Ott
04
2014

PREGHIERA SEMPLICE DI SAN FRANCESCO

san_francesco
PREGHIERA SEMPLICE

Signore, fa di me
uno strumento della Tua Pace:
Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore,
Dove è offesa, ch’io porti il Perdono,
Dove è discordia, ch’io porti l’Unione,
Dove è dubbio, ch’io porti la Fede,
Dove è errore, ch’io porti la Verità,
Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza,
Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia,
Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.
Maestro, fa che io non cerchi tanto
Ad esser consolato, quanto a consolare;
Ad essere compreso, quanto a comprendere;
Ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché, così è:
Dando, che si riceve;
Perdonando, che si è perdonati;
Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

Cari amici, questa preghiera mi è particolarmente cara.
Quando, durante gli anni di malattia, trascorsi quattro giorni al Santuario della madonna d’Erbia, in Provincia di Bergamo, mi ritrovai in cima ad un pianoro dal quale si vedeva tutta la vallata e dal mio cuore uscirono tante parole rivolte a Dio.
Quando, la sera, mi recai nella cameretta dove ero ospitata dai custodi del Santuario, trovai sotto il letto un’immagine di San Francesco: la girai e vi lessi la Sua famosa preghiera, che io però, allora ancora non conoscevo.
Rimasi allora sbalordita da quelle parole: erano le stesse identiche della preghiera che era uscita dal mio cuore nel pomeriggio, in quel luogo incantato, dove la terra si unisce al cielo!
Ecco perché mi è tanto cara questa preghiera!
Ora vorrei commentarla un po’ con voi.
Quando l’amore per Dio riempie le cellule del nostro corpo e tutti i meandri della nostra mente, l’unico desiderio che abbiamo è quello di essere un valido strumento nelle mani di Colui che tanto amiamo.
Allora desideriamo di essere come il flauto di Krisna: una canna vuota dall’ego , dove il soffio di Dio, non trovando ostacoli, può trasformarsi in musica celestiale.
L’anima individuale si comporta come la goccia d’acqua che evaporando sale al cielo, si trasforma in nuvola, poi ricade in forma di pioggia e si unisce ai tanti ruscelli , fino ad imboccare un grande fiume e, con la sua foce, ritorna al mare.
Quando il Jivatma (L’anima individuale) è già nel percorso del grande fiume, non vede l’ora di rituffarsi nel Mare: Il Paramatma ( Dio, il Tutto). Allora il suo viaggio è veloce, deciso, senza più devianze. L’anelito per il ritorno al tutto è così forte, che non vuole più perdite di tempo, non vuole più illusioni od inganni.
Ecco che l’unico desiderio rimane quello di offrirsi totalmente a Dio come Suo strumento per portare, come fa una formichina, una briciola dell’Amore Divino a tutti coloro che incontra nel suo cammino.
L’amore è altamente contagioso: una candela accesa ne può accendere altre migliaia, finché ella stessa rimane accesa.
E’ cosa fa quest’Amore così potente e contagioso?
Scioglie l’odio nascosto nei cuori di chi incontra e lo trasmuta in Amore.
Sollecita il perdono da parte di chi ha ricevuto offese, perché dove entra l’amore, il rancore non può restare, come il buio scappa quando c’è la luce.
Così i cuori che erano divisi dalla discordia, col perdono ritornano uniti, alla consapevolezza di essere un tutt’uno con il Tutto.
L’amore scioglie ogni dubbio e la fede può tornare libera di esprimersi in tutta la sua potenza.
Quando l’anima è colma d’amore, la Sapienza, la Verità Stessa, emerge dal proprio Sé, bruciando ogni ignoranza che possa indurre nell’errore.
Allora, nella chiarezza della nostra visione interiore, non può più esistere disperazione. La disperazione nasce dall’ignorare le leggi divine. Chi sa che tutto rientra nella perfezione del Piano Divino, non può che accettare questo piano, sapendo che gli garantisce, comunque, un fine splendido.
Un cuore che ha ritrovato la Verità non può che essere Gioioso, perché la Gioia è una caratteristica Divina: tutti noi siamo Incarnazioni della Beatitudine. Più l’anima ricorda chi sia in realtà, più diventa gioiosa e sorridente. La gioia, Il sorriso e l’imperturbabilità sono sintomi di vicinanza a Dio che è Gioia Infinita.
Le tenebre dell’ignoranza, che ci inducono nell’errore, se ne vanno non appena il cuore viene inondato dalla potenza di quell’amore che , come il sole allo zenit, non produce più ombra.
L’esplosione dell’Amore nel cuore annienta l’ego, lo annichilisce, perché ci fa sentire di essere tutti uno.
Allora consolando gli altri ci sentiamo consolati, comprendendo ed amando gli altri, comprendiamo ed amiamo noi stessi, perché torniamo alla consapevolezza che gli altri siamo noi, in altre forme e che, quindi, non sussiste separazione.
Ciò che doniamo agli altri, in realtà lo doniamo a noi stessi e a Dio, che è il Sé che tutto pervade.
Ciò che facciamo agli altri lo facciamo a noi stessi e a Dio.
E’ NELLA MORTE DELL’EGO, CHE CI FACEVA SENTIRE SEPARATI QUANDO IN REALTA’ SIAMO TUTTI UNO, CHE RESUSCITIAMO ALLA VITA ETERNA.
Quando un palloncino colmo d’aria si rompe, l’aria in esso contenuta ritorna ad essere cielo infinito.
L’ego è quello strato di gomma che ci impedisce di sentirci un tutt’uno col Tutto. Quando lo rompiamo non abbiamo più limiti. Allora possiamo permetterci di ricordare che veramente siamo: L’ILLIMITATO ONNIPOTENTE ASSOLUTO CHE AVEVA GIOCATO A DIVIDERSI NEI MOLTI, PER AMARE ED ESSERE AMATO, PER SPERIMENTARE ED ESSERE SPERIMENTATO, PER VIVERE IL GIOCO MERAVIGLIOSO DEL CREATO.

VI ABBRACCIO TUTTI!
PACE E BENE A TUTTI!

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |

3 Comments

  • Liana

    Splendida , grazie Italia <3

    Commento | Ottobre 4, 2014
  • amaeguarisci

    Un abbraccio a te Liana!

    Commento | Ottobre 4, 2014
  • paola

    ringrazio Dio di averti incontrata… grazie sorellina!

    Commento | Ottobre 4, 2014

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