Lug
19
2016

GURUPURNIMA: LA FESTA DEDICATA AL MAESTRO SPIRITUALE

il mio dipinto di baba ad olio - il primo
Oggi è la festa dedicata al Guru, al Maestro Spirituale.
Il mio dolcissimo Maestro, il Purnavatar, è venuto a ricordarci che l’unico vero Guru è Dio che ci parla dall’interno; ma ogni tanto, quando perdiamo il contatto, scende in un corpo umano con tutti i Suoi pieni poteri per ricordarci, dall’esterno, ciò che più non sentiamo dall’interno; finché un giorno la Sua voce, interna ed esterna, diventa una sola voce e possiamo attingere stabilmente alla Saggezza che in noi sempre alberga.
Voglio oggi fare un tributo a Colui che mi ha ridato la vita , fisica e spirituale, a Colui che ha fatto in modo che ciò che già sapevo emergesse.
Non ho parole per descrivere la gratitudine, la gioia, l’amore che ho nel cuore per Sai Baba, per Colui che rappresenta il Tutto che ha voluto manifestarsi in una Forma comprensibile.
A Te, mio Dolcissimo Sai, offro ogni mio pensiero, ogni mia parola, ogni mio sentimento, ogni mia azione, ogni mio canto, ogni mia lacrima d’Amore e gratitudine!
A Te, mio Eterno Tesoro, offro ogni mio respiro, ogni mio attimo, ogni mio alito di vita, ogni mio sogno, ogni mio sorriso, ogni mio passo!
Possano la Tua Infinita Saggezza e la Tua Infinita Luce guidare ogni istante della mia vita, ogni istante della vita di tutti, in tutto l’ Universo!
SAMASTA LOKA SUKHINO BAVANTHU!
Vi lascio alle Sue parole:

DIO COME GUIDA

Dio è Suprema Energia (‘Mahashakthi’), mentre l’anima individualizzata (‘Jiva’) rappresenta la Forza dell’Illusione (‘Mayashakthi’). Egli è il Vero, mentre l’individuo è solo ombra, apparenza ed illusione. Persino Io devo mettermi addosso ‘Mayashakthi’, per poter venire tra di voi, come il poliziotto che si deve travestire da ladro per entrare a far parte della banda e catturarla! Il Signore non può discendere con tutta la Sua ‘Mahashakthi’. Deve venire con uno splendore ridotto, con un fulgore limitato, per poter diventare oggetto di devozione e di culto. In questo mondo effimero ed in continua trasformazione, l’Energia Immanente del Signore è l’unica Entità fissa e permanente. Per realizzare ciò che è eterno e vero, ci si deve necessariamente attaccare a quella Forza, a quel Sostentamento. Non c’è modo di sfuggire a questo sentiero. Esso rappresenta il destino di tutti, a prescindere dall’età o dalla cultura, dal luogo di origine o dalla casta, dal sesso o dalla condizione sociale. Quando camminate sulla strada, potete osservare la vostra ombra che cade sul fango o sulla sporcizia, nelle rientranze o sui dossi, sulle spine, sulla sabbia, sul terreno bagnato o asciutto. Non vi sentite scossi dal destino della vostra ombra, non è vero? Né l’ombra si sporca. Essa non si preoccupa minimamente di dove cade o di cosa deve attraversare fra mille difficoltà. Noi sappiamo che le esperienze dell’ombra non sono né eterne, né vere. Allo stesso modo, dovete convincervi che ‘voi’ altro non siete che l’ombra dell’Assoluto e che essenzialmente non siete questo ‘voi’, ma l’Assoluto stesso. Questo è il rimedio contro il dolore, le angustie e la sofferenza…(omissis).

Quando il sole si trova sopra la vostra testa, non proietta ombre. Allo stesso modo, quando la fede è salda nella vostra testa, essa non provoca alcuna ombra di dubbio. Quando gli uomini perdono la strada e vagano per le foreste selvagge, credendo di essere il corpo, le qualità (‘Guna’) o l’oggetto, l’Avatar viene a metterli in guardia e a guidarli. Mantenete intatta la fede nel Signore e potrete muovervi sicuri nel mondo. Non vi succederà niente di male! Siate come le donne del villaggio, che trasportano i vasi sulla testa uno sopra l’altro, mantenendo l’equilibrio anche mentre parlano e camminano lungo un sentiero tortuoso. Esse non dimenticano od ignorano il loro carico, né la meta che devono raggiungere. Esse sono vigili e consapevoli delle difficoltà che si trovano sulla via, dei sassi e delle buche. È la loro concentrazione interiore a determinarne il successo.

Un giorno o l’altro tutti devono uscire di scena. Quel momento non deve essere un momento di angoscia. Si deve andar via con grazia, con un sorriso ed un inchino. Per poterci riuscire è necessaria una lunga preparazione. Andarsene, lasciando tutto ciò che si è accumulato durante una vita intera, è un compito arduo. Perciò, preparatevi a quel momento, rinunciando d’ora in poi all’attaccamento ad una cosa dopo l’altra. Nei sogni voi vedete molte cose e ne acquisite molte altre: potere, denaro, condizione sociale e reputazione, ma quando vi svegliate non piangete per la perdita, sebbene per la durata del sogno fosse tutto molto reale e vi desse vera soddisfazione e gioia. ‘Si trattava di un sogno’, dite a voi stessi. Che cosa vi vieta di trattare con simile noncuranza i beni che avete accumulato durante lo stato di veglia della vostra vita? Coltivate questa attitudine e potrete andarvene con un sorriso quando il sipario calerà sul palcoscenico di questa terra di sogni.

Per convincere voi stessi di tutto questo, la cosa migliore è avvicinare un precettore spirituale (‘Guru’) che conosca la Verità per averla sperimentata e le cui attività giornaliere riflettano questa realizzazione. Il Guru è così chiamato perché la sillaba ‘GU’ significa ‘Gunathitha’, cioè ‘Colui che ha trasceso i tre ‘Guna’ (‘qualità’)’ – ‘Thamas’, ‘Rajas’ e persino ‘Sattva’ (ignoranza, passione e virtù) – mentre la sillaba ‘RU’ si riferisce a ‘Rupa Varjitha’ (‘Colui che ha afferrato l’aspetto senza forma di Dio’). Naturalmente, si può arrivare a questo stadio solo attraverso la sublimazione delle qualitá più basse in quelle più alte, ignorando stabilmente e coscientemente la parte svolta dal Nome e dalla Forma. Negli stadi preliminari della disciplina spirituale (‘sadhana’) il Nome, la Forma e le Qualità hanno tutti un ruolo nel plasmare lo spirito. Il Guru distrugge l’illusione e diffonde la Luce. La sua presenza calma e conforta. Questo è il motivo per cui questo giorno, che è un giorno di luna piena (‘Purnima’) è consacrato al Guru, che dev’essere convenientemente onorato. Inoltre, la Luna è la Divinità che presiede alla mente, e ‘Pournami’ è il giorno in cui la mente diventa pienamente benefica. Naturalmente, dovete sapere che cos’è che avete perso, per poter cominciare la ricerca e ritrovarlo! Il Guru molto spesso deve dirvi che avete dimenticato il vostro vero nome, o che, senza esservene accorti, avete perso la parte più preziosa di voi stessi. Il Guru è il medico per la malattia che provoca la sofferenza dell’alternarsi delle nascite e delle morti. Egli è uno specialista del trattamento necessario per curarla. Se non trovate un tale Guru, pregate il Signore Stesso di mostrarvi la strada, ed Egli sicuramente verrà in vostro aiuto.

Prasanthi Nilayam, Guru Purnima, 1.08.1956.

(da: ‘Sathya Sai Speaks’ vol. 1/n.3 – 1953/60)

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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