Mar
28
2015

PARLIAMO ANCORA DI DEVOZIONE

sai baba inpiedi tutto intero
Cari amici,
oggi parlo ancora della forza che ci dona la devozione.
Innamorarsi di Dio è una grande grazia. L’amore travolgente è come un fiume in piena che travolge ogni ostacolo che si può frapporre fra esso ed il Mare; è come un grande fuoco che brucia ogni impurità dalla mente: ogni scoria, ogni residuo, ogni memoria negativa viene liberata dall’Amore.
Noi tutti siamo fatti d’Amore, ma non sempre riusciamo ad esprimerlo. Come possiamo dare amore ad ogni creatura dell’Universo? Amando Dio, che è in ognuno ed in ogni cosa. Come possiamo dare acqua ad ogni foglia di un albero? Dandola alle radici (Dio).
Ma come facciamo ad amare Dio? Dio è Assoluto, Illimitato, senza forma e senza nome. Per un uomo che vive nella dualità di questo spazio tempo è molto più facile amare Dio con una forma, un simbolo ed un nome.
Tutte le Incarnazioni Divine, oltre a donarci il tesoro immenso del loro messaggio, ci hanno donato la possibilità di dirigere tutto il nostro amore su una forma che per noi rappresenta il Tutto. Proviamo a guardare contemporaneamente dappertutto…non ci è permesso con i nostri sensi umani; invero ci è permesso concentrarci su di una Forma Divina, che può essere Gesù, Krisna, Sai Baba, Rama, ecc..e che per noi è il simbolo del Tutto.
Noi diventiamo ciò su cui la nostra mente si sofferma; noi acquisiamo le caratteristiche di coloro che continuamente osserviamo e contempliamo.
Se per noi Gesù è compassione ed amore illimitato, continuando a pensare a Lui con infinito amore, diventiamo noi stessi compassione ed amore illimitato.
La mente non si può totalmente fermare, ma si può concentrare in un punto. Questo è il senso della contemplazione che ci porta alla meditazione. E quando la mente si calma, la nostra Divinità emerge e possiamo sentire la nostra voce interiore.
Le pastorelle di Krisna, le gopi, in altre vite erano state dei grandi rishi (saggi) che conoscevano tutti i Veda; eppure non erano riusciti a fare il grande salto della realizzazione del Sé. La conoscenza non era bastata loro ad aprire il cuore: anzi, può accrescere l’orgoglio. Per questo motivo ottennero da Dio il permesso di incarnarsi in pastorelle analfabete, ma così innamorate del loro Signore Krisna, da vederlo in ogni ape, in ogni filo d’erba, in ogni creatura. Vivendo alla Presenza del Signore, poterono sperimentare la dolcezza suprema dell’Amore Divino, che, aprendo il cuore a 360 gradi, permette alla conoscenza del Sé di emergere da dentro.
Sappiamo di tanti santi analfabeti, sia occidentali che orientali, che sapevano parlare con i più grandi scienziati, che sapevano profetizzare. Da dove era arrivata loro tutta questa conoscenza? Dal proprio Sé, le cui porte erano state spalancate dall’Amore per Dio, dal continuo pensiero di Dio.
Ecco la differenza fra le due strade: “Jnana marga”, la strada della conoscenza e “bakti marga”, la strada della devozione: nella prima la conoscenza arriva dall’esterno; nella seconda emerge dall’interno della nostra stessa anima, che è onnisciente ed onnipotente.

Dio, quando si fa carne, ci permette di dirigere verso di Lui il nostro amore, il quale, così concentrato, può bruciare ogni impurità. Abbiamo presente cosa succede quando concentriamo la luce su un foglio con una lente d’ingrandimento? Il foglio prende fuoco.
Ecco: la devozione concentrata su una Forma Divina brucia ogni tipo di karma, ci libera da ogni male.
Perché gli Avatar vengono chiamati redentori e Salvatori? Perché quando decidiamo di salire sul treno speciale che loro rappresentano, non abbiamo bisogno di fare grandi fatiche a portare i nostri fardelli: possiamo metterli nel portabagagli; sarà il treno stesso a portarli per noi!
Sai Baba dice che Dio si fa schiavo dell’Amore, della fede e della fiducia del devoto. Il devoto convoca e Dio va da lui. Dice anche che la devozione è la catena d’oro che lega Dio al devoto.
Quando il nostro desiderio di Dio, il nostro amore per Lui è così potente, Egli ci risponde con lo stesso struggimento, con lo stesso ardore con cui noi pensiamo a Lui.
Ma chi è questo “Lui”?
E’ il nostro stesso Sé; ma poiché spesso non sentiamo più la Sua voce, ha preso, di era in era, un corpo particolare per permetterci di parlare con Lui, e per poter instaurare quel rapporto meraviglioso d’amore che trasporta il devoto alle più alte vette.
Nella meravigliosa alchimia della devozione, amante ed amato diventano uno. Solo allora, trascendendo i limiti di questa dimensione, saremo consapevoli di aver sempre e solo amato noi stessi. Ma quanto sarà stato dolce, meraviglioso e grandioso quest’Amore!
Vi abbraccio tutti!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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