestro del Mondo. Nessun potere del mondo potrà conquistarlo, nessuna potenza potrà ucciderlo.
La Sua sapienza supererà quella di tutti i profeti. Non verrà per fondare una nuova religione, ma tutte le religioni del mondo saranno nel Suo cuore e germoglieranno come fiori in un giardino.
Sarà amico e guida e porterà la pace sul Pianeta insegnando a tutti la retta via.
Sarà paterno e pieno d’amore con tutti come se li conoscesse da sempre. I Suoi devoti verranno protetti a tutti i livelli.
Egli sarà il rifugio dei deboli e dei diseredati. Comparirà due volte al giorno per elargire la Sua spiritualità (Sai Baba ogni mattina ed ogni pomeriggio donava alla folla il suo Darshan , cioè la Sua Visione, la Sua Presenza Fisica).
Molti sentiranno parlare di Lui, ma penseranno che si tratti del solito ciarlatano, per questo Maometto fornisce un vero identikit del Maestro del Mondo, per distinguerlo dai falsi profeti:

“La Sua chioma sarà folta,sarà come una corona. I capelli saranno neri e giungeranno alle spalle (La chioma folta e riccia di Sai Baba era proprio come una corona, come un’aureola intorno al viso, ed arrivava alle spalle). Le sopracciglia si uniranno al centro della fronte (tutte le fotografie di Sai Baba da giovane evidenziano questo ultimo particolare). La fronte apparirà ampia. Il naso sarà dritto e avrà un infossamento alla glabella (La radice del naso era molto infossata). Avrà un neo sulla guancia ed i denti centrali saranno allontanati fra di loro (Sai Baba aveva un vistoso neo sulla guancia sinistra ed i denti centrali distanziati). I Suoi occhi saranno neri, la statura media se paragonata a quella degli ebrei (Sarà quindi basso).
Il corpo sarà minuto e le Sue gambe saranno come quelle di una adolescente ( Il corpo di Sai Baba era minuto come quello di un ragazzino di 13 o 14 anni).
Indosserà due abiti color della fiamma, uno sopra l’altro (Sai Baba aveva sempre una veste ed una sottoveste dello stesso colore) .
Il colore bronzino del viso varierà di volta in volta e sarà così brillante da non poterne descrivere il colore reale (Questo particolare può essere confermato anche direttamente da chi scrive. Spesso la Luce che irradiava il Suo volto era così intensa da non permettere una perfetta visione dei lineamenti e della carnagione).
Non porterà mai la barba (Non è mai apparso in pubblico con la barba). Il dorso sarà curvo (Quando era in età matura così era il dorso di Sai Baba).
Coloro che Lo vedranno saranno felici e le stesse anime disincarnate godranno della Sua visione.
I Suoi devoti si riuniranno a pregare sotto un grande albero (Quando era giovane, a Whitefield, si riunivano tutti sotto un enorme albero di ficus benjanmino, e a Puttaparthi i devoti , ancora oggi, si ritrovano a meditare sotto L’Albero della meditazione, un altro enorme ficus benjanmino).
Egli benedirà i devoti toccandoli con la mano e avrà nella Sua mente tutta la sapienza del mondo fin dalla nascita (Nel libro: “Il Piccolo Sai Baba”, edito da Mother Sai Publications , ho narrato dei miracoli e dell’infinita sapienza che aveva già da piccolissimo).
Materializzerà piccoli oggetti con la mano e con la bocca (Nel giorno di Shivaratri Sai Baba materializzava dalla bocca il “Lingam”, simbolo dell’Universo creato che esce dalla bocca di Dio (Chi scrive ha avuto il privilegio di vedere personalmente questo impressionante miracolo il giorno 12.3.2002.
Ogni giorno della Sua vita il Maestro materializzava oggetti, dolci od altri cibi, con la Sua mano. Ma la sua materializzazione più frequente è stata quella della vibhuti, la cenere sacra, che donava come medicina e come mezzo di elevazione spirituale).
I Suoi talismani verranno donati ai devoti che allungheranno il collo per vederlo.
Il Re del mondo, l’Incarnazione di Dio sarà l’unico che fornirà all’umanità un insegnamento di Verità.
Egli vivrà fino a 95-96 anni (Sai Baba ha lasciato il corpo fisico a 96 anni, secondo il calendario vedico lunare).
Maometto conclude con un monito ai fedeli mussulmani: “Voi, mussulmani, sappiate che Colui la Cui nascita vi verrà tenuta nascosta, sarà il Maestro del Mondo: Egli è il Mahdi”.

Sono pochissimi i mussulmani che conoscono l’opera citata . Soltanto i Sufi, alcuni mistici mussulmani, conoscono la profezia di Maometto, che è stata riportata sul bolletino ufficiale dell’Organizzazione Sai Baba, Sanathana Sarathi, nel novembre del 1990.
La descrizione fotografica di Maometto coincide in ogni minimo particolare con il corpo che aveva assunto Bhagawan Sri Sathya Sai Baba.

Gli antichi eschimesi avevano previsto le calamità che sarebbero accadute nel ventesimo secolo ed avevano parlato di un Profeta di Dio che in questo periodo sarebbe venuto dall’Oriente per “purificare le anime, illuminare i cuori e guidare tutti i popoli ad amarsi l’un l’altro” ( Brown, Vinson e Willoya, William: “Warriors of the Rainbow” p.71).

Nel Libro dell’Apocalisse di Giovanni si legge: “ Poi vidi il cielo aprirsi ed ecco un cavallo bianco e Colui che lo cavalcava si chiamava il Fedele e il Verace ed Egli giudica e regna con la giustizia…Era vestito con una veste color del sangue ed il Suo nome è la Parola di Dio. Gli eserciti che lo seguivano sopra cavalli bianchi erano vestiti di lino bianco e puro e sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: “Re dei re, Signore dei Signori…
Egli afferrò il dragone del male e lo legò per mille anni. Dopodichè avrà da essere sciolto per un po’ di tempo”.
Giovanni annuncia che il nome del Cristo cosmico sarà: Il Fedele e il Verace. Sai Baba viene registrato all’anagrafe con il nome di “Sathya Narayena”, che in sanscrito significa proprio, “Verace Fedele”. Sathya significa “Verità” ed anche “Verace” e Narayena “Colui che rimane fedele nel cuore degli uomini”. Il nome Narayena fa riferimento allo spirito di Dio.
Giovanni ci dice che indosserà una tunica color del sangue: Sai Baba era quasi sempre vestito di una tunica rosso vermiglio o arancione scuro.
Giovanni riferisce che guiderà truppe vestite di lino bianco: Tutti gli studenti delle Sue scuole, tutti gli uomini Suoi discepoli erano e sono ancora oggi vestiti di bianco immacolato.
Giovanni annuncia che porterà i segni cutanei della Divinità, quando dice che porta scritto sulla veste e sulla coscia “Re dei Re”. Secondo I Veda, le più antiche sacre scritture della terra, i segni cutanei del Divino sono rappresentati da un neo e da una pigmentazione della pelle a forma di aquila (Garuda). L’aquila fa parte di un’antica simbologia. Essa accompagna sempre il Figlio Unigenito (Vishnu, la seconda persona della Trinità indù). Il simbolo dell’aquila era presente anche nelle leggende babilonesi e bibliche. L’aquila trasporta simbolicamente il Figlio Unigenito o lo Spirito Santo all’interno della realtà materiale. Nel Vecchio e nel Nuovo Testamento l’aquila diventa colomba.
Secondo i Veda l’aquila è il marchio di riconoscimento dell’Incarnazione Divina, del “Re dei Re”.
Il corpo fisico di un Purnavatar (l’Avatar con tutti i pieni poteri divini) nasce sempre con segni cutanei sul lato sinistro del corpo.
Sai Baba aveva fin dalla nascita un neo sulla guancia sinistra, una macchia più scura a forma di aquila sul petto e un altro simbolo, sul piede sinistro. Egli ha affermato che anche Krisna aveva gli stessi segni cutanei, come Sai Baba di Shirdi (la Sua precedente Incarnazione).

Sempre nell’Apocalisse si parla di un periodo di cataclismi e carestie che se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe, ma a causa dei giusti quei giorni saranno abbreviati. In quel periodo ecco comparire il Grande Condottiero accompagnato da coloro che erano rimasti addormentati per tanti secoli in attesa di potersi risvegliare alla discesa del Cristo (qui si parla della reincarnazione di santi che il Signore ha chiamato ancora nel piano terrestre per aiutarlo nella Sua missione. Sai Baba stesso ha detto che è sceso con tutto il Suo esercito di santi proprio per evitare la distruzione del Pianeta).
Sempre nell’Apocalisse Giovanni dice: Vidi poi un altro angelo che saliva dall’Oriente e aveva il Sigillo del Dio Vivente (i segni cutanei di cui abbiamo parlato prima). E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: “Non devastate né la terra, né il mare , né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei Suoi servi”…
Dopo ciò apparve una moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua (durante il compleanno di Sai Baba arrivavano anche un milione di persone da tutto il mondo).
Tutti stavano davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide…(l’Agnello è il simbolo di Colui che si sacrifica per gli altri, del Redentore che ci libera dal male).
Nel 1999 Sai Baba ruppe la spina dorsale e perse molto sangue. Un palco eretto per una rappresentazione che dovevano fare gli studenti Gli cadde addosso.
Allora Swami ( termine in cui i devoti chiamano un uomo Santo o il proprio Maestro) ci disse che quell’episodio era successo per diversi motivi: uno per il fatto che non avevano dato ascolto alle Sue parole, che li aveva ammoniti sulla pericolosità dell’impalcatura; un secondo motivo era che sarebbero morti diversi studenti se non si fosse preso il male su di Sé; poi aggiunse la frase più importante: “Quello che doveva succedere quest’anno è già successo!”.
Nell’astrologia Vedica l’anno 1999 era chiamato l’anno Pramadi, l’anno dei pericoli. Tutte le profezie si davano appuntamento per quella data per cataclismi impressionanti.
Più volte, nella Sua vita, Swami prese su di Sé i mali dell’umanità. Prima di abbandonare il corpo fisico per anni ha sopportato i nostri mali. Chiunque non sarebbe resistito alle prove a cui ha sottoposto il Suo corpo fisico.
Solo Lui, l’Incarnazione del Puro Amore, sa cosa ha tolto all’umanità intera! Solo Lui sa quale destino atroce ci ha risparmiato!

Il Signore Gesù parlò della venuta del signore dall’Oriente. Egli disse: “Come il lampo viene dall’Oriente e brilla fino all’Occidente, così sarà l’arrivo del Figlio dell’Uomo” (Matt: “24-27).
Perché si chiama Figlio dell’Uomo? E’ l’inconscio collettivo di tutta l’umanità che chiama l’intervento di Dio in terra. E’ quando la situazione è molto critica che inconsciamente (I santi ed i saggi lo fanno consapevolmente) chiamiamo la Coscienza Divina, il nostro stesso Sé, ad incarnarsi per il bene di tutto il mondo.

In altri punti del Vangelo di Giovanni Gesù dice: “Avrei ancora molte cose da dirvi, ma ora voi non siete in condizioni di capirle. Quando però sarà venuto Lui, lo Spirito di Verità (Sathya, nome anagrafico di sai Baba, significa Verità),vi introdurrà in tutta la Verità; infatti Egli non parlerà da Se stesso, ma quanto ode udirà, e vi annunzierà le cose che dovranno avvenire. Egli mi darà gloria, perché prenderà del mio e lo comunicherà a voi. Tutto quello che ha il Padre è mio perciò ho detto che del mio prenderà e lo comunicherà a voi. (Giovanni 16,12-15).
Per quanto riguarda la frase: “Vi annunzierà le cose che dovranno avvenire”, possiamo affermare che tutte le profezie che Sai Baba aveva fatto da quando era bambino e che riguardano i tempi che abbiamo già vissuto, si sono puntualmente avverate. Era ancora Piccino quando aveva profetizzato La pazzia di Hitler, l’occupazione del Tibet da parte dei cinesi, la ritirata dei cinesi che stavano per invadere anche l’India (dicendo, alludendo a Se Stesso, che una Forza più grande di loro li aveva presi per il colletto a li aveva fatti retrocedere, senza nemmeno rendersi conto del perché) e tanti altri fatti storici, sia della seconda guerra mondiale, sia dei tempi più moderni.

Sempre nel Vangelo di Giovanni, Gesù dice: “Non parlerò ancora molto con voi, perché il Principe del mondo sta per venire (Giovanni 14,30).
Nel giorno di Natale del 1972 Sai Baba riportò un’affermazione di Gesù: “Colui che mi ha mandato ritornerà. Il Suo nome sarà Verità. Indosserà una veste rossa, sarà piccolo di statura ed avrà una corona di capelli”.
Sai Baba affermò allora che Gesù si riferiva a Lui, anche se queste parole sono state cancellate, purtroppo, dalla Bibbia; sono rimaste nei vangeli gnostici. ( Tratto da: “L’Incarnazione dell’Amore” di Peggy Mason e Ron Laing, pag.191 -192 – Ed. Milesi).

Il giorno di Natale del 1996 Swami materializzò un piccolo libro, dicendo che quella era la versione autentica della Bibbia, prima che venisse manipolata e mutilata.
Il Dott. Ron Laing, autore insieme a Peggy Mason del libro sopramenzionato, racconta che un giorno chiese a Sai Baba, durante un colloquio privato, se, con l’affermazione che Egli aveva fatto nel Natale del 1972, intendesse anche dire che era stato Proprio Lui, Sai Baba, a mandare Gesù di Nazareth nel mondo. A questa domanda, Sai Baba rispose : “Si!”.
Ron e sua moglie Peggy rimasero senza fiato, e Ron aggiunse: “In questo caso, sei Tu Colui che i cristiani occidentali chiamano il Cristo Cosmico?”
“Si!”, rispose ancora Sai Baba. Ron racconta: “Mi guardava dritto negli occhi, che non distavano più di trenta centimetri dai Suoi e disse solamente ‘Si!’
Io so solo che fu impossibile non crederGli”.

Nostradamus , il famoso dottore francese che previde le guerre mondiali, l’ascesa di Napoleone ed Hitler, i disastri di Hiroshima e Nagasaki, predisse che un Grande Essere sarebbe apparso in Oriente, in un paese circondato da tre mari (la penisola indiana) e intorno al 2002 sarebbe stato il Re della rettitudine ed il Signore del Mondo e che il Suo giorno sacro sarebbe stato il giovedì.
Proprio dal 2002 in tutto il mondo, i circa 100 milioni di Suoi devoti, poterono ascoltare via radio (Radio Sai) i discorsi che Sai Baba faceva alla folla.
Quando, a tredici anni annunciò Sé stesso come Avatar, disse che i Suoi devoti dovevano dedicare a Lui il culto dell’adorazione del Guru che cade di giovedì. Da allora in tutti i centri Sai Baba nel mondo (presenti in quasi tutte le città del Pianeta) ogni giovedì i devoti si riuniscono per cantare , pregare e studiare i Suoi insegnamenti. (Ceetam, Erika: “The Prophesies of Nostradamus” p.417).
Nostradamus aggiunse che Egli non apparterrà al clero, sarà quindi un laico e che sarà l’Incarnazione di tutti i poteri che esistono in cielo e in terra e che nessun uomo è mai nato e mai nascerà simile a Lui. Solleverà gli umili e abbatterà i malvagi.
Tutti i tesori del mondo saranno ai suoi piedi, la Legge morale verrà ristabilita sul pianeta e la gente accorrerà per ascoltare il suo insegnamento (Tratto da: “Sai Baba, Il Cristo è tornato” di Giancarlo Rosati).

Gli anziani degli indiani Hopi (pellerossa) ebbero visioni di un Essere in una lunga veste rossa che sarebbe venuto dall’Oriente ed avrebbe portato la pace al mondo agitato. (Kristine Gale-Kumar: “The Scripture are Fullfilled” 1991 .15-20).

Una petrografia Hopi, che aveva preannunciato l’arrivo del Messia dopo un periodo di grandi calamità in tutto il mondo, specifica che questo Essere sarebbe stato l’Incarnazione dell’equilibrio fra gli aspetti maschili e femminili dell’Universo ( Sai significa: Madre Divina, Baba significa: Padre Divino. Egli Stesso aveva affermato di essere l’Incarnazione di Shiva: l’aspetto maschile, e di Shakti: l’aspetto femminile).

Nel 1983 i Lama tibetani che avevano visitato gli USA, incontrarono i saggi Hopi; fu un meeting per confrontare le profezie fatte dai loro rispettivi profeti, per risvegliare il mondo ed indurlo a seguire il sentiero della rettitudine, per pregare per il benessere di Madre Terra e di tutti gli esseri viventi. Con grande stupore essi scoprirono che, non solo le profezie degli Hopi e dei buddisti erano condivise, ma che perfino la loro lingua era così simile da non dover usare l’interprete!
In quell’occasione esaminarono la petrografia Hopi e discussero il preannunciato perfetto equilibrio mondiale che ci sarebbe stato grazie al Grande Essere. Essi cercarono di trovare dei segni nella natura, ma allora non trovarono niente.
Poi, nel 1990 la CNN comunicò che un pilota, mentre sorvolava un deserto negli USA, vide sotto di sé un disegno geometrico impresso nel suolo (CNN Tv – 1990).
Le fotografie dei disegni hanno lasciati perplessi i geologi, gli scienziati e i matematici; si trattava di un cerchio che conteneva numerosi triangoli perfetti ed un puntino.
Finalmente essi scoprirono che era esattamente ciò che in India è conosciuto come lo “Sri Chakra Yantra”. Lo Yantra si riferisce alla rappresentazione visuale del Divino, mentre il Mantra è il suo complemento sonoro. Lo Sri Chakra Yantra è una rappresentazione geometrica, un sacro diagramma mistico della Divina Madre.
Dopo questa scoperta Buddisti e saggi Hopi considerarono questo segno naturale come la conferma che la Divina Madre era scesa sulla terra. (Padma Sambava’s Red Cloak Buddhist Sect and Hopi Meet, USA 82-83 – come citato da Gale-Kumar: “The scriptures are Fulfilled” pag.19).

Una tribù indiana d’America, gli Iroquois, fu avvertita dell’arrivo dell’uomo bianco, della conquista spagnola dovuta anche all’avidità dell’oro, della distruzione della loro civiltà, dell’oppressione che avrebbero subito, ecc. Tutte queste predizioni si rivelarono puntualmente. Furono anche informati che, dopo il peggio, sarebbe sorta “una Luce molto più luminosa del sole che avrebbe rappresentato la Gloria di Dio; e la Luce della Verità (Sathya significa Verità, Verace) avrebbe portato la pace a tutti i popoli; ed i popoli indigeni avrebbero riacquistato un’altra volta la loro posizione e la gloria del passato” (Kristine Gale-Kumar: “The Scriptures are Fulfilled” p.22-24 e 47).

Più recentemente un indiano d’America chiamato Black Elk, sant’uomo molto venerato, ebbe visioni di questo Essere che veniva dall’Oriente vestito di rosso. Egli poté vedere realmente come questo “Grande Maestro” che voleva unire il mondo, iniziasse a divulgare il concetto di fratellanza universale dell’uomo. Spesso egli “vide” il Santo rivolgersi al gran numero di persone che andavano da Lui ed osservò che il “Santo uomo cantava” alcuni versi prima di iniziare i Suoi discorsi (esattamente quello che faceva Bhagawan Sri Sathya Sai Baba!).
Black Elk aveva visto che i seguaci del grande essere “Avevano una stella sulla fronte” (I devoti di Sai Baba usano mettere la vibhuti, la cenere sacra, o il bindi in mezzo alle sopracciglia, all’altezza del terzo occhio spirituale.

Edgar Cayce, il veggente mistico americano, parlò dell’arrivo di un Messia dall’Oriente, la cui parola avrebbe raggiunto l’occidente intorno al 1958 e che avrebbe portato l’era della Rettitudine e della Pace. Cayce aveva predetto con esattezza la guerra del Golfo ed aveva parlato delle grandi calamità che sarebbero accadute verso la fine del millennio. Ma disse anche che dalle ceneri dei conflitti sorgerà la Fenice della Pace e che il Messia sarà il messaggero della stessa. (Readings of Edgar Cayce, The Sleeping Prophet, on Jesus Christ: The Second Coming”).

Daniel, il Profeta Ebreo , che previde la venuta di Gesù Cristo, aveva annunziato che verrà un Messia durante questi nostri tempi bui.
Daniel parlò della venuta di un Dio che avrebbe istituito, dopo il Cristo, il Regno di Dio sulla Terra. In una visione Egli parlò del Signore vestito di bianco immacolato e dai capelli come pura lana (I capelli di Sathya Sai Baba sembravano più i capelli di un africano) seduto su di un trono (Il giorno del Suo compleanno Sai Baba era sempre vestito di bianco, come ogni Natale) ed una grande moltitudine di persone era di fronte a Lui (come tutti i gironi accadeva).
(Black Elk Speaks p.208 – Kristine Gale-Kumar: “The scriptures are Fulfilled” p.142-147 e p.156-167).

Zoroastro che visse intorno al 1000 avanti Cristo, aveva previsto la nascita di Gesù e le sue parole profetiche guidarono i Magi a Betlemme, aveva anche preannunciato la venuta di un Messia dall’Oriente intorno all’anno 2000.

PAPA GIOVANNI XXIII, il “Papa Buono”, prima di diventare Papa era stato Nunzio Apostolico in Turchia. Lì aveva fatto alcune profezie. Ecco cosa disse:
“I fratelli d’Oriente ed Occidente si uccideranno e nell’assalto uccideranno i loro figli.
Allora scenderà dal monte il Santo Scalzo e scuoterà il regno. Ascoltate le Sue parole, nella terra di Bhraman (l’India viene chiamata Terra di Brahman, cioè Terra di Dio) una voce disarmata è la Coscienza del mondo che non morirà mai.
Da Lui verrà un nuovo ordine di cose. Il messaggio di Dio non verrà abbandonato. Sarà il Santo Scalzo a tenerlo vivo, anche quando la violenza, l’odio e il sangue soffocheranno ogni barlume di spiritualità.
Sarà il Santo dei santi, Colui che cammina a piedi scalzi, che ristabilirà nel mondo la giustizia, la pace e l’amore.”
(Sai Baba ha sempre camminato scalzo).

Sri Aurobindo, uno dei più eminenti filosofi e mistici dei nostri tempi, la cui prima aspirazione nella vita era di portare la coscienza di Dio sulla Terra, il 24.11.1926, giorno dopo la nascita di Sai Baba, disse: “Il Divino è sceso sulla Terra. Dio si è incarnato portando con Sé tutti i poteri della Divinità: l’Onnipotenza, l’Onniscienza, l’Onnipresenza. E’ sceso sotto vesti umane. Un potere infallibile guiderà le menti e nel cuore della gente arderà la fiamma immortale. Le moltitudini ascolteranno la Sua voce”.
Da quel giorno Sri Aurobindo si chiuse nel silenzio e nell’isolamento.

Il Signore Budda aveva dichiarato che Egli non sarebbe stato l’unico Budda, che in un tempo futuro sarebbe arrivato un altro Budda (Illuminato), da Lui chiamato “Maitreya”.
“Egli rivelerà, ancora una volta, l’Eterna Verità e stabilirà la Sua Legge con immensa Gloria. I Suoi discepoli saranno centinaia di migliaia, mentre i Miei sono solo qualche centinaia” , così annunciò il signore Gautama Budda.
Le scritture buddiste, in cui Sathya Sai Baba viene descritto come Maitreya Budda, parlano di Lui come il Budda che ritorna, intendendo che avrà tre incarnazioni successive. (Caras, Paul: “The Gospel Of Budda”, p.245 . Roerich, Nicholas – come citatory da Brown e willoya nel: “Warriors of the Rainbow”, pp.40-41 e Gale Kumar: “The Scriptures are Fulfilled” p.145).

Il Profeta Wowoka, Indiano d’America, nel lontano 1889 dichiarò che il Signore era già sulla Terra in Oriente. Egli parlava della prima Incarnazione: Shirdi Sai Baba.

Anche i saggi eschimesi “videro” la prima Incarnazione di Sai Baba. Essi videro la forma del Signore e descrissero che era un uomo alto il cui viso era pieno d’Amore, vestito di bianco, con capelli e barba bianca. Aveva sulla testa un tipo di copricapo particolare, un telo avvolto intorno alla testa.
Questa è una descrizione perfetta di Shirdi Baba, fino al segno caratteristico del suo turbante e del suo kafni (vestito tipico dell’epoca).
Sia gli Hopi, sia gli eschimesi, sia le altre tribù indiane d’America parlarono dei Tre Esseri Divini che sarebbero venuti in serie: “I tre dimostreranno ai popoli della terra un grande progetto per una nuova vita che condurrà alla vita eterna”, dichiararono.
Anche Bhagawan Sri Sathya Sai Baba ha dichiarato proprio la stessa cosa: “La prima forma di Sai si manifesta per rivelare la Divinità; la seconda forma Sai per risvegliare la Divinità negli esseri umani; e la terza forma Sai è per rendere gli esseri umani capaci di realizzare l propria Divinità e vivere nella Stessa”.
Gli Hopi considerano quest’ultimo passo un grandissimo evento di evoluzione e preannunciano che ciò accadrà dopo il Grande Giorno di Purificazione. Gli Hopi predicono che due dei Grandi Esseri verranno prima del Grande Giorno ed il terzo (Prema Sai Baba), verrà dopo.
E’ interessante notare che i saggi Hopi fecero queste dichiarazioni nel 1940, l’anno in cui Sathya Sai Baba, non ancora quattordicenne, annunciò al mondo la Sua Avatarità.

Re Djodjobojo dell’Isola di Giava, in Indonesia, nel lontano dodicesimo secolo preannunciò che, verso la fine del ventesimo secolo, un grande Re spirituale avrebbe unito nell’Occidente (l’India è in occidente rispetto all’Indonesia) tutte le religioni, tutte le razze ed i gruppi sociali (caste) e avrebbe portato mille anni di pace (I mille anni profetizzati da San Giovanni, durante i quali il “dragone”, il male, sarebbe stato rinchiuso)
Re Djodjobojo aveva preannunciato l’arrivo dell’uomo bianco, il dominio coloniale, l’invasione giapponese, ecc. sempre con esattezza.

Nota: Questo capitolo è stato redatto consultando i seguenti testi ed opere:
“ Il Cristo è tornato” del Dott. Giancarlo Rosati – Ed. Milesi;
“ Dio è tra noi” della Dottoressa Hirmalini Seshandri – Ed Milesi;
L’apocalisse di Giovanni e il Vangelo di Giovanni.
“L’Incarnazione dell’Amore” di Peggy Mason e Ron Laing – Ed. Milesi
Film prodotto da Luigi Ferrante: “Ti racconto una storia” – Surya Entertainment & Communications.

La scoperta di queste profezie per coloro che, come me, hanno avuto la Grazia di poter conoscere personalmente Sai Baba, è stata soltanto la conferma di ciò che i nostri cuori avevano già percepito, senza ombra di dubbio, sulla Realtà Del Corpo Divino che era accanto a noi.

Gloria e Onore a Colui che ci ama dall’inizio dei tempi e che sempre ci amerà!
Jay Bolo Bhagawan Sri sathya Sai Baba

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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