Ciao ragazzi!
L’attenzione a ciò che pensiamo, a ciò che diciamo, a ciò che facciamo è davvero indispensabile se vogliamo evitare un sacco di problemi, dolori e insoddisfazioni.
Cosa ci dice Sai Baba a tal proposito? Ecco le Sue parole:
Io dico sempre a molti bambini: “La parola watch (in inglese: osserva) è composta dalle lettere: W,A,T,C,H.
Prima di tutto si dovrebbe insegnare ai bambini: “Che cosa vuol dire ciò?”
Vuol dire “osserva”.
La prima lettera è W: osserva la tua parola (in inglese: word).
Chiedetevi: “Sto incominciando ad usare parole sacre? Oppure sto cominciando a usare brutte parole? Questo dovrebbe essere osservato.
“A” è la seconda. Che cos’è? Azione, osserva la tua azione (in inglese, “action”).
La terza lettera è “T”: osserva il tuo pensiero (in inglese thought).
“C” è la quarta e significa: osserva il tuo carattere (in inglese: “character”).
“H” è: osserva il tuo cuore (in inglese: “Heart).
Questo è vero “watch”. (Appplausi).
Quando uno dice “Watch”, la gente guarda l’orologio (in inglese significa anche: orologio).
Questo non è il giusto watch. Tale watch (nel significato di orologio) si deteriorerà, ma la parola ”watch” ( nel senso di “ osserva”) non si deteriorerà mai: essa darà sempre sacralità.
Come sono grandi tutte queste parole! Sono parole ideali!, che dovremmo assimilare.
L’educazione dei tempi antichi insegnò tanto alle persone, in questo senso, e le trasformò in persone esemplari. Ideali simili sono stati privati oggi di importanza. Quindi anche l’educazione dovrebbe essere molto pura; dovrebbe essere sacra. Che cosa significano “ purezza” e “sacralità”? la natura della spiritualità è purezza.
(Tratto dal Discorso del 20.11.2002, Mother Sai n.5, anno 2003, pag.35)
Cari amici , riuscire a controllare i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni, che, tutti insieme, formano il nostro carattere, è davvero indispensabile per chi desidera dare il meglio di sé.
Quante volte Swami ci ha ricordato l’importanza delle nostre parole?! Le parole sono potenti, possono costruire e possono distruggere; possono unire e possono dividere, possono guarire e possono ferire.
Quando l’ira ci invade, allontaniamoci dagli altri, non permettiamo alla nostra bocca di pronunciare parole di cui poi ci pentiremmo amaramente.
Quando siamo preda dell’ira e della rabbia, Swami ci suggerisce di fare una lunga passeggiata, oppure fare una doccia, o bagnare i polsi e le mani; oppure ci suggerisce di sdraiarci in un posto tranquillo, perché la rabbia è come un fuoco che, per mantenersi vivo e forte, ha bisogno della posizione verticale.
Amici, comunque, quando siamo prede dell’ira allontaniamoci dagli altri, non permettiamo ai nostri “dardi”
di fare troppi danni.
Se le parole fanno danni, quanto più danni possono fare le nostre azioni non amorevoli, non dharmiche?
Un’azione sbagliata porta solo spiacevoli conseguenze. Il male che facciamo a coloro che chiamiamo “altri”, ricade su di noi decuplicato. Un boomerang torna sempre al mittente, con forza ancora maggiore!
Che dire, poi, del pensiero? I pensieri sono i nostri “progetti di vita”, quello che progettiamo, poi prende forma. Prima ancora di controllare parole ed azioni, controlliamo i nostri pensieri! E’ da questi che nasceranno le nostre parole e le nostre azioni.
Osserviamo il nostro cuore. Che significa? Qual è il sentimento che ci spinge a parlare, a dire certe parole?
Per quale ragione portiamo a compimento un’azione? Cosa ci spinge ad agire?
Facciamo volontariato spinti dal desiderio di amare, o per metterci in mostra e alimentare il nostro ego?
Vogliamo acquisire ricchezza tutta per noi, o per condividere ciò che abbiamo con chi ne è privo? Siamo servizievoli per avere qualcosa in cambio, o perché l’amore scaturisce spontaneamente dal nostro cuore?
Osserviamoci! Amici, osserviamoci con onestà! Quante cose possiamo scoprire di quella parte egoica di noi che ancora ci intralcia sul cammino della gioia! Osservarci non significa, però, condannarci ed autopunirci. Osserviamoci e decidiamo di voler cambiare ciò che non ci si addice, ma continuiamo ad avere fiducia in noi stessi, nel nostro Divino Sé! Continuiamo ad amarc! Solo così possiamo migliorare, avere una buona relazione con noi stessi e , quindi con gli altri.
E soprattutto ricordiamoci: noi non siamo il nostro ego, non siamo i nostri pensieri, non siamo le nostre emozioni, non siamo ciò che diciamo e ciò che facciamo: noi siamo l’Uno, l’Assoluto Indivisibile, il nostro Sé Divino ed Immortale.
Noi siamo Dio, come Dio è tutto ciò che vediamo e con cui entriamo in relazione. Ricordiamocelo! Solo così possiamo veramente amare e servire tutti, nella consapevolezza che amiamo e serviamo noi stessi ed amiamo e serviamo Dio stesso. Solo così possiamo avere buone parole, buone azioni, buoni pensieri, un buon cuore e, quindi, un buon carattere!
Jay bolo Baghavan Sri Sathya Sai Baba ji ki!
Jay!