Giu
13
2014

IL PICCOLO SAI BABA : SULLE RIVE DEL CITRAVATI

giovane Sathya Sai baba

Cari amici, oggi un altro capitolo del libro da me scritto: “Il Piccolo Sai Baba”(Edizioni Mother Sai Publications).
Il Giovane Sathya non finiva mai di stupire ed inebriare i Suoi amici. Buona lettura!

L’Energia Divina è venuta come Sai
per risvegliare la Divinità in ognuno.
Baba

La gente aumentava di giorno in giorno, per questo Sai Baba prese l’abitudine di condurre i Suoi discepoli nel letto sabbioso e ormai asciutto del fiume Citravati, che si riempiva di acqua solo nella stagione delle piogge.
Qui il giovane Sathya guidava i devoti in canti devozionali, insegnava loro il retto modo di vivere e rafforzava la loro fede compiendo ogni sorta di miracolo.
Mentre si cantavano bajan spesso Swami materializzava dolcetti e salatini, estraendoli dalla sabbia. Erano ancora caldi e gocciolanti di burro. Ma come potevano uscire dalla sabbia senza che nemmeno un granello vi si attaccasse?
Altre volte metteva la mano nella sabbia e vi estraeva oggetti e statue rappresentanti Dei, di materiali diversi e di splendida fattura. Altre volte ne estraeva dei libri che donava a chi aveva bisogno di quel tipo di lettura.
Una volta trasformò un chicco di riso in una splendida statuina intagliata. Si poteva ammirare il capolavoro solo con una lente di ingrandimento! Un’altra volta trasformò un bocciolo di rosa in uno splendido diamante della stessa grandezza del fiore!
Gli articoli del “Supermercato Sai” erano di tutti i tipi. Essi avevano la capacità di controllare le tendenze fisiche e mentali dei fortunati destinatari.
Alcuni potevano sospettare che Sai Baba nascondesse il giorno prima gli oggetti nella sabbia, allora Egli toglieva loro ogni dubbio soffiando sugli oggetti creati e trasformandoli così in altri. Sotto il Suo soffio Divino, statuine diventavano dolci, fiori si trasformavano in pietre preziose, medaglie diventavano caramelle e … gli scettici diventavano devoti.
Sai Baba, però, ammoniva: “Le spiegazioni che tante persone danno delle Mie materializzazioni sono diverse. Ma l’unico motivo che mi spinge a creare degli oggetti è l’amore.
Non contate, né calcolate quello che Sai Baba di Puttaparthi vi offre. Io non dono per attirarvi a Me, ma per colmarvi di gioia. Non desidero che Mi esaltiate, sarò soddisfatto se confiderete in Me. La Superpotenza Misteriosa ed Indescrivibile è ora a portata di mano, e non si impegnerà mai in compiti che non portino frutti.
Qualcuno ha cantato che provoco le lacrime e le asciugo. Sì, Io colmo i vostri occhi di lacrime di gioia, ed asciugo quelle di dolore. Di Me si dice che rendo pazza la gente e curo la pazzia. E’ vero, Io la rendo pazza di Dio e della disciplina spirituale necessaria per realizzarLo, e curo la pazzia che fa correre freneticamente gli uomini alla ricerca di piaceri terreni transitori”.
E’ proprio vero: chi ha la Grazia di entrare nella Sua orbita diventa pazzo di Lui, non può fare a meno di amarLo e seguirLo!

Nelle notti di plenilunio spesso partivano alle dieci di sera per andare in riva al fiume e ritornavano a mezzanotte. Una di quelle notti Baba disse ai devoti: “Non preparate da mangiare, cucineremo sulle sponde del fiume”.
Tutti felici impacchettarono le pentole e le provviste e le misero su un carro e seguirono il loro Adorato Guru. Verso le undici di sera la fame incominciava a farsi sentire: “Swami, che fame! Preparaci qualcosa da mangiare!”.

Ben presto, però, si accorsero che non c’era né legna, né fornello, né pentolame. Allora, un po’ delusi, tirarono giù dal carro le pentole che avevano imballato e le misero in fila con i loro coperchi. Baba prese un bastone e diede un colpetto ad ogni pentola, menzionando il nome di un cibo.
Immediatamente si sentì uno strano rumore di ribollimento ed un profumo molto invitante uscì da ogni pentola che, per incanto, si era riempita di cibo delizioso. Che meraviglia!
Però mancavano i piatti. Swami disse loro: “Camminate lungo la riva e presto troverete delle grosse foglie di fiori di loto”. Quando i devoti trovarono le foglie, queste erano così grandi che ognuno poteva sedervisi dentro.
Quante cose incredibili si vedevano vicino a Baba!
Swami incominciò a servire la cena. Il cibo era delizioso oltre ogni altra descrizione. E tutti ne mangiarono fino a sazietà.

Una notte sulla collina vicino al fiume, Baba incontrò un gruppo di banditi che si stavano dividendo la refurtiva. Ma quando videro Sai Baba, per incanto, qualcosa cambiò nei loro cuori. Egli materializzò loro la vibhuti ed essi rimasero senza parole, sicuri di trovarsi faccia a faccia con Dio. Bastò quella Visione e quel Dono Divino per trasformare completamente le loro vite. Il Grande Alchimista del mondo trasformò il ferro in oro. Quegli uomini diventarono persone rette e pacifiche. Sai Baba, addirittura, additava uno di loro come esempio: un vigoroso uomo che Egli aveva nominato guardiano notturno!

Un giorno esclamò: “Guardate quel serpente!”.
Tutti si spaventarono alla vista di un enorme rettile, ma improvvisamente la sua testa si trasformò nel volto incantevole di Swami.
“Com’è possibile?”, si domandarono i devoti, ma subito compresero che quello era stato un modo per insegnare loro che l’Avatar è in ogni creatura: Egli è in tutti ed in tutto.

Un’altra volta, mentre Baba si recava al fiume sotto un sole cocente, chiese ad un anziano devoto: “Che cosa vorresti in questo momento?”.
Egli rispose: “Che scendesse una bella pioggia per rinfrescarci!”. Immediatamente grossi goccioloni scesero dal cielo, rinfrescando i devoti cotti dal sole. Ma … meraviglia delle meraviglie … la pioggia scese solo su di loro. Tutto intorno era asciutto!
Che fortunati coloro che a quei tempi poterono godere della vicinanza dell’Avatar! Allora Baba era soltanto un Ragazzo che non finiva mai di stupire e di inondare d’Amore Divino quelle anime beate.

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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