Lug
23
2014

IL PICCOLO SAI BABA: LA PESTE

copertina IL PICCOLO SAI BABA
Ciao ragazzi! Oggi un altro capitolo tratto dal libro da me scritto, intitolato “Il Piccolo Sai Baba” (Mother Sai Publications).
Un altro viaggio nell’infanzia dell’Avatar!

Affidatevi a Me.
Io vi proteggerò
come le palpebre
proteggono gli occhi.
Baba

Quando il Piccolo Sathya aveva solo sette anni, nel villaggio, come in tutta l’India, erano diffuse gravi malattie, quali il colera e la peste. Queste malattie sono molto contagiose e si diffondono velocemente, portando la morte a tante persone.
Tutti ne avevano così paura da non permettere ai bambini di uscire di casa. A causa, però, dell’amore che avevano per Sathya, essi uscivano di nascosto e correvano da Lui, eludendo la sorveglianza dei genitori.
Erano bambini di soli sei, sette od otto anni; ed erano una decina a seguirLo.
Un giorno, molto innocentemente chiesero al loro Giovane Guru: “Raju, dicono che nel nostro villaggio ci siano malattie terribili e fatali, come la peste ed il colera. Dicono che siano malattie così spaventose che ti portano via la vita in un soffio. Che sarà di noi?”.
Sathya rispose loro: “Non dovete aver paura. Il corpo è destinato a morire, un giorno o l’altro. Ma voi ricordate che non siete il corpo, né la mente: voi siete il Sé immortale, Dio stesso. Il corpo è come una casa dove voi abitate, come un vestito che indossate. Sia la casa che i vestiti si possono cambiare quando sono rovinati.
Voi mettetecela tutta per non farvi contagiare, ma sappiate che la morte, sebbene futura, è certa. Non ha alcun rilievo quanto importante uno sia: alla morte nessuno può sfuggire. Ma voi non spaventatevi e pensate a Dio. Pensare a Dio vi darà coraggio”.
Poi chiese loro di accendere una lampada ad olio, di portarla al bazar alle sei di sera e di cantare i bhajan pensando a Dio. Poi disse: “Bambini! Se volete pensare a Dio, dovete sapere che Dio è dentro di noi. Non è possibile trovarlo in qualche posto all’esterno di noi, perché Egli è dentro di noi. Il corpo stesso è, infatti, il tempio di Dio. Egli è là, dentro ad ogni corpo, sia che voi lo vogliate ammettere o no. Dio che vi ispira il bene e vi preserva dal male. Ascoltate questa voce, obbeditele e non vi potrà mai succedere nulla”.
Così i bambini andarono in giro per le strade cantando il Nome di Dio. Quando raggiunsero il tempio di Sathyabhama (la Dea consorte di Krishna), fatto costruire anni prima dal nonno di Sathya, cominciarono ad aver paura, pensando di essere troppo lontani dal villaggio. Quello, infatti, era il punto estremo del paese e dopo le cinque di sera nessuno varcava mai il suo confine. La gente del villaggio aveva paura dei demoni, dei fantasmi e degli spiriti maligni. Sathya li incitò dicendo: “Non ci sono spiriti maligni, né fantasmi. Nessun demone verrà. Con la fede in Dio scacceremo il colera e la peste da questo villaggio! Fiducia in se stessi e fiducia in Dio! Questo è il segreto della grandezza!”.
Insegnava, così, a quei piccini, il potere immenso della fede.

Indossavano delle cavigliere ai piedi e, con cimbali e campanelli in mano, continuando a cantare i bhajan arrivarono al fiume Citravati. La paura dei bambini svanì in un attimo. Dopo aver fatto questo per tre giorni consecutivi, il colera e la peste scomparvero! Delle malattie non ci fu più traccia!
Cosa successe dopo questo episodio? Tutti i villaggi vicini invitarono questi straordinari bambini a salvarli dalle epidemie, credendoli in contatto con Dio. Questi facevano, a volte, anche due o tre giorni di viaggio per adempiere a quello speciale compito di pulizia dei villaggi dai germi cattivi.
I genitori dei bimbi andarono da Sathya: “Raju, hai garantito una grande sicurezza ai nostri figli; hai infuso loro entusiasmo e coraggio. Ai nostri figli non serve alcuna istruzione. Tutto ciò che devono sapere insegnaglielo Tu!”.
E così, alle sei di ogni sera, dopo aver cenato, andavano a casa del Piccolo Sathya per ricevere la loro istruzione. Infatti Lo chiamavano “Maestro di istruzione”.
Egli insegnava loro l’alfabeto, le tabelline e a far di conto. Intanto, partendo da questa base, approfittava per insegnare loro anche i princìpi spirituali: “Miei cari, se c’è gente meschina nel villaggio, non avvicinatevi a loro; se c’è gente cattiva non frequentatela assolutamente. Non dovete nemmeno pronunciare il nome di queste persone. Non criticate nessuno. Dobbiamo sviluppare buone qualità: non esiste niente di più grande di questo. E rispettate i vostri genitori. Quando tornate a casa obbedite alle parole di vostra madre. Il vostro dovere più importante è di mostrare gratitudine ai genitori a cui dovete tutto ciò che avete. Le virtù devono essere coltivate in famiglia. Ciascun membro deve spartire la gioia e il dolore degli altri, cercando tutte le opportunità per aiutarsi reciprocamente. E ricordatevi: se date gioia ai vostri genitori, i vostri figli vi riempiranno di gioia, quando sarete vecchi”.
Grazie agli insegnamenti di questi buoni princìpi, nei ragazzi avveniva una grande trasformazione.

Durante le notti di luna piena, il Piccolo Sai portava i ragazzi sulle rive del fiume. A loro si aggregavano anche molti adulti. Lì facevano molti giochi. Sathya diceva ai bambini: “Giocate anche voi, giocare è molto importante per mantenere la salute del corpo!”.
Ma i bambini non accettavano questa proposta; non erano interessati a questi tipi di passatempo e rispondevano: “Raju, i bhajan ci bastano. Tu dirigi e noi Ti seguiamo”. Per questo ogni volta che si recavano sulle rive del Citravati, non si faceva altro che cantare e cantare! I ragazzi andavano da Sathya: “Raju, cantiamo un nuovo bhajan! Hai la melodia del nuovo bhajan che hai composto?”.
Quanta felicità sprizzava dai loro occhi! Il Piccolo Guru diceva ai Suoi amichetti: “La gioia è importantissima per raggiungere Dio: è una delle porte maggiori alla Divinità. Non è solo un errore non essere contenti, ma è il più grave degli errori. E’ una barriera alla realizzazione perché Dio è felicità.
E quand’è che sentite gioia e felicità? Quando sapete accontentarvi. Troppi desideri non lasciano tregua all’uomo. Sappiate accontentarvi di ciò che avete, gioitene e non nutrite eccessivi desideri; la vera gioia sta nell’accontentarsi. Chi si accontenta è ricco e soddisfatto”.

Quei bambini Lo adoravano, ma Egli diceva loro “Non adorateMi così! Esprimete pure tutti
i vostri desideri, se ne avete, ma non glorificateMi”.
In questo modo il Piccolo Sathya cercava di mantenere, fra Lui ed i Suoi compagni, un rapporto di amicizia; voleva che tutti si sentissero a proprio agio.

Sathya amava enormemente quei bambini. Quando arrivavano alle rive del fiume, spesso si sdraiavano tutti, insieme al loro Piccolo Guru. E’ impossibile descrivere l’innocenza di quei bambini, l’infinito amore, la purezza, lo splendore che emanavano.
Un bimbo di sette anni diceva spesso a Sathya: “Raju, hai lavorato duramente: adesso, per favore, riposati!”. Così dicendo, si sedeva per terra, faceva sdraiare Sathya, prendeva la Sua testa e l’appoggiava sul suo grembo, volendo che Egli dormisse. A questa scena gli altri bambini gridavano: “Ehi! Perché solo a te questa opportunità? Anche noi … !”

Così anch’essi prendevano la Sua testa dai riccioli di seta, e se la posavano in grembo a turno. Allora inventarono un sistema per stabilire quanto tempo ognuno di essi poteva tenere con sé il loro Adorato Raju; i bambini contavano: uno, due, tre… trenta… quaranta… fino a cinquanta. Quello era il tempo durante il quale, a turno, Sathya doveva stare sdraiato su ognuno di loro! In questo modo, spostandosi da un bambino all’altro, Egli donava a tutti una grande gioia.

Il libro: “Il Piccolo Sai Baba” è stato redatto consultando i seguenti testi:

 Discorsi di Bagawan Sri Sathya Sai Baba datati 20 ottobre 1990, 6 maggio 1998, 11 settembre 1998, 14 febbraio 1999, 17 ottobre 1999, 18 ottobre 1999 e 5 ottobre 2003;
 Colloqui – Ed. Mother Sai Publications;
 Discorsi 1988/89 – Vol. I e II – Ed. Mother Sai Publications;
 Prema Dhaara – Ed. Milesi;
 Tu sei l’unico mio rifugio – Anyatha Saranam-Nasthi – Ed. Sri Prema Sai Printers;
 La voce dell’Avatar – Parte I e II – Ed. Milesi;
 Sathya Sai Baba – Il mio messaggio è Amore – Ed. Mediterranee;
 Al di là della mente – Stefanini – Ed. Milesi;
 L’uomo venuto dal cielo – Rosati – Ed. Milesi;
 Il Cristo è tornato – Rosati – Ed. Milesi;
 Un sacerdote incontra Sai Baba – Mazzoleni – Ed. Macropost;
 La vita di Sai Baba – Vol. I, II, III e IV – Kasturi – Ed. Mother Sai Publications;
 Sai Baba fiamma d’Amore – Ganapati – Ed. Mediterranee;
 Iswaramma – Kasturi – Ed. Milesi;
 Sai Baba la divinità vivente – Balu – Ed. Eco;
 L’uomo dei miracoli – Murphet – Ed. Mother Sai Publications;
 Vangelo di Giovanni 14,30 e 16,12-15.

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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