Set
05
2014
6

SAI BABA PARLA DELLA RIPETIZIONE DEL NOME DI DIO IN UNA LETTERA AI SUOI STUDENTI

il mio dipinto di baba ad olio - il primo

Cari amici, diverse volte ho parlato del potere della ripetizione del nome di Dio. Oggi condivido con voi questa splendida lettera di Sai Baba ai Suoi studenti.
Immergiamoci nelle Sue Divine Parole!

“Accettate le mie benedizioni ed il mio Amore.
Ho ricevuto tutte le vostre lettere. Sono molto felice. Un punto fondamentale che voi dovete tenere a mente mentre ripetete il nome di Sai, ossia quando comprendete quel Nome, è che dovete sentire che è solo per il Suo Volere e la Sua Potenza che lo state facendo, e non per vostra scelta. Se nello stesso istante in cui inizierete la vostra sadhana (disciplina spirituale) sentirete che state facendo tutto per Volontà e Potere Divini, il vostro progresso sarà facile.
Vi sono delle persone che fanno japa (ripetizione del nome) e sono orgogliose del fatto di farla. Esse pensano di essere superiori agli altri. Ciò è molto pericoloso. Gli aspiranti spirituali devono rimuovere l’egoismo di questa natura. Sviluppando il sentimento di essere più puri di altri mancherete il vostro obiettivo.
Il Nome di Dio deve essere cantato con Amore e Fede; allora , le vaasanas (tendenze nascoste) abbandoneranno la mente automaticamente, senza alcuno sforzo.
Dio si manifesta al devoto quando egli si rivolge a lui piangendo, proprio come la madre fa con i suoi figli.
E’ perfettamente vero dire che la via più facile, più breve e più veloce per raggiungere Sai è la ripetizione del suo Dolce Nome, che rende immortali i mortali e tramuta l’uomo in Dio.
Ragazzi Miei! Il vostro dolce Sai è sempre con voi, in voi. Siate felici.”
Con Amore,
Il vostro Baba – 3.10.1977

(Tratto dal libro: “Prema Dhaara” – Una collezione di lettere di Sai Baba ai Suoi studenti- Edizioni Milesi)

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |
Set
03
2014
1

I CAMBIAMENTI IN NOI

Bambini-giocano
Cari amici, voglio soffermarmi su alcuni cambiamenti che si verificano in noi man mano che prendiamo sempre più coscienza di chi siamo.
Più siamo consapevoli che facciamo parte del “Corpo di Dio”, che siamo uno con il Tutto, e più abbandoniamo certe abitudini, derivanti dal senso di separazione.
Non riusciamo più a trovare alcun interesse nel sentir parlare male di altri, né ci interessa più il pettegolezzo ed il gossip. Ogni volta che sentiamo parole di cattiveria e rabbia rivolte a qualcuno, ci sentiamo a disagio, feriti ; perché quelle parole, sappiamo a livello inconscio, sono rivolte a noi che siamo un tutt’uno con ogni persona.
Ogni volta che assistiamo ad una sofferenza, ad un disagio di un altro essere, sentiamo quella sofferenza e quel disagio in noi, per cui ci viene spontaneo far di tutto per alleviare quella pena.
Non ci interessano più certi argomenti e certi intrattenimenti che prima riempivano i nostri vuoti: i vuoti non ci sono più, la noia non esiste più.
Anche restare da soli in un cantuccio per tanto tempo non ci mette irrequietezza, anzi: è l’occasione per dedicare un po’ di tempo alla meditazione, al contatto con il nostro Sé, alla creatività artistica, alla preghiera, all’introspezione, alla visualizzazione di tutto ciò che ci piacerebbe fare ed avere.
Andiamo a far shopping al centro commerciale o al mercato, ma non ci interessano più le marche, i prezzi, i paragoni, forse anche la qualità della merce: prendiamo istintivamente la cosa che più ci attrae e, a volte, è anche la più economica. Non siamo più tanto bravi negli acquisti, semplicemente perché diamo loro meno importanza e quindi dedichiamo ad essi meno tempo ed energie.
Non ci preoccupiamo più del futuro, non siamo più apprensivi: sappiamo che avremo sempre ciò che è giusto per noi, che attiriamo tutto ciò su cui ci soffermiamo e, quindi, siamo portati ad essere sempre più ottimisti. Il nostro ottimismo viene scambiato per stoltezza, ignoranza od ingenuità: ma è semplicemente fede e fiducia totale nel piano Divino.
Torniamo sempre più bambini: viviamo pienamente il momento presente, senza preoccuparci per il prima ed il dopo. Scherziamo, siamo ironici, pur giocando seriamente il nostro gioco . Siamo consapevoli che stiamo giocando una partita, per questo non prendiamo troppo sul serio gli avvenimenti della nostra vita.
Siamo sempre più distaccati emotivamente dalle cose e dalle persone. Se i ladri entrano in casa e ci rubano tutti i nostri preziosi, non facciamo una piega: le vere perle sono dentro di noi e ne siamo consapevoli.
Se muore una persona cara, un amico, un cane, un vicino di casa… non siamo più disperati come gli altri. Ci fa soffrire molto la sofferenza che quell’anima ha dovuto sperimentare prima del volo; ci fa soffrire vedere gli altri cari piangere disperati, ma siamo felici per l’anima che, sappiamo, continua il suo viaggio dopo aver abbandonato le sofferenze fisiche.
Semplifichiamo sempre più la nostra vita: appuntamenti, relazioni, ed altri impegni, diventano meno pressanti. Non abbiamo più bisogno di riempire per forza ogni minuto del nostro tempo, come facevamo prima, per evitare di stare da soli con noi stessi e sentire emergere dal nostro profondo ciò che non andava.
Ci cibiamo in modo diverso. Cuciniamo piatti sempre più semplici , meno elaborati e mangiamo sempre più frutta e verdura crude. Sentiamo una spontanea repulsione per il cibo che deriva dalla sofferenza: quella inflitta agli animali dei quali, prima, riuscivamo a cibarci.
Siamo attratti dai posti pieni di energia vitale e rifuggiamo da tutti quelli intrisi di vibrazioni mentali antivitali, come l’ansia, la rabbia, l’ attaccamento, l’avidità, la concupiscenza, ecc.
Qualunque avvenimento accada riusciamo a mantenere uno buono stato di equanimità, nella consapevolezza che il disegno divino è sempre perfetto e ci porta al nostro massimo bene.
Proviamo un grande amore per tutte le creature: uomini, animali (compresi gli insetti), le piante, tutto il Pianeta e tutte le stelle. L’amore sgorga sempre, in un flusso continuo e a prescindere da tutto, semplicemente perché abbiamo tolto “il tappo” che prima impediva al nostro cuore di emanare ed espandere.
Siamo sempre più veri e sinceri. Le maschere non ci servono più. Non vogliamo più nascondere nulla, né le fragilità né i difetti: siamo trasparenti, gioiosamente trasparenti e veri. Fa niente se per la maggior parte della gente il nostro stato d’essere è incredibile e quindi falso: semplicemente siamo veri come i bambini e non inquadrabili, non etichettabili.
Diamo sempre più l’impressione di essere ingenui, un po’ incoscienti, magari un pò stupidi. Ma chi non si trova in questo stato d’essere non può comprendere l’intelligenza che viene dall’intuito profondo, che è diversa da quella puramente razionale.
Facciamo sempre più scelte di vita diverse dalla logica corrente, semplicemente perché la nostra scala di valori è completamente cambiata. Ciò che per la maggior parte della gente è molto importante, per noi non lo è più.
Il senso del dovere e del peccato non esistono più come macigni che incombono. Tutto viene fatto per soddisfare la voce interiore, con gioia e leggerezza. Serviamo gli altri donando non solo le cure materiali, ma donando la nostra energia, il nostro entusiasmo, il nostro ascolto, la nostra accettazione, la nostra pazienza, la nostra tolleranza, il nostro non giudizio, la nostra accoglienza, la nostra gioia, il nostro amore. Questo è il nostro modo spontaneo di servire.
Ci accettiamo e ci amiamo sempre più, perché sempre più riconosciamo il Divino in noi, che ha voluto fare un’esperienza di separazione , nella dualità del piano terrestre, per poi tornare alla ricongiunzione. Sappiamo che tutto il nostro passato, anche con i suoi errori ed i suoi traumi, ci è servito per arrivare al punto dove siamo oggi. Perdoniamo gli altri per ciò che hanno fatto e ci perdoniamo per le esperienze spiacevoli che non siamo riusciti ad evitare, e che ora, spontaneamente, non ripetiamo più. Siamo consapevoli di essere Scintille Divine e come tali onoriamo noi stessi e tutti gli altri.
Sono ancora tanti e tanti altri i cambiamenti che viviamo. La nostra natura è il cambiamento. Nulla è statico, neppure una pietra resta tale e quale.
Cari amici, ringraziamo con tutto il cuore il Maestro Spirituale che ci ha permesso di intraprendere il viaggio meraviglioso della vita con una nuova consapevolezza!

OM SRI SATHYA SAI BABAYA NAMAH

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Set
01
2014
-

IL PICCOLO SAI BABA – L’ESORCISTA STREGONE

copertina IL PICCOLO SAI BABA
Ciao ragazzi! oggi riprendo le pubblicazioni, dopo la pausa estiva.
Vi propongo questo capitolo, tratto dal libro da me scritto: “Il Piccolo Si Baba” (Mother Sai Publications). che narra di come il Piccolo Sai superò le torture alle quali fu sottoposto, dando evidente prova della Sua Divinità. Il tempo era giunto per risvegliare la coscienza dei Suoi familiari sulla Sua Natura Divina. Tuffiamoci in questo racconto, con un pò di distacco emotivo, per non piangere. Vi abbraccio!

lo sono sempre in beatitudine.
lo sono l’Incarnazione della Beatitudine
Venite, prendete la beatitudine da Me,
e siate in pace.
Baba

Un carro trainato dai buoi fu fatto venire per trasportare il gruppo famigliare al paese di quel rinomato esorcista.
Ma i buoi non intendevano assolutamente muoversi! Venkappa Raju non era, però, disposto ad arrendersi. Sathya aveva provocato l’allontanamento degli altri esorcisti, solo per dare ai Suoi genitori indizi su indizi della Sua Divinità. E adesso bloccava i buoi, per dare a loro un’altra possibilità. Ma visto che non c’è cieco peggiore di chi non vuol vedere, portò avanti la commedia accettando la volontà dei genitori. Disse ai buoi: “Va bene, muovetevi”. Immediatamente il carro si mosse, ma neanche allora i genitori, benché avessero intuito che il carro era stato mosso dalla volontà del Figlioletto, seppero afferrare la Realtà di Sathya. Egli continuò ad operare portenti per dar loro l’occasione di cambiare spontaneamente idea; ma essi continuarono a non voler capire.

Finalmente arrivarono. La sola vista di quell’esorcista incuteva terrore. Era enorme e sembrava un orco. I suoi occhi fiammeggiavano come tizzoni ardenti.
Nella sua ostinazione a non voler capire, Venkappa consegnò il Figlio Prediletto al terribile mostro.
Questi iniziò a scongiurare il demonio, recitando tutte le formule magiche con una voce gracchiante che faceva raggelare il sangue.
Nonostante le ripetute cantilene, non sembrava, però, che lo spirito ne fosse turbato.
Questa volta Sathya non scacciò I’esorcista. Aveva infatti deciso di mostrare al mondo la Sua Infinita Pazienza Divina, assoggettandosi a tutte le atroci torture che quel folle volle infliggerGli.

Egli iniziò a frustare il Ragazzo. I genitori erano inebetiti dal dolore, ma Sathya superò il terribile trattamento senza un lamento. L’esorcista, testimone della sovrumana compostezza del Ragazzino, continuò ancora più inferocito ad inveire su quell’Esile Corpo, senza distinguere fra il diabolico e il divino.
“Basta! Basta! Per carità!”, supplicò Iswaramma che non sopportava la scena. Ma lo stregone, nella sua ostinazione e nel suo orgoglio, voleva vincere a tutti i costi la battaglia contro lo spirito maligno.
“Non posso abbandonare il Ragazzo, è un problema fra me e lo spirito!”.
I famigliari, impotenti, rimasero a guardare ammutoliti.

L’esorcista Gli rase i capelli; poi, con uno scalpello, incise una “X” su quel capo ancora tenero, trattandolo come se fosse stato di pietra.
Venkappa tremò e chiuse gli occhi, incapace di sostenere quella visione. Il tormento della Madre era indescrivibile. Sathya, Oceano Infinito di Maestosa Serenità, rimase immobile, assolutamente tranquillo.
L’aguzzino manovrò ancora lo scalpello sul Suo cranio e vi incise altre due “X”.
Sathya sembrava la Pazienza Impersonificata. Il sangue sgorgò a fiotti dalle tre incisioni. Lo stregone, dopo aver asciugato le ferite, vi versò una sostanza caustica a base di calce, succhi acidi e sale.
Mentre i genitori piangevano, Sathya continuò a mantenersi perfettamente calmo. L’esorcista cominciava a perdere la sua sicurezza, ma cercò di nascondere abilmente il fallimento dei suoi sforzi. “Ora sarà sufficiente versarGli sul capo, ogni mattina, per una settimana, centootto brocche di acqua fredda”.
I genitori pensarono: “Perché una settimana? Non basterebbe un solo giorno di trattamento così terribile sulle ferite fresche?”. Ma, impauriti, non si permisero di aprir bocca.
Sathya, che più non aveva i Suoi morbidi riccioli, si “godette” una settimana di docce fredde sulla testa.

Anche alla fine di questa cura, lo spirito maligno non se ne era andato. L’arsenale dello stregone era ormai agli sgoccioli. Questi era sempre più furente, perché il demone si prendeva gioco di lui. Allora lo stregone percosse il Ragazzo alle giunture con un pesante bastone, per snidare quella che definiva “la febbre del cervo”, quando Sathya si muoveva e “la febbre della pietra”, quando stava fermo.
Infine decise di usare la sua arma strategica. Se c’è una scienza della tortura, la sua migliore trovata è senza dubbio una pomata cauterizzante chiamata kalikam: una mistura di tutti gli “abracadabra” acidi del repertorio della tortura.
L’applicò sugli occhi di Sathya. I genitori inorridirono nell’osservarne le conseguenze: il viso e la testa si gonfiarono. Quel Volto Incantevole divenne irriconoscibile, rosso al punto che la sensazione di calore poteva essere percepita anche da chi Gli si avvicinava.
Tremante in tutte le membra, Sathya versava torrenti di lacrime, ma neppure un lamento uscì dalle Sue labbra.
Può darsi che per Sathya sia stata una commedia, ma per i Suoi parenti fu una tragedia. Non reggevano più alla vista del Caro Volto cosi tumefatto.

“Il demone, ora, non può più sfuggire ai miei artigli. Non preoccupatevi più.”, disse lo stregone e usci.
L’angoscia di Iswaramma esplose in singhiozzi, mentre gemeva: “Mio caro Sathya! Noi stessi siamo diventati i Tuoi carnefici!”. Il padre, in lacrime, annuiva.
Sathya, incurante del dolore, non riuscì a sopportare la sofferenza di quelle due anime tormentate dal senso di colpa. Sollevando la mano in un gesto di conforto disse: “Non piangete! Vi prego non piangete!”. Poi disse loro di portarGli il succo di un’erba che cresce vicino ai mucchi di letame.
Qui continua la commedia. Perché l’estratto di erbe quando sarebbe bastato un atto della Sua Volontà per mandare ad effetto la Sua guarigione?
Sathya si spalmò il rimedio sugli occhi: subito le palpebre si aprirono ed il gonfiore sparì, per incanto, immediatamente. I genitori trassero un profondo sospiro di sollievo.

Lo stregone era fuori di sé per l’ingerenza nel normale corso della “sua terapia”. Scalpitò e andò su tutte le furie come un animale selvaggio che si è lasciato sfuggire la preda. “Ero a un centimetro da traguardo!”, ruggì.
I genitori volevano salvare Sathya dalle fauci di quel demone; avevano visto e sofferto abbastanza. Lo compensarono lautamente, gli fecero anche dei regali non richiesti, purché la “belva” li lasciasse tornare a casa.
Così la spuntarono! Il carro si allontanò da quella “casa degli orrori” e raggiunsero Puttaparthi.

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Apr
03
2014
3

FELICI NONOSTANTE TUTTO

 

entusiasmo

Cari amici, ho già pubblicato un articolo che si intitola: “Dio si raggiunge con la gioia”.

Oggi voglio riprendere questo argomento.

Ormai quasi tutti sappiamo che i nostri pensieri ed i nostri sentimenti producono la nostra realtà. Noi siamo architetti di opere che creiamo comunque, o che ne siamo consapevoli, o no.

C’è arrivata anche la fisica quantistica a ricordarci ciò che tutti i mistici e tutti  i maestri spirituali ci hanno sempre ricordato: “ Noi siamo quello che pensiamo”.

Ragazzi, in questo momento storico ciò che lanciamo come un boomerang nell’etere ci torna indietro subito! Se prima occorrevano anche alcuni anni per raccogliere i frutti dei nostri pensieri e sentimenti, oggi il processo è molto accelerato, perché si è alzato il livello vibrazionale del pianeta; per questo motivo ogni nostro sentimento, ogni nostro pensiero, ogni nostra parola, ogni nostra azione hanno maggiore potenza.

Molti  sono abituati a parlare sempre di ciò che loro accade, a brontolare, ad arrabbiarsi con tutto e con tutti!  Queste persone, abituate al vittimismo ed alla rabbia, vivono in un pantano dal quale non riescono ad uscire, perché più si arrabbiano, e più ricreano le medesime situazioni. Ogni volta che queste persone si lamentano e si arrabbiano, stanno facendo un ordine a quello che io chiamo “il Postalmarket Divino”. Sapete cosa chiedono? “Mandami altre cose spiacevoli , che mi facciano ancor più brontolare, lamentarmi ed arrabbiare!

Chi si lamenta, chi crede di essere vittima di persone o  di un sistema  o semplicemente della sfortuna, solitamente si sente nel giusto, si sente una persona a posto: brava, onesta, ineccepibile. Una persona che non si merita tutte le cose brutte che gli accadono.

Finché non facciamo un’autoanalisi  dei nostri pensieri, delle nostre brutte abitudini di brontolare, di fare la vittima e criticare sempre qualcosa di esterno a noi, resteremo sempre nel pantano che ci siamo costruiti. E non serve che qualche anima nobile passi di là  e con tanto amore cerchi di aiutarci con  un bastone a tirarci fuori da quelle sabbie mobili! Perché quelle sabbie mobili, tutto sommato, sono comode!

Sono comode?…. Direte voi.. ..Si! Rimanere in uno stato di vittimismo ci permette di non prenderci le nostre responsabilità dell’insuccesso della nostra vita! Sotto sotto non vogliamo uscire da quel pantano e, a volte, mandiamo anche via in malo modo chi ci porge il bastone per uscirne, perché così non dobbiamo ammettere di aver sbagliato! Non dobbiamo ammettere di aver torto! Sono gli altri che sbagliano! Non noi che ci lamentiamo sempre  e giustamente per un mondo che con noi è ingiusto!

In più , fare autoanalisi, vuol dire scoprire ciò che di noi non vogliamo ancora vedere, perché dover cambiare abitudini e modi di pensare costa fatica. Meglio una melma maleodorante, ma conosciuta, che un paradiso splendido, ma che per raggiungerlo richiede uno sforzo, a volte anche di passare sull’ego con una “schiacciasassi”.

Amici cari! Invito tutti voi, che ancora soffrite tanto perché il mondo “ ce l’ha con voi”, a fare almeno un primo passo per cercare di passare da uno stato di depressione acuta o cronica, ad una condizione di apprezzamento della vita, che è sempre e comunque un’opportunità meravigliosa di crescita. Il primo passo è decidere di voler cambiare per essere felici.

Dopo il primo passo, la vita vi porterà  strumenti validi che vi aiuteranno sempre più.

Non prendetevela neanche con Dio, perché Dio siete ancora voi! Il vostro Sé è il Dio in voi, il Testimone di tutti i vostri pensieri, parole ed azioni. Egli non vi giudica, né vi punisce: fate tutto voi a voi stessi, prendetene coscienza! Più vi arrabbiate con il vostro Sé, cioè con Dio, più perdete il contatto con Lui e più sprofondate.

In questo caso nessuno è in grado di aiutarvi, perché voi stessi avete scelto la prova di allontanarvi dalla luce proprio per sperimentare il dolore del buio. Quando ne avrete abbastanza, chiederete aiuto a gran voce a Quel Dio che vi ama infinitamente e che è dentro e fuori di voi . Egli vi aiuterà e vi coccolerà, tramite una persona, un libro, un avvenimento, un’intuizione, in mille altri modi. Vi aiuterà perché glielo avrete permesso.

Ma se dopo un ennesimo episodio spiacevole,  tornerete ad imprecare contro di Lui, non sentirete più il Suo abbraccio, perché vi sarete allontanati ancora, al punto da chiedervi se davvero esista o no un Dio.

Quando vi sarete stancati di fare come il pendolo: un po’ vicino e un po’ lontano, un po’ vicino e un po’ lontano da Dio, accetterete voi stessi, la vostra vita ed il mondo intero, allora sarete definitivamente fuori dal pantano , e potrete sorridere anziché brontolare sempre.

Ridete , sorridete  e ringraziate il più possibile!

Ridete, sorridete e ringraziate il più possibile!

Ridete, sorridete e ringraziare il più possibile!

Allora cosa meravigliose arriveranno !

Auguro a tutti  di essere in grado di riscoprire in voi la Fonte di Tutta la Gioia!

 

 

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |
Mar
24
2014
-

 

 

Come potete darmi gioia? Prendendo a cuore ciò che dico e mettendolo in pratica ogni giorno.

 

Fra tutti, Dio è colui che vi sta più vicino, è l’amico più intimo, più caro, e voi, quando cercate rifugio presso amici provvisori, lo state perdendo…

Recitate con amore il Nome del Signore e fate che Egli sia il vostro amico del cuore.

 

Baba, quando nacque, conosceva la propria Divinità e sapeva di essere Dio in Persona. L’Universo sta nella mano di Baba e, se lo volesse, svanirebbe all’istante.

 

Io sono Dio, anche tu sei Dio. La differenza fra me e te è che Io ne sono completamente consapevole e tu ancora no.

 

Non vi chiedo di essere dotti, eremiti o asceti esperti in preghiera o meditazione. Sarà il vostro cuore pieno d’amore che prenderò in considerazione.

 

Non pensate di essere degli umani che devono raggiungere il Divino. Pensate piuttosto che siete Dio e che da questo stato siete diventati degli esseri umani. Se penserete in tal modo, in voi si manifesteranno tutti gli attributi di Dio. Sappiate che siete discesi da Dio in qualità di esseri umani e che alla fine ritornerete alla vostra fonte.

 

Non condannatevi come deboli, peccatori, presuntuosi, malvagi, meschini e così via.

Quando condannate.

 

Sappiate che quando disprezzate un uomo, state offendendo Me, perché Io sono in lui…In ogni essere c’è Sai, perciò: non odiate nessuno, non siate aspri con nessuno. Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi, perché gli “altri” in realtà siete voi.

 

Ricordate che Sai non vive in costruzioni di mattoni e pietre, Egli vive nel cuore degli uomini che sono pieni di comprensione e amore.

 

Voi piangete: “Swami, non vedi le mie pene?”, ma non dite mai : “Swami, non vedi i miei errori?”! voi osate nasconderli a Me, come se io non li conoscessi.

 

Chi tiene costantemente il pensiero rivolto a Dio con amore e devozione, sia che si trovi in un villaggio, o in una città, in volo nel cielo o in una foresta, sarà sempre felice, poiché Dio danza nel suo cuore e gli dà gioia.

 

Non crediate che la conoscenza di molti libri vi renda saggi. La saggezza può germogliare dove prevale l’umiltà. Essa prospera quando l’uomo è privo di vizi e di colpe, ed è convinto che il Divino vive in lui, come in tutti gli altri.

 

 

Voi tutti siete nel regno di Sai!

Voi tutti siete nella casa di Sai!

Voi tutti siete nella luce di Sai!

Voi tutti siete nel Cuore di Sai!

 

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |
Mar
20
2014
6

SAI BABA PARLA DI SE’

 

sai baba inpiedi tutto intero

Amici  cari,

ora che abbiamo letto le parole scritte dai profeti prima dell’Avvento dell’Avatar della nostra era, voglio riportare alcuni stralci dei Suoi discorsi nei quali Sai Baba Stesso parla di Sé e, in più, ci indica il rapporto che dobbiamo avere con Lui.

Le Sue parole sono dolci come l’amrita! Sono un Gran Tesoro per tutti noi!

Io non sono Sathya Sai Baba. Quello non è che un nome col quale mi designate oggi. Io sono quell’Unico Dio che risponde alle preghiere che scaturiscono dal cuore umano, in ogni lingua, da tutte le terre, qualunque sia la forma della Divinità invocata.

 Io appartengo a coloro che hanno bisogno di me. Io sono Rama, io sono Krisna e i miei fedeli sono in diverse parti del mondo. I popoli mi pregano in lingue diverse. Io sono venuto per tutti, santi e peccatori, ricchi e poveri, ignoranti e saggi.

Sono venuto per trasformare ogni cuore in un’oasi di pace in modo che il mondo possa splendere come un’unica vitale oasi.

 Venite tutti a me! Vedete voi stessi in me, poiché io vedo me stesso in voi. Voi siete la mia vita, il mio respiro, l’anima mia. Voi siete le mie forme, tutti.

Quando amo voi, io amo me stesso; quando vi amate l’un l’altro. Amate me! Ho separato me stesso da me stesso per amarmi, miei diletti. Voi siete me stesso.

 Io sono vostro, che vi piaccia o no; voi siete miei, anche se mi odiate e rifuggite da me. Io sono in voi, voi siete in me. Non ci sono distanze o distinzioni. Siete giungi a casa vostra (a Prashanti Nilayam). Questa è la vostra casa. La mia casa è il vostro cuore.

Non c’è nessuno al mondo che non mi appartenga: tutti sono miei. Possono non invocare il mio nome o invocare qualsiasi altro nome, ma sono sempre miei.

 Non date importanza ai miracoli, non esagerate il loro significato. La grandezza del mio potere non sta in questi miracoli, ma consiste solo nel mio amore.

E’ vero, potrei cambiare il cielo in terra e la terra in cielo, ma l’Energia Divina non ama gli sprechi per rivelarsi. E’ solo in forza dell’Amore che la Divinità discende come Avatar. Tutti i miracoli apparenti non sono che goccioline di quell’Oceano d’Amore. Non fatevi abbagliare da goccioline; intravvedete l’Oceano e tuffatevi profondamente in Esso.

 Quando c’è un disordine di lieve entità, è sufficiente che sul posto intervenga un poliziotto; quando il disordine tende ad allargarsi notevolmente, si manda un maresciallo; e se la cosa degenera in un tumulto deve intervenire il comandante per reprimerlo. Ma se, come in questo momento, su tutto il genere umano incombe la minaccia della rovina morale, interviene il Generale in Persona, il Signore, con il Suo esercito di santi che sono i Suoi discepoli.

 Ricordate che Io non subisco nessuna influenza; nessuno può mutare il Mio corso, né alterare minimamente la Mia condotta. Io sono il Signore del Creato.

Io sono presente in tutti i nomi e in tutte le forme che vogliate dare a Dio.

 Swami ha in mano l’Universo, ma i devoti conoscono la Sua Gloria e la Sua Maestà attraverso l’attenzione particolare che Swami ha per ciascuno di loro. Che Swami abbia in mano l’Universo e che allo stesso tempo si curi appieno della vita dei Suoi devoti, fin nei minimi particolari, è la misura della Sua Gloria, presentata in modo che il devoto la possa afferrare.

 Io sono disceso perché sono stato chiamato dai giusti. Sono qui per servirvi. Chiedete qualsiasi cosa ed Io ve la darò, se ciò che chiedete sarà per il vostro bene.

 Quando un Avatar scende sulla terra e chiama i Suoi devoti, questi avranno con assoluta certezza la liberazione in questa vita.

 Io mi faccio conoscere attraverso un libro, un amico…

Sono io che vi chiamo quando è il momento…

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi.

Potrete chiamarvi miei devoti, soltanto quando non avrete più traccia di ego.

 Fate un passo verso di me, ed io ne farò cento verso di voi. Versate una lacrima per me, ed io  asciugherò mille delle vostre lacrime. E non temete finché io resto con voi. Il Purushottama  ( Dio Assoluto senza forma), assume una forma umana  e diventa Purusha (Il Signore, Dio in forma umana) per essere di esempio all’umanità e dimostrare l’unicità del Creato. Io compaio sotto una forma umana, ma porto con me la totalità dei poteri e la sapienza suprema, altrimenti chi mi ascolterebbe? Nella mia forma umana conferisco confidenza all’uomo affinché egli possa aspirare a raggiungere le vette della soprannaturalità.

 Il Signore aveva annunciato che sarebbe venuto a ristabilire il Dharma ( la rettitudine, la legge divina), e che avrebbe assunto forma umana, in modo che tutti si potessero riunire intorno a Lui e sentire l’emozione della sua compagnia e della sua parola. Ebbene, il Signore è venuto come è stato annunciato.

 Io sono l’Avatar. Riunitevi ogni giovedì per onorarmi (Parole pronunciate da Sai Baba a 13 anni).

Benedetti coloro che riconosceranno l’Avatar al solo sentirne parlare.

 Portatemi ciò che avete: dolori e dispiaceri, preoccupazioni ed ansie e prendete da me in cambio gioia e pace, coraggio e fiducia. Io non ho preferenze tra i devoti. La madre passa molto tempo accanto al figlio ammalato, agli altri figli raccomanda di badare a se stessi, mentre nutre con le proprie mani il più piccolo. Ciò non significa che non ami i figli più grandi. Allo stesso modo non pensate che se non presto un’attenzione evidente verso una persona, questa sia esclusa dal mio amore!

 Lasciare che la Madre faccia ciò che vuole: Siate come bimbi nelle sue mani. Abbiate una fede totale nel suo amore e nella sua saggezza. Siate uno strumento, immergete la vostra volontà in quella del Signore. Essa vi salverà da preoccupazioni e sofferenze. Non perdete la fede guardando la gente che finisce fuori strada: sarebbe come credere che l’acqua piovana sia sporca, osservando uno stagno melmoso. L’acqua piovana è pulita, è il fango che la sporca.

 Come il gattino, con un semplice miagolio, fa accorrere la madre là dov’è raggomitolato, così il devoto deve solo struggersi, miagolare come un gattino per la sofferenza della separazione.

  Se chiudo la porta ai peccatori, a chi è caduto o ai rinnegati, dove altro potranno andare?

Io non scarto nessuno, non posso, non è nella mia natura fare questo.

Non ho mai chiesto che mi meritiate, ma solo che abbiate bisogno di me… Datemi i desideri che ricorrono nella vostra mente ogniqualvolta emergono. Essi non possono agitarmi poiché io no ho desideri. Portatemi la vostra confusione, le paure, le aspirazioni, le ansie, l’incapacità di amare, le esitazioni, le gelosie, le deficienze.

 Amate quanto più potete, nel modo più efficace, silenzioso e intenso possibile. Lasciate tutto il resto a Dio che vi ha dato la possibilità di servire.

 Sono felice quando viene da me una persona che porta un pesante fardello di infelicità, perché è quella che ha più bisogno di ciò che io ho.

 Non è facile comprendere il perché delle azioni del Signore. Le può capire solo chi ne ha esperienza diretta: gli altri mai. Per alcune sofferenze superficiali si pensa, a volte, che Dio sia crudele, ma non è così. Egli vi sta invece preparando ad una gioia intramontabile.

 In verità colui che ha il Signore per servitore, è il Signore dei signori!

 In qualunque momento ci sia bisogno di sostenere il mondo, Io divento manifesto assumendo nome e forma… Io sono consapevole di tutte le Mie apparizioni, le Mie manifestazioni. Io sono onnipotente, onnisciente e non solamente Io. Anche voi sapete tutto , ma la vostra saggezza è soverchiata dall’ignoranza. Io sono la Saggezza stessa, Io rimango onnipotente e onnisciente come sempre. Io sono senza nascita e senza morte.

 Questo è l messaggio di Sai per voi: siate messaggeri della nuova era!

Liberatevi da egoismo, cupidigia, odio e violenza. Siate una luce per voi stessi e per gli altri. Possiate divenire validi strumenti per far rivivere la religione dell’amore e per far risorgere i valori umani. Sappiate che Io sono sempre con voi, in voi e attorno a voi. Infatti Io sono in voi tanto quanto voi siete in me.

 Om Sri Sathya Sai Babaya namaha!

 

 

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |
Feb
17
2014
-

INVOCAZIONE AL SE’ – PREGHIERA VEDICA ANTICHISSIMA

INVOCAZIONE AL SE’

O Tu che sei me stesso,

Centro Luminoso del mio Essere,

Scintilla Divina del Tutto,

manifestati nella mia mente

come Luce e conoscenza.

Rivelati nel mio cuore

Come Amore e Unità.

Esprimiti nel mio corpo come attività ordinata.

Utilizza tutta la mia personalità

come canale e strumento di servizio.

Dammi l’intuizione per capire il Tuo Proposito

e la Volontà per realizzarlo.

Risveglia la mia coscienza affinché

io possa finalmente riconoscermi ed affermare:

“IO SONO TE”

Written by amaeguarisci in: Senza categoria |
Feb
16
2014
3

POSSIAMO AIUTARE NOSTRA MADRE TERRA! SI, LO POSSIAMO FARE!

 

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Cari amici,

Tutti sappiamo di quanto stia soffrendo il nostro Splendido Pianeta per tutto il male che l’umanità gli ha inflitto.

Sappiamo che i sentimenti antivitali di rabbia, odio, rancore, avidità, gelosia, possessività, ecc. , formano una “nuvola nera” che avvolge tutto il Pianeta e si espande per l’Universo, squilibrando i cinque elementi di cui è fatta la materia: etere, aria, fuoco, acqua e terra.

Alcuni di voi avranno già visto un video che si intitola: “I messaggi dell’acqua”, del Dott. Masaru Emoto. Chi non l’avesse visto, può andare a vederlo su Youtube.

In questo video, come anche nei libri scritti da lui, si può vedere come i sentimenti, i pensieri e le energie in genere, influenzano l’acqua, che ne mantiene la memoria.

Il Dott. Masaru Emoto ha fotografato moltissimi cristalli di acqua. E’ sorprendente vedere come l’acqua di una bottiglia che è stata accanto a chi bestemmia, a chi è arrabbiato e fa imprecazioni, a chi è colmo di odio, produca, quando si ghiaccia, cristalli di forme molto brutte e disarmoniche. Anche l’acqua che è stata esposta a musica molto disarmonica, forma cristalli “sformati”.

Viceversa. L’acqua che è stata accanto a chi prega, a chi ama, a chi è colmo di gratitudine, oppure è stata esposta a musica bellissima ed armonica, produce dei cristalli  bellissimi, delle vere opere d’arte!

Rendiamoci conto di quanta acqua ci sia sulla Terra e di quanta acqua sia formato il nostro corpo!

L’elemento acqua è stato , quindi , studiato e fotografato. Ma cosa succede a tutti gli elementi quando le vibrazioni negative che da noi emanano sono tante?

Basta guardarci intorno per capirlo: catastrofi naturali, terremoti, inondazioni, tornadi, squilibri del clima ed altri dissesti ecologici di vario genere. Anche Sai Baba ci ha ricordato che la violenza dell’uomo si trasforma in violenza della natura. Tutto è collegato, tutto è unito al tutto.

Conoscete il significato del termine “Entanglement” (letteralmente: aggrovigliamento)? E’ un fenomeno studiato dalla fisica quantistica in cui uno stato quantico di un insieme di due o più sistemi fisici dipende dallo stato di ciascun sistema, anche se essi sono spazialmente separati. Potremmo tradurre questo termine in italiano con “Non separabilità”.

In parole più semplici, quello che succede ad una persona, ad una creatura, ad un sistema, si ripercuote su tutte le altre persone, creature e su gli altri sistemi. E’ eclatante il caso di alcuni gemelli che provano gli stessi identici malesseri anche se sono in continenti diversi, o il case delle madri che stanno male se succede qualcosa di brutto ai propri figli, anche se distanti. In realtà tutti noi percepiamo malessere se c’è un malessere generalizzato: Chi ha fatto l’esperienza di non sentirsi bene prima e durante i terremoti, ed altri fatti gravi, come gli tsunami e i tornadi?

Allora: torniamo a noi. Cosa possiamo fare per aiutare il nostro meraviglioso Pianeta? Apriamo squarci nella “nuvola nera” che l’avvolge, e inondiamolo di luce! Come?

Possiamo fare, ogni giorno e ogni volta che ce lo ricordiamo, una preghiera stupenda.

Mettiamo le nostre mani a coppa e immaginiamo che siano come un nido che accoglie il Pianeta terra, grande quanto una pallina, o un pompelmo.

Guardiamo questa Creatura, che è nostra Madre Terra, come se fosse ora la nostra Bimba da coccolare  e facciamole la nostra dichiarazione d’Amore. Possiamo dirle queste parole, o altre simili:

 

Terra mia Adorata,

quanto ti amo!

Ti inondo di dolcezza e di tenerezza,

ti proteggo da ogni male!

Ti ringrazio per il corpo che mi hai dato,

per il cibo che sempre mi doni,

per l’esperienza di evoluzione che mi permetti di fare.

Io ti benedico! Io ti benedico! Io ti benedico  Terra mia!

Io benedico tutte le creature che accogli e nutri!

Io ti stringo al mio cuore con infinita dolcezza, infinita gratitudine ed infinito Amore!

Appoggiate, ora, il Pianeta Terra all’altezza del vostro cuore, sempre tenendola nel nido fattole con le vostre mani, e rimanete così per qualche istante.

Così facendo, sapete quanto amore, per effeto dell’entanglement, arriva in tutto l’Universo?!

Dai! Allora Ragazzi! Diamoci da fare! Siamo più capaci, più forti, più importanti e potenti di quanto immaginiamo!!!

Baci e benedizioni a  Madre Terra e a voi tutti!

 

 

 

 

 

 

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