Lug
31
2015

IN ONORE A SAI BABA PER LA FESTA DEL GURUPURNIMA

sai baba cammina con lettere in mano
Cari amici, oggi è la festa del GURUPURNIMA, la festa dedicata al Guru (Maestro Spirituale) che si tiene durante la luna piena di luglio.
Voglio ricordare il mio Adorato Maestro, condividendo con voi uno stralcio del primo libro che ho scritto: “IL MIO RISVEGLIO – Una storia vera con Sai Baba”.
vi ricordo che potete scaricare gratis l’intero libro andando su google e scrivendo . “amaeguarisci potete scaricare gratis il mio libro”.
Vi abbraccio tutti!

La sveglia era puntata per le quattro e mezza, in modo che potessimo essere pronti all’appuntamento con gli amici del gruppo, per metterci in fila ad attendere il nostro primo darshan.
Fu soltanto la gioia di poter vedere finalmente il Signore, a permetterci di tirarci su dal letto, dopo una seconda notte trascorsa quasi completamente insonne!
Uscimmo nel buio della notte. Un’incredibile e silenziosa folla era per le strade, diretta come noi verso il Mandir, desiderosa e impaziente come noi di avere un contatto con l’Avatar. Sembravamo tante formichine dirette ad una scodella colma di miele.
Ci sedemmo, gli uomini da una parte, e noi donne dall’altra, in un grande piazzale adiacente al Mandir.
Le donne che erano a capo di ogni fila estrassero un numero da un sacchetto. La fila che avrebbe avuto il numero uno, sarebbe entrata per prima sotto lo splendido porticato del Mandir, avendo ricevuto, così, la Grazia di poter sedere proprio ai Piedi del Signore; dopodiché, in ordine numerico, sarebbero entrate tutte le altre file.

Rimasi in un meraviglioso silenzio, ad osservare le migliaia di donne ordinatamente sedute, la luna e le stelle sopra di noi, il porticato del Mandir illuminato a festa, così come il balcone della stanza di Baba.
Parlavo con Lui mentalmente: “Ti stiamo aspettando Dolcissimo! So che sai tutto, so che conosci i pensieri di ognuno di noi. Finalmente sono arrivata e Tu lo sai. Grazie Signore, di avermi permesso di sperimentare la gioia di questa attesa! Esci nostro Dolce Amato! Siamo in migliaia ad aspettarti!”
Pian piano l’aurora tinse il cielo di rosa.
Delle voci angeliche ruppero il silenzio, per cantare soavi inni di lode all’Altissimo: voci colme di devozione e di gioia, che con le loro vibrazioni riempirono il mio corpo di brividi.
Finalmente, verso le sei, le file, ad una ad una, incominciarono ad entrare sotto la “Sai Kulvant Hall” (il grande porticato davanti al Mandir).
Arrivò il nostro turno; un tuffo al cuore! Il momento dell’appuntamento era sempre più prossimo. Cosa sarebbe successo? Cosa avrei provato?
Ogni secondo di quella lunga attesa era un momento magico. Mi sentivo dentro una favola; però era una favola vera!
Mi ritrovai seduta nelle prime file, ad ascoltare gli uccelli che, con canti festosissimi, salutavano il nuovo giorno ed annunciavano, come tante campane a festa, o come squilli di tromba, l’arrivo del Re.
Un’altra preghiera scaturì dal mio cuore: “Ti prego Baba, fa che il mio corpo emotivo non rimanga troppo scosso, perché io possa assaporare appieno la Tua Dolce Presenza!”
All’improvviso gli uccelli si zittirono. Qualche secondo di assoluto silenzio… poi una musica dolcissima annunciò che il Signore era ormai uscito dalla Sua porta, e stava percorrendo un tratto di pochi metri prima che tutti Lo potessero vedere.

Alla prima nota della dolce musica, migliaia di mani si giunsero, quasi all’unisono.
Uno spettacolo commovente: mani scure, mani chiare, mani di tutto il mondo; mani giunte, allineate come tanti aghi di innumerevoli bussole, tutte puntate verso il Nord, verso Quella Ciclopica Calamita capace di attrarre a Sé, in un unico grande corpo, cristiani, indù, mussulmani, sik, buddisti, ebrei, parsi, ecc..
Vidi tutto il mondo unito ad aspettare il Signore! Da tutti atteso, profetizzato… da tutti amato.

Io ero privilegiata, fra migliaia di privilegiati, seduta in attesa del Suo darshan.
Questo pensiero mi commuoveva e mi riempiva di gratitudine, anche perché avevo letto le Sue parole: “No! Nessuno può venire a Me senza che Io lo chiami, anche se cento persone lo persuadono o lo trascinano o lo spingono…
E’ la Mia Volontà che ha portato ciascuno di voi in questo posto…” (La vita di Sai Baba – Satyam Shivam Sundaram – Kasturi – Mother Sai Publications – pagg. 202-225).
Qualunque atteggiamento Egli avesse avuto nei miei confronti, compresa la totale indifferenza (apparente), sarebbe stato per il mio bene. Di questo ero consapevole. Ma, come quasi tutti gli altri intorno a me, non riuscivo a non desiderare di poterLo guardare negli occhi, di parlarGli o addirittura di accarezzarLo.
Baba parla spessissimo di dare un tetto ai desideri. I desideri infatti sono la principale causa della sofferenza umana, ma è impossibile eliminarli tutti, essendo per noi delle molle che ci spronano ad agire. Meglio quindi indirizzarli verso il Divino, fino ad arrivare ad un unico ultimo desiderio: quello di fonderci in Lui.
Io desideravo ardentemente un Suo sorriso, un gesto, un segno. Mi sentivo come una figlia unica, pur seduta fra migliaia di fratelli e sorelle che aspettavano lo stesso Padre e la stessa Madre.
Eppure sentivo che mi veniva chiesto di trascendere anche questi desideri, queste aspettative.
Dovevo solo abbandonarmi alla Sua Volontà.
Del resto, il solo vederLo era un dono meraviglioso, oltre ogni dire. Baba aveva infatti ricordato: “Trovate sempre un angolo calmo, dopo il Mio darshan, dove poter restare in silenzio e ricevere il completamento delle Mie benedizioni. La Mia energia fluisce da Me quando passo in mezzo a voi. Se iniziate a parlare con gli altri, immediatamente questa energia si dissipa e torna a Me inutilizzata. Siate sicuri che qualsiasi cosa cada sotto il Mio sguardo, viene vitalizzata e trasmutata. Voi venite trasformati giorno per giorno! Non sottovalutate ciò che viene compiuto attraverso l’atto del darshan. Il Mio camminare in mezzo a voi è un dono ardentemente desiderato dagli Dei dei cieli più elevati, e qui ricevete giornalmente questa grazia!” (Sathya Sai Baba – La rivelazione continua – M. L. Donà – ed. Blu International Studio – pagg. 50-52).

Io ero lì, a mani giunte, ad aspettare questa grande Grazia.
Finalmente Lo vidi:
Oh Baba… sei proprio Tu!
non è un miraggio… sei proprio Tu!
Il mio corpo è qui seduto,
ma io Ti danzo intorno.
Sto piangendo.
Sto piangendo d’Amore.
Scherzo con Te,
Ti sfioro, Ti accarezzo e rido.
Rido, rido, rido… rido di gioia!
Ho lasciato per un attimo
questo corpo mortale
e mi sono ritrovata,
come fossi nel mondo astrale,
a danzare con Te,
unita a Te, avvolta a Te.
Ho riprovato, per un attimo,
quella gioia immensa,
della quale, fin dalla nascita,
ho sempre avuto una struggente nostalgia.
Perché Ti ho sempre conosciuto;
e Ti ho anche sempre avuto,
ma mi sembrava di averTi perso!
E quanto soffrivo nel sentirmi da Te lontana!
Ecco perché son nata:
per ritrovarTi qui!
Ecco perché son venuta:
per ridanzar con Te!
Ecco perché son scesa:
Per risalire insieme a Te!

Tutta la vita avevo aspettato quel momento!
Questa dimensione terrena, che a volte, inconsciamente, non avevo accettato, sempre per quella nostalgia che sentivo dentro di me, ora aveva un senso.
Ora sì che volevo vivere su questa terra!
Se la Coscienza Pura, Dio in Persona, camminava e parlava con un corpo come il mio, accanto al mio, allora quest’ultimo non era più un carcere per me, ma un dono meraviglioso!
Ed ora più che mai desideravo ardentemente tappare ogni falla di questa mia barca che, se avesse fatto acqua, non mi avrebbe permesso di attraversare l’oceano della vita.
Ora, finalmente, ero consapevole di voler guarire profondamente. Ero sicura che l’inconscio ed il cosciente andavano perfettamente d’accordo. Non avevo più dubbi: volevo guarire! Non volevo perdermi l’occasione di poter salire, insieme a tanti altri fratelli, in groppa a Quel Meraviglioso Cavallo Alato, che era sceso, per Amore, per riportarmi lassù, fino al cielo più elevato.

Written by amaeguarisci in: Articoli |

2 Comments

  • susanna

    Grazie, l’emozione di rivivere momenti ed emozioni …………….non ci sono parole, solo grazie, OM SAI RAM

    Commento | Agosto 1, 2015
  • franco fresia

    una chiara e fresca immagine di tutte le sensazioni che si provano alla vista ed alla presenza di un Avatar. Il pelo si drizza ancora al ricordo e il cuore piange di gioia a quel ricordo. Grazie Italia. franco fresia.

    Commento | Agosto 2, 2015

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