Giu
18
2014

LAMENTARSI A CHI SERVE? A COSA SERVE?

UOMO DIVINO

Ciao amici!
Oggi voglio fare solo una riflessione su una delle abitudine più deleterie e dannose: lamentarci per ciò che succede, per ciò che abbiamo o non abbiamo, per tutto ciò che non apprezziamo.
Chi si lamenta pensa di essere una vittima delle circostanze o di determinate persone; pensa che il mondo ce l’abbia, ingiustamente, con lui.
Il vittimismo è un’attitudine per attirare attenzione, consolazione, amore; in parole povere: energia. Sì, perché l’attenzione è energia. Non sapendo più come ricaricarci attingendo alla Fonte Interiore, cerchiamo in tutti i modi di ricevere energia dagli altri. Facciamo le vittime, ma poi non ci piace essere compatiti. Perché questa contraddizione? Perché profondamente sappiamo di essere la Scintilla Divina che tutto può. Il nostro Sé è onnisciente e onnipotente, quindi non ci piace sentirci miseri e tapini. Ma, nonostante questo, continuiamo a lamentarci con gli altri: “Oh me misero! Me tapino! Mi è successo questo… mi è successo quest’altro….! Sono proprio uno sfig…….ecc. ecc.!”
Ragazzi! Ormai lo sappiamo tutti, ce l’hanno detto tutti i mistici, tutti i guru, tutti gli Avatar: tutto ciò che ci accade nella nostra vita l’abbiamo attirato a noi, consapevolmente o meno, con i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre paure, le nostre parole, le nostre azioni, le nostre attitudini! Il mondo è solo “la sala degli specchi del lunapark”, ci riflette ciò che siamo, ciò che temiamo, ciò in cui confidiamo, ciò che è dentro di noi, in bene o in male. Sai Baba ci faceva questa similitudine: “Un cane che entra nella sala degli specchi, e si avvicina alla sua immagine scodinzolando, vede mille cani che gli scodinzolano; se si avvicina ringhiando, vede mille cani che gli ringhiano. Così noi creiamo il nostro mondo!
Qualcuno può dire: “ No! Io ho sempre pensato ed agito bene!”. Ma noi stiamo raccogliendo oggi ciò che abbiamo seminato in passato e spesso non ci ricordiamo più il nostro passato, di questa o di altre vite.
Attenzione anche ai modi di dire, le parole sono potenti, più di quanto immaginiamo! Ad esempio, continuare a dire. “Mi sto rompendo”, “ Mi sono rotto!”, ci porta a romperci davvero, magari una gamba, o qualcos’altro, anche interiormente.
Allora amici, a che serve lamentarci? Esattamente a creare altre circostanze per cui lamentarci ancora. Quando ci lamentiamo facciamo il nostro ordine all’universo: “Portami questo! Ancora ed ancora questo per cui mi sto lamentando!”. E l’universo è generoso, ci ascolta e ce ne dà ancora. Questo è il nostro gioco perverso che si perpetua! Siamo dei masochisti, veri e propri!
Chi ci tiene schiavi di questa brutta abitudine? Il nostro ego che boicotta tutti i tentativi dell’anima di evolvere, perché sa che è destinato ad annichilirsi. Scoprire la verità sulla legge del karma, che è la legge di attrazione, significa prendersi in toto le responsabilità della propria vita. Chi non è pronto a conoscersi, a vedere i propri difetti, preferisce ancora incolpare qualcuno di esterno a lui per i propri dispiaceri.
Ragazzi! Vogliamoci bene! Smettiamola di fare i lamentosi vittimisti! Prendiamo a quattro mani il coraggio di esaminarci e decidiamo di sbarazzarci di tutte le abitudini deleterie! Chiediamo a Dio, che è il nostro Sé, di aiutarci,e impariamo ad affidarci a Lui, che ci guida dall’interno: Egli è La voce della nostra coscienza, è “Il Grillo di Pinocchio”, seguiamolo!
Ricordiamoci che noi siamo Lui! Viviamo in conformità alla nostra vera natura che è Divina!
Om Sri Sathya Sai Babaya Namaha!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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