Apr
28
2014

DEVOZIONE E ABBANDONO

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Amici cari, oggi continuo a parlate di devozione e di abbandono a Dio. Inizio con un verso della Bhagavad Gita, il testo più sacro degli induisti. Sai Baba dice che le Upanishad sono il succo dei Veda, e la Bhagavad Gita è il succo delle Upanishad.

Al capitolo XII, versi 6-9, Il Signore krisna dice ad Arjuna:

Per chi Mi adora e abbandona a Me tutti i suoi atti, dedicandosi esclusivamente a Me, con la mente fissa in Me, per lui, o figlio di Prtha (Arjuna), Io sono il liberatore che lo sottrarrà presto all’oceano delle morti e delle rinascite. Concentra semplicemente la tua mente in Me, Dio, La Persona Suprema, e impegna in me tutta la tua intelligenza: Così, senza dubbio, vivrai sempre in Me….”

 Dio è contento soltanto quando Lo trattiamo come un amico intimo. Tutti i nostri desideri verranno appagati solo quando tratteremo il Signore come il nostro più caro amico, il prediletto del nostro cuore.

Dice Sai Baba: “ Se state vicino a Dio, se Gli diventate cari, avrete il Suo amore e presto tutte le cattive qualità svaniranno, per essere rimpiazzate da quelle buone incarnate da Dio. Ampliate il vostro amore per poter vivere sempre più vicini e più cari a Dio: Il metodo più semplice per avvicinarsi a Lui è quello di ricordarlo in tutto ciò che si vede, in tutto ciò che si dice, e in tutto ciò che si fa. Pensate soltanto a Dio e al modo di essergli più vicino. Aprite a Lui il cuore, dategli il benvenuto con tanto amore e con sentimenti di intima amicizia. Sono purtroppo pochi i devoti che si rivolgono a Dio familiarmente e che possono vantare con Lui un’amicizia molto profonda.”

In una lettera ad una devota (tratta dal libro:” Sai Sandesh” di Sai Usha), Sai baba scriveva: “Mia cara! Ti ho già parlato riguardo questo argomento in un’altra occasione, dicendoti che Io accolgo calorosamente l’intimità fra me ed i miei devoti.

Conosci il comportamento della maggior parte dei miei devoti, cara? Essi mi rispettano, mi venerano e hanno di me grande stima e soggezione.

Ma quanti di loro danzano con me, giocano e corrono insieme a me e mi parlano intimamente, confidandomi ciò che racconterebbero al miglior amico?…”

Quando abbiamo come amico intimo il Signore del Creato, in qualunque forma noi Lo adoriamo, che cosa possiamo più temere?

 Quando i nostri pensieri sono colmi di gioia e d’amore, il nostro corpo, che è una macchina perfetta programmata con tutti i meccanismi dell’autoguarigione, incomincia a trasformarsi.

Succedono, così, quelli che noi definiamo miracoli.

Dimenticare la malattia  riempiendoci solo di pensieri sacri e d’amore, è il sistema più efficace e veloce per riacquistare l’equilibrio psico-fisico che avevamo perso.

Sarà proprio l’amore per Dio, e quindi per tutto e per tutti, a risollevarci dal pantano nel quale eravamo caduti. Sarà per noi come un tappeto magico sul quale salire per innalzarci alle altezze divine.

Riporto qui di seguito alcune parole del Maestro sull’importanza dell’abbandono. Queste Sue meravigliose parole sono come una medicina da prendere ogni qualvolta ne sentiamo la necessità. Sono parole che calmano, leniscono il dolore, sdrammatizzano le situazioni, e donano coraggio, gioia e persino entusiasmo, durante le numerose prove della vita:

“ Perché vi agitate? Lasciate a me la cura di tutte le vostre cose. Ci penserò io: Io intervengo soltanto quando saprete abbandonarvi a  me completamente. Io non aspetto altro.

E quando vi abbandonerete a me completamente, non dovrete più preoccuparvi di nulla: lasciate ogni paura, ogni sconforto. Voi dimostrate di non fidarvi di me: confidate in me ciecamente!

Abbandonarsi significa allontanare il pensiero dalle preoccupazioni, allontanare il pensiero dalle difficoltà che incontrate, allontanare il pensiero da tutti i problemi che avete.

Mettete tutto nelle mie mani dicendo: “Signore pensaci tu, sia fatta la tua volontà!”

Che è come dire “Signore ti ringrazio, hai preso tutto nelle tue mani per risolvere ogni cosa per il mio bene maggiore!”

Abbandonarsi non vuol dire preoccuparsi per l’esito delle vostre aspettative, non significa preoccuparsi perché una circostanza ha avuto risultati diversi da quelli che aspettavate.

Così facendo dimostrate di non credere all’amore che nutro per voi, dimostrate di non credere nel fatto che la vostra vita è sotto il mio controllo e che nulla mi sfugge.

Non pensate mai a cosa succederà, a come andrà a finire; se cederete a questa debolezza dimostrerete di non aver fiducia in me.

Volete o non volete che ci pensi io? Allora dovrete smetterla di preoccuparvi voi! Io vi condurrò soltanto se vi abbandonerete completamente a me. E quando devo portarvi per una via diversa da quella che vi aspettereste voi, vi ci porterò con le mie stesse braccia.

Ciò che vi mette in agitazione è la vostra mente, il vostro pensiero, la vostra preoccupazione, il voler provvedere voi a tutti i costi.

Quante volte intervengo quando, per le vostre necessità spirituali e per quelle materiali, la vostra anima si rivolge a me dicendomi .”Pensaci tu!” e poi chiude gli occhi e riposa tranquilla!

Voi riceverete molto soltanto quando la vostra preghiera sarà affidamento totale a me.

Voi nel dolore pregate affinché io intervenga, ma affinché io intervenga come volete voi: non vi affidate a me, ma volete che io mi adatti alle vostre richieste.

Non siete malati che chiedono la cura al medico, ma malati che gliela suggeriscono! Non fate così.

Anche nelle situazioni più tristi dite: “Signore ti lodo e ti ringrazio per questo mio problema, per questa mia necessità. Ti prego di disporre le cose come meglio ritieni opportuno per la vita terrena e temporale. Tu sai cosa è meglio per me”.

Se mi dite realmente: “Sia fatta la tua volontà”, che è come dire “Pensaci tu”, io  intervengo con tutta la mia onnipotenza e risolvo le situazioni più critiche, anche quelle impossibili.

A volte hai l’impressione che la sventura incalzi invece che allontanarsi?

Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia:

“Pensaci tu. Sia fatta la tua volontà”.

Allora ci penserò io e, quando occorre, compirò anche un miracolo. Io penso sempre a voi, ma posso aiutarvi completamente soltanto quando vi affidate completamente a me”.

( Tratto da : Sandhya – Laura Secca – ed. Mediterranee – pagg. 209 e 210).

OM SRI BHAGAVAN SATHYA SAI BABAYA NAMAH

Written by amaeguarisci in: Articoli |

1 commento

  • roberta

    AMATISSIMO SIGNORE,AFFIDO COMPLETAMENTE TUTTA LA MIA VITA A TE…OGNI PENSIERO AZIONE TUTTO TUTTO TUTTOL IL MIO AMORE…FFAI DI ME CIò CHE VUOI…TUA FIGLIA

    Commento | Aprile 28, 2014

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