Mag
19
2015

DEVOZIONE ED ABBANDONO A DIO

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Amici cari, oggi ripropongo questo mio articolo sulla devozione e l’ abbandono a Dio. Un abbraccio a voi tutti!

Inizio con un verso della Bhagavad Gita, il testo piu sacro degli Induisti. Sai Baba dice che le Upanishad sono il succo dei Veda, e la Bhagavad Gita è il succo delle Upanishad.
Al capitolo XII, veri 6-9, Il Signore krisna dice ad Arjuna:
“Per chi Mi adora e abbandona a Me tutti i suoi atti, dedicandosi esclusivamente a Me, con la mente fissa in Me, per lui, o figlio di Prtha (Arjuna), Io sono il liberatore che lo sottrarrà presto all’oceano delle morti e delle rinascite. Concentra semplicemente la tua mente in Me, Dio, La Persona Suprema, e impegna in me tutta la tua intelligenza: Così, senza dubbio, vivrai sempre in Me….”

Dio è contento soltanto quando Lo trattiamo come un amico intimo. Tutti i nostri desideri verranno appagati solo quando tratteremo il Signore come il nostro più caro amico, il prediletto del nostro cuore.
Dice Sai Baba: “ Se state vicino a Dio, se Gli diventate cari, avrete il Suo amore e presto tutte le cattive qualità svaniranno, per essere rimpiazzate da quelle buone incarnate da Dio. Ampliate il vostro amore per poter vivere sempre più vicini e più cari a Dio: Il metodo più semplice per avvicinarsi a Lui è quello di ricordarlo in tutto ciò che si vede, in tutto ciò che si dice, e in tutto ciò che si fa. Pensate soltanto a Dio e al modo di essergli più vicino. Aprite a Lui il cuore, dategli il benvenuto con tanto amore e con sentimenti di intima amicizia. Sono purtroppo pochi i devoti che si rivolgono a Dio familiarmente e che possono vantare con Lui un’amicizia molto profonda.”
In una lettera ad una devota (tratta dal libro:” Sai Sandesh” di Sai Usha), Sai baba scriveva: “Mia cara! Ti ho già parlato riguardo questo argomento in un’altra occasione, dicendoti che Io accolgo calorosamente l’intimità fra me ed i miei devoti.
Conosci il comportamento della maggior parte dei miei devoti, cara? Essi mi rispettano, mi venerano e hanno di me grande stima e soggezione.
Ma quanti di loro danzano con me, giocano e corrono insieme a me e mi parlano intimamente, confidandomi ciò che racconterebbero al miglior amico?…”

Quando abbiamo come amico intimo il Signore del Creato, in qualunque forma noi Lo adoriamo, che cosa possiamo più temere?

Quando i nostri pensieri sono colmi di gioia e d’amore, il nostro corpo, che è una macchina perfetta programmata con tutti i meccanismi dell’autoguarigione, incomincia a trasformarsi.
Succedono, così, quelli che noi definiamo miracoli.
Dimenticare la malattia riempiendoci solo di pensieri sacri e d’amore, è il sistema più efficace e veloce per riacquistare l’equilibrio psico-fisico che avevamo perso.
Sarà proprio l’amore per Dio, e quindi per tutto e per tutti, a risollevarci dal pantano nel quale eravamo caduti. Sarà per noi come un tappeto magico sul quale salire per innalzarci alle altezze divine.

Riporto qui di seguito alcune parole del Maestro sull’importanza dell’abbandono. Queste Sue meravigliose parole sono come una medicina da prendere ogni qualvolta ne sentiamo la necessità. Sono parole che calmano, leniscono il dolore, sdrammatizzano le situazioni, e donano coraggio, gioia e persino entusiasmo, durante le numerose prove della vita:
“ Perché vi agitate? Lasciate a me la cura di tutte le vostre cose. Ci penserò io: Io intervengo soltanto quando saprete abbandonarvi a me completamente. Io non aspetto altro.
E quando vi abbandonerete a me completamente, non dovrete più preoccuparvi di nulla: lasciate ogni paura, ogni sconforto. Voi dimostrate di non fidarvi di me: confidate in me ciecamente!
Abbandonarsi significa allontanare il pensiero dalle preoccupazioni, allontanare il pensiero dalle difficoltà che incontrate, allontanare il pensiero da tutti i problemi che avete.
Mettete tutto nelle mie mani dicendo: “Signore pensaci tu, sia fatta la tua volontà!”
Che è come dire “Signore ti ringrazio, hai preso tutto nelle tue mani per risolvere ogni cosa per il mio bene maggiore!”
Abbandonarsi non vuol dire preoccuparsi per l’esito delle vostre aspettative, non significa preoccuparsi perché una circostanza ha avuto risultati diversi da quelli che aspettavate.
Così facendo dimostrate di non credere all’amore che nutro per voi, dimostrate di non credere nel fatto che la vostra vita è sotto il mio controllo e che nulla mi sfugge.
Non pensate mai a cosa succederà, a come andrà a finire; se cederete a questa debolezza dimostrerete di non aver fiducia in me.
Volete o non volete che ci pensi io? Allora dovrete smetterla di preoccuparvi voi! Io vi condurrò soltanto se vi abbandonerete completamente a me. E quando devo portarvi per una via diversa da quella che vi aspettereste voi, vi ci porterò con le mie stesse braccia.
Ciò che vi mette in agitazione è la vostra mente, il vostro pensiero, la vostra preoccupazione, il voler provvedere voi a tutti i costi.
Quante volte intervengo quando, per le vostre necessità spirituali e per quelle materiali, la vostra anima si rivolge a me dicendomi .”Pensaci tu!” e poi chiude gli occhi e riposa tranquilla!
Voi riceverete molto soltanto quando la vostra preghiera sarà affidamento totale a me.
Voi nel dolore pregate affinché io intervenga, ma affinché io intervenga come volete voi: non vi affidate a me, ma volete che io mi adatti alle vostre richieste.
Non siete malati che chiedono la cura al medico, ma malati che gliela suggeriscono! Non fate così.
Anche nelle situazioni più tristi dite: “Signore ti lodo e ti ringrazio per questo mio problema, per questa mia necessità. Ti prego di disporre le cose come meglio ritieni opportuno per la vita terrena e temporale. Tu sai cosa è meglio per me”.
Se mi dite realmente: “Sia fatta la tua volontà”, che è come dire “Pensaci tu”, io intervengo con tutta la mia onnipotenza e risolvo le situazioni più critiche, anche quelle impossibili.
A volte hai l’impressione che la sventura incalzi invece che allontanarsi?
Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia:
“Pensaci tu. Sia fatta la tua volontà”.
Allora ci penserò io e, quando occorre, compirò anche un miracolo. Io penso sempre a voi, ma posso aiutarvi completamente soltanto quando vi affidate completamente a me”.
( Tratto da : Sandhya – Laura Secca – ed. Mediterranee – pagg. 209 e 210).

Più pensiamo a Dio, più ci riempiamo di gioia e più i nostri pensieri diventano positivi.
Allora i nostri guai perdono pesantezza. Tutto viene alleggerito, sdrammatizzato. E’ come se diventassimo spettatori esterni di una storia che non è più la nostra. Ci immedesimiamo, come è giusto che sia, con il regista della storia, che dal palcoscenico esamina le scene, senza rimanerne emotivamente travolto e turbato.
E’ proprio il distacco emotivo a renderci forti e capaci di affrontare le situazioni con tutta la nostra potenzialità divina. Si! Perché dentro di noi c’è un’eredita di onniscienza, di onnipotenza, che può manifestarsi solo quando il nostro pensiero rivolto a Dio viene superato solo dall’amore che proviamo per Lui!
La pace e la gioia di coloro che chiamiamo “beati” scaturisce proprio dall’abbandono profondo a Dio, che porta loro ogni benessere.

Dopo tutta una serie di esperienze che mi insegnarono la potenza della devozione e della fede, compresi l’insegnamento della favola della lampada di Aladino.
Quando la fiducia nel nostro Amato Amico Dio è così potente, è come aver a disposizione la lampada magica! Noi invochiamo il Suo nome (nella forma a noi più familiare) con amore, entusiasmo e gioia ed Egli è costretto a comparire davanti a noi. C’è chi Lo vede anche con gli occhi fisici, proprio nella forma da lui invocata ed immaginata!
Certamente ad un cristiano che ha sempre adorato la forma della Madonna o di Gesù, Dio apparirà in una di queste forme; ad un induista apparirà la forma di Krisna o di Rama, ad un devoto di dell’Avatar della nostra era apparirà Sai Baba; chi prega la forma di Padre Pio, in quella forma Dio gli apparirà.
Sai Baba dice: “Continuate ad adorate Dio nella forma a voi più famigliare… Se sei un cristiano, sii un bravo cristiano! Se sei un musulmano, sii un bravo musulmano! Se sei induista, sii un bravo induista!” Dice anche:

C’E’ UNA SOLA RELIGIONE: LA RELIGIONE DELL’AMORE.
C’E’ UN SOLO LINGUAGGIO: IL LINGUAGGIO DEL CUORE.
C’E’ UNA SOLA CASTA: LA CASTA DELL’UMANITA’.
C’E’ UN SOLO DIO: E’ ONNIPRESENTE.

Dobbiamo meditare profondamente su queste parole, se vogliamo raggiungere la tanta agognata pace nel mondo.
Finché ci saranno istituzioni religiose che, per ignoranza, continuano a inviare il messaggio di essere le uniche detentrici della verità, gli unici strumenti di salvezza, l’unione fra i popoli rimarrà solo un sogno utopico.
Come si comportarono i sacerdoti di Gerusalemme nei confronti di Gesù?
Perché l’uomo non impara dall’esperienza passata e continua a fare gli stessi errori? Anche noi cristiani, che siamo stati vittime della persecuzione e dell’ignoranza al tempo di Gesù, e che ancora veniamo perseguitati per la nostra fede, abbiamo spesso la presunzione e la superbia di pensare di essere gli unici che seguono la Verità; ed in questa presunzione non siamo diversi dai nostri persecutori, di allora e di oggi. Quanta violenza per cercare di convertire i popoli di altre religioni! Quanta violenza, sia fisica che psicologica, in nome di Dio!
L’Oceano, cioè Dio, non può amare alcune sue gocce più delle altre. Ogni goccia è l’Oceano stesso. Dio ama Se stesso in ogni sua goccia, in ogni Sua creatura, allo stesso identico modo. Gli uomini buoni di tutto il mondo hanno sempre raggiunto l’unione con Dio, anche prima dell’Avvento di Gesù, e sempre la raggiungeranno, perché solo con l’Amore riusciamo a spalancare le porte della Casa di Dio!
Se siamo autentici discepoli di Gesù Cristo non possiamo tradire il Suo Santo insegnamento, facendo credere alla gente che esiste un noi ed un loro; divulgando un messaggio di separazione e differenza fra i popoli e le religioni. Sentirsi i migliori porta divisione. E’ divino solo ciò che porta all’unità.
Cos’è bene? Cos’è male? Tutto ciò che unisce, tutto ciò che ci porta a sperimentare l’unità di tutto il creato è chiamato “Bene”, perché è l’unica strada che ci conduce a Dio.
Tutto ciò che inganna, separa, tutto ciò che ci impedisce di sperimentare che siamo tutti “UNO” è male, perché ci allontana da Dio.

Written by amaeguarisci in: Articoli |

1 commento

  • roberta

    grazie infinite delle tue parole amato Signore,e grazie alla nostra amata sorella Italia…..ci unisce sempre nell’amore divino <3 om sai ram

    Commento | Maggio 19, 2015

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