Set
10
2015

CHE COS’E’ IL DHARMA? COSA VUOL DIRE VIVERE DHARMICAMENTE? SAI BABA CI INSEGNA

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Dharma è un termine sanscrito che, in senso lato, traduciamo con “rettitudine”, o “moralità”.
In realtà ha molti significati, ed è intraducibile in una sola parola. Esiste un Dharma universale, allora possiamo tradurlo in “Legge Divina universale”; c’è un Dharma sociale, o familiare, che sta ad indicare i doveri di ognuno in base al proprio ruolo, sia nel campo del lavoro, sia nel campo sociale , che in famiglia.
Ogni cosa, ogni essere ha un proprio Dharma, un suo compito, un suo stato d’essere naturale. Possiamo definire Dharma anche le regole del gioco di questa nostra vita, in base al ruolo che stiamo svolgendo: un portiere di calcio ha il compito di difendere la porta, un attaccante, di attaccare, ed un arbitro, di arbitrare. In questo gioco chiamato vita terrestre, una madre ha il compito di accudire il figlio, e di farlo bene; uno scolaro ha il compito di andare a scuola e di impegnarsi al meglio; un medico ha il compito di curare al meglio, perché questo è il suo Dharma. Un operaio deve svolgere al meglio il proprio compito, come anche il datore di lavoro; un insegnante deve insegnare con amore e coscienza, ecc.
Un uomo può avere contemporaneamente un dharma filiare nei confronti della madre, un dharma genitoriale, nei confronti del figlio, un dharma matrimoniale nei confronti della moglie, un dharma lavorativo verso il proprio datore di lavoro, un dharma sociale che lo spinge a seguire le regole dello stato, della comunità in cui vive, ecc. Se il Dharma non viene rispettato regna il caos in una società. Se in un corpo gli organi vari non facessero il proprio compito, tutto l’organismo collasserebbe.
Noi svolgiamo il nostro compito, ma come facciamo a sapere se è svolto bene, come facciamo a sapere se siamo davvero nel Dharma? Ascoltiamo le parole illuminanti di Sai Baba:
“IL DHARMA È CIÒ CHE NON CAUSA DOLORE, NE’ A VOI NE’ AD ALTRI… agite quindi in modo da procurare gioia sia a voi che ai vostri simili. Oppure regolate le vostre azioni in quest’altro modo: FATE CHE VADANO D’ACCORDO PENSIERO, PAROLA E AZIONE.
Agite come parlate, e parlate come pensate. Non ingannate la vostra coscienza, non coprite i vostri pensieri col manto dell’inganno, non sopprimete la vostra coscienza forzandola ad essere schiava, non imbarcatevi in azioni che essa non approva. Questa è vita dharmica. Quanto più spesso si agisce bene, tanto più facile diventa fare il bene. Una volta stabiliti nella retta condotta, seguirete spontaneamente il Dharma, agirete automaticamente bene. Quello che fate dipende da quello che siete, e quello che siete dipende da quello che fate: fra queste due cose c’è una precisa interdipendenza.
Una chiara definizione di Dharma si rileva nel precetto : non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Fa quindi per gli altri tutto ciò che desideri per te; tratta il tuo prossimo come fai con te stesso, usa lo stesso metro. Ma ,anzitutto, abbi fiducia in te e dopo potrai aver fiducia anche nei tuoi simili. Rispetta te stesso e rispetta gli altri: l’egoismo si modera con l’altruismo. Gli esseri umani formano una comunità: se nuoci a te stesso, il danno si ripercuote su tutti. L’atto di aiutare qualcuno a reggersi in piedi, obbliga anche te a stare in piedi. Il trattamento che esigi dagli altri nei tuoi confronti, ti da la misura dei doveri che hai verso di loro.”
Potremmo, quindi, dire anche che agiamo dharmicamente quando seguiamo la voce della nostra coscienza.
Ecco ancora le parole del Maestro:
“Il Dharma non è soggetto al tempo ed allo spazio, e non dev’essere modificato ed adattato ad esigenze del momento. Esso è l’insieme dei principi generali di base, che devono guidare l’umanità nel suo progresso verso l’armonia interiore e la pace esteriore. Se l’uomo devia dal Dharma rischia danni peggiori della stessa schiavitù fisica.

Il Dharma è il mezzo per poter attingere alla grande energia Divina che sta in fondo al vostro cuore, e che potete sperimentare e realizzare; ma se non c’è obbedienza al Dharma, ciò non può avvenire.
Ogni cosa la mondo ha il suo dharma, l’acqua, la cui natura è muoversi; il fuoco, il cui dharma è ardere e consumare; la calamita, che ha quello di attirare gli oggetti ferrosi. E ognuna di queste cose rispetta intatto il suo dharma, compresi i corpi celesti e tutte le stelle del cielo. Tra le cose dotate di consapevolezza, i vegetali ed animali, ovipari o vivipari, tutti hanno conservato preziosamente il loro dharma nel passare del tempo. Solo l’uomo , la cui intelligenza spazia dall’inerte all’infinitamente piccolo sino al sopracosciente e all’infinitamente grande, è l’unico essere vivente che è scivolato e sta slittando verso il basso. L’esperienza di molte generazioni di veggenti che cercarono le fonti della gioia e della pace, esperienza raccolta nei precetti di vita pratica, chiamati nel loro complesso Shastra, è stata trascurata e si stanno invece predicando su vasta scala principi di nuovo conio. Non stupisce quindi che la pace e la gioia siano ormai tanto lontane dalla portata degli uomini.
Il Dharma è il codice di condotta che rende attuabili gli ideali di ogni stadio della vita e della società. L’allievo, il padre di famiglia, il lavoratore, il padrone, il servo, il devoto, il samnyasin (rinunciante, monaco errante), ecc. ecc. Se questo codice viene distorto e l’uomo mina la sua carriera mortale dimentico dell’alto scopo per il quale è venuto, IL SIGNORE SI INCARNA E LO CONDUCE SULLA RETTA VIA. EGLI VIENE IN FORMA D’UOMO PER RISTABILIRE I PRINCIPI E LA PRATICA DEL DHARMA; questo è ciò che nella Gita (Bhagavad Gita) viene chiamato “Instaurazione del regno del Dharma”.
(Parole di Sathya Sai Baba estratte dal libro: “La voce dell’Avatar” – Edizioni Milesi – Pagg:99/104)
Ecco un’altra preziosa frase del maestro : “IL DHARMA PROTEGGE CHI LO PROTEGGE”. L’uomo che si impegna a promuovere e difendere la vita dharmica, viene a sua volta protetto dal Dharma universale, dalle leggi stesse dell’Universo. Ciò che seminiamo raccogliamo; la legge di causa-effetto, detta anche legge del karma, reca gioia e protezione all’uomo che vive dharmicamente.
Cari amici, qual ‘è il Dharma principale dell’uomo? E’ la presa di coscienza della propria Natura Divina, che permea tutti gli esseri del creato. Quando siamo consapevoli di essere un tutt’uno col Tutto, naturalmente agiamo in modo dharmico, perché diveniamo coscienti che ciò che facciamo agli altri, lo facciamo a noi stessi e a Dio che dimora in tutti.
Auguro ad ognuno di noi una pacifica e gioiosa vita dharmica!

Written by amaeguarisci in: Articoli |

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