Apr
08
2015

SAI BABA: DIO NON SI PUO’ COMPRENDERE PER MEZZO DEL PENSIERO

sai baba inpiedi tutto intero
Cari amici, oggi vi propongo queste parole di Sathya Sai Baba, tratte dal Discorso del 29.5.1992.

Alcuni identificano se stessi col proprio corpo, non rendendosi conto che il corpo è transitorio, e che può, da un momento all’altro, sparire come una bollicina d’aria nell’acqua. Chi si identifica col corpo sarà colto di sorpresa dalla morte.
Cinque sono gli elementi che costituiscono il corpo: etere, aria, fuoco, acqua, terra, ed esso è marcescibile; mentre l’essere che vi abita all’interno è permanente, non ha né nascita, né morte ed è, invero, il Divino stesso. L’uomo che considera se stesso come un effimero corpo spreca la vita.
Vi sono altri che, fuorviati, sprecano la vita identificandosi col proprio mentale. Sono persone che si tormentano con pensieri ed immaginazioni, piagnucolano sul passato e fanno congetture sul futuro; così trascurano il presente e sono sempre in uno stato di confusione.
C’è poi una terza categoria di persone per le quali ha somma importanza la razionalità; si identificano col proprio intelletto, se ne servono e si imbarcano in vari progetti. Ma costoro, a furia di esaltare le virtù della ragione, finiscono per misconoscere la loro vera natura, che è divina. Perciò viene ad essere sprecata la potenzialità divina dell’intelletto stesso e si impiega una vita in ricerche ed esperimenti senza fine. Per quante ricerche ed indagini si possono condurre, la ragione non servirà mai a comprendere il Divino.
Una quarta categoria di persone ha posto fiducia nel potere dell’antahkarana, ossia l’organo interno di azione, comprensivo di mente, ego e intelletto. Costoro cercano di realizzare il Divino intraprendendo il sentiero spirituale, perché considerano il mondo fenomenico separato da loro.
La quinta categoria è dell’uomo che dice: “ Io sono tutto, nel mondo non c’è nulla di separato da me”. Costui è consapevole dell’irrealtà del mondo è ha compreso il principio-Prajna relativo all’io, si trova cioè in una costante ed integra consapevolezza divina.
Per far sì che corpo, mente, intelletto ed antahkarana siano un tutt’uno e individuare il fine trascendentale, occorre andare oltre la mente, l’intelletto e l’antahkarana e superare gli stadi di veglia, sogno e sonno profondo. Soltanto allora sarà possibile comprendere il principio della Consapevolezza divina, o Prajna.
Corpo, mente, intelletto e antahkarana sono relativi ai fenomeni della natura (Prakriti), e non sono altro che varianti funzionali della mente.
Dio non si può comprendere per mezzo del pensiero e la mente andrebbe con ogni sforzo tenuta sotto controllo.
Sathya Sai Baba, 29.5.1992

Written by amaeguarisci in: Articoli |

2 Comments

  • Roberto Bonazza

    Om Sai Baba

    Commento | Aprile 8, 2015
  • liana Aresu

    Om Sai Ram <3

    Commento | Aprile 8, 2015

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