Lug
31
2014

COME POSSIAMO AIUTARE CHI SEMPRE SI LAMENTA, DICENDO CHE TUTTE CAPITANO A LUI?

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Cari amici, quante volte qualcuno si lamenta con noi, dicendo che tutto gli va storto, che tutte capitano a lui?
Quante amiche, ormai non più giovani, si accorgono che la loro vita è un ingarbugliamento di episodi stressanti, di relazioni che vanno e vengono, lasciando solo l’amaro in bocca?!
Alcune persone ci chiedono “aiuto”, ma poi, se solo diciamo mezza parola per cercare di fare vedere la loro vita dall’esterno, come uno spettatore, si chiudono a riccio, o alzano la voce, bloccandoci in malo modo, anche se parliamo dolcemente. Perché queste persone, vittime delle proprie abitudini sbagliate, non sono ancora pronte a dire apertamente : “ Forse ho sbagliato in qualcosa”. Purtroppo il loro ego ha deciso di aver sempre ragione. E se una persona sa di aver ragione, ovviamente tutte le altre che hanno una visione diversa hanno torto. Questo è un modo dell’ego di darci “scacco matto”.
L’ego è un’energia che vuol continuare a vivere. Il ghiaccio teme il sole, perché sa che si scioglierebbe sotto i suoi raggi. L’ego teme il sole della conoscenza, perché sa che si annichilirebbe sempre più, fino a scomparire.
L’ego vuole la comprensione e l’accettazione delle persone buone e generose, dalle quali è attratto, ma finché queste ultime rimangono in passivo ascolto del suo vittimistico lamento. D’un tratto la persona cara diventa un nemico, se in qualche modo mette in discussione il modo di pensare ed agire di queste persone, che cerca di aiutare.
Ecco perché ci sentiamo impotenti nel dare aiuto a chi ce lo chiede , ma poi, in realtà, non lo vuole.
Queste persone ci chiedono solo consensi; vogliono sentirsi sempre dire: “ Hai ragione! Poverina!” Vogliono sentirsi sostenere nell’incolpare tutto ciò che c’è di estraneo a loro.
Stare al gioco dell’ego è sempre un male: per noi stessi e per gli altri.
Oltre all’esempio personale, non c’è altro modo di aiutare chi ha già deciso di non voler cambiare.

Ma a chi ha toccato il fondo e ha aperto uno spiraglio nella propria coscienza, a chi non ce la fa più e desidera davvero dare un cambiamento alla propria vita, possiamo allora dare un grande aiuto.
Come? Parlando con il cuore, senza mai dire : “Tu hai detto….tu hai fatto…” col dito puntato. Solo ciò che esce da un cuore colmo di compassione ed amore può essere accolto. Ricordiamoci che tutti i nostri errori sono i figli dell’ignoranza.
Allora, cosa potremmo dire?
Ovviamente dipende da persona a persona; dobbiamo entrare in empatia con chi ci chiede aiuto per trovare i giusti modi e le giuste parole .
Ora faccio un discorso piuttosto ampio per scoprire da dove derivano quasi tutti i problemi. Concetti che ho già riportato, ma che ora riassumo.
Fin da piccoli ci hanno ingannato: ci hanno fatto credere che per essere accettati e benvoluti dovevamo dare molta importanza alla bellezza del corpo, ai vestiti costosi ed alla moda, senza mai avere una macchietta sui pantaloni. La casa doveva essere bella per mostrarla agli altri, sempre lucida e “sterilizzata”, non perché ci dovevamo stare comodi e al sicuro, ma perché mai qualcuno potesse pensare male di noi.
Tutta la società, i mass media, ed anche i genitori ci hanno fatto credere che l’importante era “ l’apparire e l’avere”.
Ma il verbo “ ESSERE” non arriva per primo???
Quando non si dà il primo posto ad un buon carattere, quando non si dà il primo posto alle virtù, alla capacità di amare senza aspettative, alla conoscenza di sé (da cui arriva poi tutto), che cosa possiamo aspettarci?
Diamo molta importanza alla pulizia esteriore, ma di tutta la sporcizia interiore che ne facciamo? La mettiamo sotto il tappeto?
Che ne facciamo dei brutti pensieri, delle brutte abitudini, delle invidie, del vittimismo, del pessimismo, della rabbia delle antipatie e dell’odio? Ci hanno insegnato a sbarazzarci di questa immondizia? No! Questa allora esce dalla bocca, quando non contiamo fino a dieci prima di dire parole brutte e sgarbate; esce dalla mente con i nostri brutti pensieri, impestando di vibrazioni antivitali tutto l’ambiente intorno a noi; esce dalla pelle, come cattivo odore, perché le tossine emotive e mentali cambiano la chimica del nostro corpo; quest’immondizia esce anche dai nostri occhi quando guardiamo in malo modo qualcuno, quando “fulminiamo” qualcuno col nostro sguardo; e dalle mani, quando pieni di ansia e rabbia tocchiamo qualcuno.
Possiamo tenerci la maschera della persona buona e gentile, ma se tutta questa “ melma” bolle sotto, prima o poi la maschera viene scaraventata dalla “pentola a pressione” che tenevamo dentro, e il nostro vero volto viene visto da tutti. Allora il “castello di sabbia” che avevamo costruito si sgretola.
Allora che fare? Perché dieci relazioni, tutte andate male? Perchè il lavoro non gira? Perché gli amici scappano? Perché il nostro mondo ci crolla addosso?
Semplicemente perché cercavamo di vivere non conoscendo le “istruzioni d’uso” di questa nostra meravigliosa macchina chiamata corpo, incluso il corpo emotivo, mentale, pranico e spirituale.
L’ignoranza delle leggi che governano il cosmo è la più grande maledizione! La più grande rovina! Siamo nati per fare “le belle bamboline”, far vedere a tutti quanto siamo belli e bravi, anche a costo di andare contro noi stessi? No!
Abbiamo avuto la grazia di scendere in questo piano terrestre per riscoprire chi siamo veramente, cioè Dio, e riacquistare questa consapevolezza che avevamo perso. Siamo nati solo per realizzare Dio.
La legge di attrazione, la legge del karma, la legge della reincarnazione: tutte, conoscendole, ci indicano il giusto modo di vivere. Ogni volta che critichiamo, che ci lamentiamo, che imprechiamo, attiriamo critiche verso di noi e altri episodi per cui lamentarci ed imprecare, come il cane che si morde la coda, senza mai smettere.
Chi non sa che tutto è Uno, che non c’è separazione fra ogni essere del creato e continua a far del male agli altri, con i pensieri, le parole e le azioni, è come chi, mentre cammina, si dà una forte pestata al piede; si strappa ogni tanto una ciocca di capelli; si buca in continuazione con uno spillo, e con un braccio bastona l’altro braccio. E poi si chiede: “ Come mai sto così male?”
Pensare di vivere bene e arrivare felici alla vecchiaia interessandosi solo a ciò che si vede con gli occhi, alla materialità, è una sicura utopia.
Ogni volta che non viviamo in pienezza i nostri talenti, il nostro amore, la nostra Divinità, soffriamo. E più soffriamo e più ci andiamo a complicare la vita, cercando soddisfazione in altre relazioni, in altri beni materiali, in altri giocattoli: tutti palliativi del Grande Amore, quello che dobbiamo avere verso noi stessi e verso tutto il creato, quindi verso Dio.
Ragazzi miei! Abbiamo una grande fortuna! Abbiamo le parole “ fresche” dell’Avatar della nostra era: “Sathya Sai Baba”.
Egli è sceso proprio per darci le “istruzioni d’uso” che avevamo perso, per ricordarci ciò che già aveva detto con il corpo di Rama, Krisna, Gesù, e per bocca di tutti gli altri Avatar, i saggi e i santi. È venuto a ricordarci che non siamo il corpo, né la mente: siamo Divini e dobbiamo vivere secondo il nostro rango.
Vi abbraccio tutti!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

2 Comments

  • Donato

    Italia cara, è vero che essendo tuo marito, queste parole possono sembrare di parte……. Sei veramente grande ed io sono veramente ORGOGLIOSO di Te. Ciao. Donato

    Commento | Luglio 31, 2014
  • paola

    un tesoro tanto grande queste parole cara Italia! Grande come te e Donato. Grazie Baba per questo dono ! SAI RAM

    Commento | Luglio 31, 2014

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